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Il
Consiglio salta ancora sul Bilancio
12 dicembre 2006
(ilgiornale.it)
Maggioranza latitante e
l'«ostruzionismo soft» del
centrosinistra fanno ancora una
volta mancare il numero legale. Per
la quarta volta il Comune non
approva l'assestamento al Bilancio
2006, delibera che per legge
dovrebbe essere varata entro il 30
novembre e così Palazzo Marino è
sempre più a rischio
commissariamento. «Può succedere -
sdrammatizza Letizia Moratti -, c'è
lo shopping natalizio». Va giù più
pesante Marilena Adamo. «Inutili gli
appelli del sindaco che ha riunito
lunedì scorso i consiglieri per
richiamarli a una maggiore
responsabilità - stiletta il
capogruppo dell'Ulivo -. In aula
erano solo in 25, contro i 31
richiesti mentre la maggioranza
dispone di ben 37 consiglieri. Sono
troppo impegnati a litigare su
tutto, sulle nomine e su City Life».
Pronta la replica del capogruppo di
Fi. «Non cederemo ai ricatti del
centrosinistra su Citylife - il
commento di Giulio Gallera -. Sono
allibito per l'atteggiamento
irresponsabile dell'opposizione che
è tornata alle antiche abitudini». E
assicura che «giovedì in aula
l'assestamento di bilancio sarà
approvato». Duro anche il giudizio
del vicesindaco Riccardo De Corato.
«L'opposizione - attacca Riccardo De
Corato -, per ripicca sulla
questione della commissione
urbanistica per Citylife ha
imbastito una schermaglia
ostruzionistico-procedurale. Gli
interventi per più di 4 ore e mezza
spiegano meglio di tutto quanto sta
succedendo in aula da tre sedute a
questa parte. Resta da spiegare ai
milanesi perché, dopo che il
centrosinistra per settimane si è
lamentato del fatto che in consiglio
non arrivassero delibere importanti,
ora che in discussione c'è un
provvedimento che stanzia 86 milioni
di euro per le opere pubbliche e 7
per la parte corrente, questa
delibera è bloccata per una
questione pretestuosa che nulla ha a
che fare con l'assestamento». Un
«invito al dialogo arriva dal
presidente del consiglio comunale
Manfredi Palmeri. «Credo - le sue
parole - che nelle prossime ore
maggioranza e opposizione debbano
parlarsi di più di quanto sia
avvenuto in questi giorni».
Gli
ausiliari ora la multa la danno al
Comune
12 dicembre 2006
(ilgiornale.it)
L'ottanta per cento degli ausiliari
si rifiuta di multare i divieti di
sosta su territorio comunale. Dice
una di loro: «L'unica infrazione che
mi sento sicura di firmare si
riferisce al codice 4.900, articolo
157 con una sanzione di 35 euro
quando l'auto posteggiata nelle
strisce blu non espone il tagliando
di pagamento». E se il gratta e
sosta è scaduto? «No, lì no, rientra
nell'articolo 7 e su questo non
abbiamo ricevuto direttive». Oibò ma
stiamo parlando di aree delimitate
da strisce blu dove c'è il controllo
Atm. .. La confusione fra gli
ausiliari è alle stelle. Come il
traffico in corso Buenos Aires la
vigilia di Natale.
Ma la dichiarazione di guerra è
chiarissima: «Se siamo dipendenti
dell'azienda Atm ci occupiamo delle
strisce affidate ad Atm. Se il
Comune vuole qualcos'altro da noi ce
lo dica, ci assuma e risolviamo
tutto. Quando è uscita la sentenza
della Cassazione che ha limitato i
nostri poteri alle aree date in
concessione (cosa che avviene in
ogni città d'Italia) abbiamo scritto
al sindaco, all'assessore ai
Trasporti, all'Atm. Era il 6
ottobre: nessuna risposta. Il 31
abbiamo ri-scritto alla responsabile
delle relazioni sindacali in Comune,
silenzio anche qui. Perché ora
dovremmo riprendere a multare tutti
i divieti di sosta se non abbiamo
titolo? Perché non si fa avanti
nessuno di quelli che hanno preso la
decisione e non ci spiega cosa è
cambiato? Perché l'ordine di
servizio ci è arrivato a voce dai
nostri superiori Atm, ma riguarda
ben altro territorio?»: è un fiume
in piena Sabrina Scannavini della
Faisa Cisal.
E così «preso atto della totale
mancanza di interesse...» annuncia
lo sciopero di tutti gli ausiliari
il 22 e il 23 con presidio davanti a
Palazzo Marino dalle 10 in poi. Non
è finita: le divise Atm si
asterranno dal multare anche nei
giorni di sciopero degli
autoferrotranvieri, ad esempio
venerdì prossimo, e stanno
discutendo se formare un picchetto
anche lunedì prossimo davanti a
Palazzo Marino. E il 20 per cento
degli ausiliari che ha deciso di
multare anche fuori dalle strisce
blu? «Siamo confusi - dice
un'ausiliaria che indossa la divisa
da nove anni -. C'è qualcuno di noi
che multa tutti i divieti per
obbedire ai superiori. Per il
momento io compilo solo i verbali,
se ci sono irregolarità nelle
strisce blu e se c'è un reclamo.
L'altra sera mi hanno chiamato per
un'auto posteggiata sulle strisce e
l'ho multata. Certo: non mi è mai
capitata una situazione così
allucinante, in tanti anni. Provo
tanta amarezza all'idea di aver
sempre commesso irregolarità,
abbiamo fatto perfino le
decurtazioni punti dalle patenti. Da
un lato ci possono denunciare per
omissione, dall'altro ci possono
denunciare perché multiamo. Atm si
sta comportando in modo ambiguo,
potremmo ricevere una lettera
disciplinare perché non compiliamo i
verbali (si precisi non quelli per
Atm ma quelli per conto del
Comune!)».
Insomma: la maggioranza non multa,
pochi multano. Tutti implorano: «Non
lasciateci soli». E per urlarlo
proclamano scioperi.
Atm,
lo sciopero slitta a venerdì
12 dicembre 2006
(ilgiornale.it)
Venerdì sciopero dei mezzi Atm e dei
treni delle Ferrovie Nord per 24
ore. Verranno garantiti solo il
trasporto scuole e per portatori di
handicap. Le metropolitane
rispetteranno le fasce di garanzia:
dalle 6 alle 8.45 e dalle 15 alle
18.
Bullismo,
psicologi pronti a entrare in classe
12 dicembre 2006
(ilgiornale.it)
I milanesi, come gli altri
corregionali, sono un po' fragili.
In tanti, 15 su cento, vanno dallo
psicologo e altrettanti ne avrebbero
bisogno ma non possono
permetterselo. Perlomeno
privatamente e ricorrere a quelli
delle strutture pubbliche è molto
difficile. Perché gli specialisti
della psiche non sono abbastanza. A
denunciare questa carenza sono stati
gli stessi professionisti: e
precisamente l'Ordine degli
psicologi della Lombardia che ha
presentato l'indagine dell'Eurisko,
condotta su 2mila adulti, «La
Psicologia tra ospedale e
territorio».
Da questa fotografia si scopre che
il 15% dei lombardi (circa
1.100.000) si è rivolto una o più
volte allo psicologo, il 3,5% dei
quali lo ha fatto anche negli ultimi
dodici mesi. E ad avere necessità di
farsi assistere dallo psicologo non
sono solo gli adulti. Il 10% dei
genitori (250mila casi) con figli
inferiori ai 18 anni è ricorso, per
aiutarli, a un professionista della
psicologia. Il 4% durante l'ultimo
anno. E che i milanesi di tutte le
età abbiano qualche problema è
indiscusso: basta guardare i suicidi
degli ultimi tempi. Ma i malesseri
dei nostri concittadini non
finiscono qui e dagli intervistati
dell'indagine Eurisko viene fatta
notare la necessità di una maggiore
presenza di psicologi nelle scuole e
nei consultori per contrastare
fenomeni come, per esempio, quello
del bullismo.
«Ma la carenza di psicologi si
scontra con il fatto - spiega Enrico
Molinari, presidente dell'Ordine
degli psicologi della Lombardia -
che solo nella nostra regione
esistono cinque corsi di laurea in
Psicologia.
Il guaio è che nel settore pubblico,
in particolare, c'è una carenza
d'organico. Spesso chi va in
pensione non viene sostituito-
conclude - e a chi lavora a
progetto, quando questo finisce, non
vede riconfermato l'incarico».
Riforma
delle professioni intellettuali
12 dicembre 2006
Il Consiglio dei ministri, nella
riunione del 1° dicembre scorso, ha
approvato, su proposta del Ministro
della Giustizia, un disegno di legge
che delega il Governo a procedere al
riordino dell'accesso alle
professioni intellettuali, alla
riorganizzazione degli ordini, albi
e collegi professionali, al
riconoscimento delle associazioni
professionali, alla disciplina delle
società professionali e al raccordo
di tali disposizioni con la
normativa dell'istruzione secondaria
superiore e universitaria.
Si tratta di un intervento normativo
caratterizzato da un'impronta di
liberalizzazione che si esplica su
alcuni significativi capisaldi:
libero accesso alle professioni,
senza vincoli di numero;
eliminazione dei vincoli
territoriali nell'esercizio
dell'attività; libera concorrenza e
possibilità di effettuare pubblicità
dell'attività professionale;
abolizione dell'obbligo di tariffe
minime, con garanzia che il cliente
ne debba essere preventivamente
informato; tendenziale riduzione del
numero degli ordini, albi e collegi
professionali con la significativa
novità costituita dalla previsione
che gli stessi possano trasformarsi
in associazioni professionali
riconosciute di natura privatistica
ma assoggettate al controllo
pubblico. Tra le altre novità vi
sono l'obbligo per il professionista
di sottoscrivere un'assicurazione
per i danni che potrebbe causare
all'utente, la previsione di un
limite massimo di dodici mesi per i
tirocini professionali, la riforma
dell'esame di Stato per l'accesso
alle professioni regolamentate, il
coordinamento delle nuove
disposizioni con la normativa
dell'istruzione superiore e
universitaria e con quella
comunitaria.
www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/professioni_riforma/index.html
Quote
aggiuntive di lavoratori
extracomunitari
12 dicembre 2006
E' stato pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale n. 285 del 7 dicembre 2006
il decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri del 25
ottobre 2006, concernente la
"Programmazione aggiuntiva dei
flussi di ingresso di lavoratori
extracomunitari non stagionali nel
territorio dello Stato per l'anno
2006". Oltre alla quota già
determinata dal decreto del
Presidente del Consiglio dei
Ministri del 15 febbraio 2006, il
suddetto decreto stabilisce una
quota aggiuntiva di 350.000 ingressi
di lavoratori extracomunitari da
ammettere nel territorio dello Stato
per l'anno 2006 per motivi di lavoro
subordinato non stagionale.
Questa ulteriore quota di ingressi
riguarda i lavoratori che abbiano
inviato regolare richiesta agli
sportelli unici per l'immigrazione
entro la data del 21 luglio 2006.
Questa la ripartizione per regione:
Valle d'Aosta 300; Piemonte 27.500;
Lombardia 77.000; provincia autonoma
di Trento 2.500; Veneto 42.000;
Friuli Venezia Giulia 5.600; Liguria
7.600; Emilia Romagna 33.000;
Toscana 24.000; Umbria 10.000;
Marche 13.000; Lazio 50.000; Abruzzo
6.000; Molise 800; Campania 20.000;
Puglia 6.100; Basilicata 1.300;
Calabria 9.800; Sicilia 11.000;
Sardegna 2.500.
www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/flussi_quote_aggiuntive/index.html
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