Archivio notizie
La
Moratti sfodera un sondaggio: sì al
ticket
23 novembre 2006
(ilgiornale.it)
La Moratti è convinta: questo ticket
s'ha da fare. I cittadini chiedono
però di andare con i piedi di
piombo. Secondo un sondaggio di
Euromedia commissionato da Palazzo
Marino, sei milanesi su dieci sono
favorevoli a sperimentare la
pollution charge a Milano (tre su
dieci restano irriducibilmente
contrari al progetto, anche in caso
di sperimentazione). Meno della metà
dei milanesi pensa però che il
provvedimento porterebbe a un
miglioramento del traffico e
dell'aria. La stragrande maggioranza
degli intervistati chiede mezzi
adeguati in alternativa
all'automobile. Secondo nove
cittadini su dieci (89,8%)
l'introduzione di una tariffazione
deve accompagnarsi al potenziamento
dei servizi di trasporto pubblico. I
cittadini vogliono poi vincolare i
fondi che arriverebbero dal ticket
(che ha assunto il nome più
politicamente corretto di
tariffazione). I 79,7% chiede che
siano destinati a potenziare il
trasporto pubblico e a migliorare
l'ambiente, mentre il 14,2% li
destinerebbe ad un generale
miglioramento dei servizi del
Comune.
Resta alta la tensione con la
Regione. Roberto Formigoni, pur
evitando la polemica diretta,
insiste nel bocciare l'idea e
rilancia l'idea di convincere con le
buone i cittadini. «Stiamo per agire
sul versante degli incentivi verso i
comportamenti virtuosi che
facilitino la messa fuori utilizzo
dei veicoli più inquinanti. Vogliamo
fare in modo che i cittadini
utilizzino meno le auto private e di
più i mezzi pubblici e vogliamo che
vi siano comunque sempre meno
veicoli inquinanti» assicura il
presidente della Regione nel giorno
in cui la commissione Ambiente del
Pirellone ha approvato
definitivamente (tra i no
dell'opposizione) il progetto di
legge sulla qualità dell'aria.
«In generale lei sarebbe favorevole
o contrario a sperimentare la
tariffazione per i veicoli
inquinanti a Milano?», è la domanda
posta durante le tremila interviste
telefoniche svolte tra il 13 e il 16
novembre. Il 61 per cento ha
risposto «sì», il 34,7 per cento ha
risposto «no», mentre il 4,3% non ha
risposto o ha detto «non so». I
cittadini risultano però molto
divisi sull'efficacia del
provvedimento per limitare il
traffico. Introdurre una
tariffazione per gli autoveicoli
inquinanti secondo il 43, 8% dei
cittadini migliorerebbe il problema
della congestione del traffico,
mentre secondo il 42% la congestione
rimarrebbe inalterata. E nonostante
il 92% consideri il traffico la
ragione principale
dell'inquinamento, meno della metà
(il 46%) ritiene che il ticket
farebbe migliorare la qualità
dell'aria e quindi la salute. Il
43,8% è convinto che la situazione
rimarrebbe inalterata e c'è
addirittura un 5% dei cittadini che
pensa che questa misura potrebbe
provocare un peggioramento della
situazione.
Impressionanti i dati sull'uso
dell'automobile. Nella rilevazione
fatta da Euromedia, è emerso che a
Milano la usa il 75% dei cittadini,
mentre chi non la utilizza è il 25%.
A usarla solo nel week end è meno
del 10 per cento (il 9,3%), mentre
la gran parte dei milanesi ne fa un
uso costante e regolare. Il 14,2% la
utilizza più volte al giorno, il
18,3% la usa tutti i giorni 2 volte
al giorno (casa-lavoro,
lavoro-casa). Meno della metà,
ovvero il 42,5%, ne fa un uso
sporadico, ovvero due o tre volte la
settimana.
Alla domanda «chi più inquina più
paga?», il 51,5% dei cittadini si è
detto favorevole a una tariffazione
proporzionata al livello di
inquinamento degli autoveicoli
mentre il 37,2% si è detto contrario
(resta da capire che cosa si intenda
per veicoli inquinanti). Il 67,2%
dei cittadini chiede poi che il
sistema di tariffazione sia
concordato tra Comune, Provincia,
Regione e Comuni dell'hinterland.
Insomma.
In Regione restano convinti che
siano necessari provvedimenti più
strutturali come gli incentivi
previsti dalla nuova legge quadro
contro lo smog approvata ieri dalla
commissione Ambiente. «Lacunosa e
insoddisfacente» attacca l'Unione.
Ma il relatore della legge, il
leghista Enio Moretti, difende il
provvedimento: «È un attacco
strumentale, dal momento che avevamo
già approvato insieme i singoli
provvedimenti. Rimango stupito e
spiazzato dal loro atteggiamento,
dovuto probabilmente a motivi di
opportunità politica che nulla hanno
a che fare con la tutela
dell'ambiente, la salute e il bene
dei cittadini lombardi».
Approvato
definitivamente Dl sulle
intercettazioni
23 novembre 2006
L'Aula della Camera dei deputati,
nella seduta del 19 novembre 2006,
ha approvato definitivamente il
disegno di legge di conversione del
decreto legge sulle intercettazioni.
Il provvedimento prevede, tra
l'altro, che sia il Giudice per le
indagini preliminari (Gip) a
disporre in tempi rapidi e certi la
distruzione delle intercettazioni
illegalmente raccolte. Mentre
toccherà al Pubblico ministero (Pm)
chiedere la secretazione e la
custodia degli atti. E' inoltre
prevista una nuova fattispecie di
reato in relazione all'illecita
detenzione degli atti o dei
documenti indebitamente detenuti.
Chiunque consapevolmente detiene gli
atti, i supporti o i documenti di
cui è stata disposta la distruzione
è punito con la pena di reclusione
da sei mesi a quattro anni. Si
applica la pena della reclusione da
uno a cinque se il fatto è commesso
da un pubblico ufficiale o da un
incaricato di pubblico servizio.
Ricordiamo che il decreto legge 22
settembre 2006, n. 259 concernente
"Disposizioni urgenti per il
riordino della normativa in tema di
intercettazioni telefoniche" era
stato approvato dal Consiglio dei
Ministri nella seduta del 22
settembre 2006 per contrastare
l'illegale detenzione di contenuti e
dati relativi a intercettazioni
illecitamente effettuate, l'uso di
documenti formati attraverso la
raccolta illegale di informazioni e
la diffusione indebita di dati o
elementi concernenti i medesimi
dati.
www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/intercettazioni_dl/index.html
Il
vento lava il cielo di Milano: Pm10
in calo
23 novembre 2006
(ilgiornale.it)
Il vento di föhn ha ripulito il
cielo e, forse, l'aria. Solo oggi
sapremo infatti se le correnti che
ieri hanno regalato alla città una
giornata tiepida (la massima di 16
gradi era di 5-6 sopra la media di
fine novembre) sono riuscite anche a
riportare le polveri sottili (il
Pm10) sotto la soglia di attenzione.
Il dato finale è una media dei
valori registrati dalle centraline
nelle 24 ore. Per questo, l'ultimo
dato ufficiale è di martedì, quando
l'Arpa registrava a Milano un Pm10
di 68 microgrammi al metro cubo,
ancora oltre la soglia di guardia
fissata a 50. «E ieri è arrivato il
vento - ricorda Flavio Galbiati del
Centro Epson meteo -. Se basterà a
riportare i valori delle polveri nei
limiti? Non era un vento fortissimo,
le raffiche sono arrivate al massimo
a 20 chilometri all'ora. Ma di
sicuro è stato utile, c'è stato un
ricambio dell'aria».
Analisi condivisa dall'Arpa,
l'agenzia regionale che misura gli
inquinanti in tutta la Lombardia.
«L'ingresso di correnti
settentrionali favorirà una
diminuzione delle concentrazioni»
spiegava il bollettino emesso alle
12 di ieri. Già si pensa, però, al
fine settimana. «È in arrivo
un'altra perturbazione» riprende
Galbiati. Oggi il cielo dovrebbe
mantenersi sereno nella prima parte
della giornata («ma non sarà limpido
come ieri»), verso sera arriveranno
le nuvole ed è possibile che
scarichino a terra qualche goccia di
pioggia. «Più probabili nelle prime
ore di domani, venerdì. Ma saranno
piogge deboli, non in grado di
ripulire l'aria» spiega ancora il
meteorologo che per sabato prevede
cielo coperto, con basse probabilità
di pioggia.
Un tempo tutto sommato instabile,
che nelle stime dell'Arpa dovrebbe
quanto meno frenare la risalita
degli inquinanti. Da inizio anno, i
giorni con il Pm10 oltre i limiti
sono stati 122. Ci si avvicina ai
141 del 2005
Libera
circolazione dei cittadini Ue negli
Stati membri
23 novembre 2006
Il Consiglio dei Ministri del 10
novembre scorso ha approvato in via
preliminare il decreto legislativo
recante attuazione della direttiva
2004/38/CE relativa al diritto dei
cittadini dell'Unione e dei loro
familiari di circolare e di
soggiornare liberamente nel
territorio degli Stati membri.
Con il provvedimento
vengono disciplinate le modalità di
esercizio del diritto di libera
circolazione e soggiorno nel
territorio dello Stato da parte dei
cittadini dell'Unione europea e dei
familiari che li accompagnano o li
raggiungono, i presupposti del
diritto di soggiorno permanente,
nonché le limitazioni ai predetti
diritti per motivi di ordine
pubblico e di pubblica sicurezza.
Il decreto legislativo, che è stato
inviato alle competenti Commissioni
parlamentari ai fini
dell'acquisizione del prescritto
parere, si applica a qualsiasi
cittadino dell'Unione che si rechi o
soggiorni in uno Stato membro
diverso da quello di cui ha la
cittadinanza, nonché ai suoi
familiari che accompagnino o
raggiungano il cittadino medesimo.
Secondo la norma per "familiare" si
intende: il coniuge; il partner che
abbia contratto con il cittadino
dell'UE un'unione registrata sulla
base della legislazione di uno Stato
membro; i discendenti diretti di età
inferiore a 21 anni o a carico e
quelli del coniuge o partner; gli
ascendenti diretti a carico e quelli
del coniuge o partner. Il cittadino
dell'Unione che ha soggiornato
legalmente ed in via continuativa
per cinque anni nel territorio
nazionale ha diritto al soggiorno
permanente.
www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/circolazione_ue/index.html
Aprì
il gas per tentare la strage,
condanna a 5 anni
23 novembre 2006
(ilgiornale.it)
Porte e finestre sigillate, il tubo
del gas tagliato, due pentole piene
di alcol date alle fiamme. Un gesto
folle per far saltare la propria
abitazione da cui credeva di dover
essere sfrattato. Un episodio che,
solo grazie al tempestivo intervento
dei vigili del fuoco, non ha avuto
conseguenze drammatiche. E, per
quella vicenda, un 76enne è stato
condannato ieri a 5 anni di
reclusione con rito abbreviato per
tentato omicidio plurimo e crollo di
edifici.
Tutto sarebbe nato da una lettera
spedita dall'Aler all'anziano. Una
missiva in cui si chiedeva se
l'affittuario avesse intenzione di
acquistare l'appartamento. Parole
forse fraintese dall'uomo, che ha
temuto di trovarsi di fronte a
un'ingiunzione di sfratto. Arrivando
a meditare una strage.
Via dei Cinquecento, il 3 gennaio
scorso. La «vendetta» si sta per
consumare. Il 76enne apre il
rubinetto del gas, poi ne tronca il
tubo e lo attacca con dello scotch
al frigorifero della cucina. Ancora,
riempie due pentole con dell'alcol e
le lascia in camera da letto, dove
dà fuoco a della carta. Infine,
«sigilla» l'appartamento poggiando
degli stracci sotto le finestre e la
porta di casa. L'uomo esce
dall'appartamento. In breve,
l'ambiente è saturo.
Una strage sfiorata. Perché gli
inquilini dello stabile sentono
l'odore di gas, sempre più forte.
Intuiscono che si possa trattare di
qualcosa di più di una semplice
perdita, e allertano i vigili del
fuoco. Il cui intervento evita il
peggio. Perché, secondo la perizia
disposta dalla Procura, l'esplosione
avrebbe distrutto l'intero immobile,
causando la morte di quanti - in
quel momento - si fossero trovati
all'interno dell'edificio.
L'anziano, infine, viene
rintracciato dai carabinieri il
giorno dopo in un albergo in zona
piazza Cinque Giornate e arrestato.
Durante il procedimento, il pm
Stefano Civardi aveva disposto una
prima perizia sull'anziano, secondo
cui l'uomo era socialmente
pericoloso e incapace di intendere e
di volere al momento del fatto. Una
seconda perizia psichiatrica
disposta dal gip, però, aveva
stabilito che l'imputato non è
pericoloso e solo parzialmente
incapace di intendere e di volere.
Dunque, dal carcere era stato
trasferito in un manicomio
giudiziario. Successivi accertamenti
sanitari avevano stabilito che
l'anziano è affetto da una grave
malattia, e per questo era stato
rimesso in libertà. E per questo non
sconterà in carcere la condanna.
Disposizioni
in materia di detraibilità dell'Iva
23 novembre 2006
Dovranno essere presentate entro il
15 aprile 2007 le domande per
ottenere il rimborso della mancate
detrazioni Iva per le auto
aziendali. E' questa la principale
novità contenuta nel decreto 258/06
contenente le disposizioni per gli
adempimenti conseguenti alla
sentenza relativa alla causa
C-228/05 della Corte di Giustizia
delle Comunità europee, entrato in
vigore il 15 novembre scorso. La
sentenza, emessa in sede di
interpretazione pregiudiziale della
sesta direttiva europea sull'Iva
tesa all'armonizzazione delle
legislazioni degli Stati membri in
materia (77/388), ha escluso
limitazioni alla detraibilità
dell'Iva su beni come autoveicoli e
carburanti utilizzati nell'attività
d'impresa.
Il provvedimento dispone inoltre che
per ottenere il rimborso, escluse
compensazioni e detrazioni, chi ha
effettuato acquisti e importazioni
dei beni e servizi oggetto della
sentenza dovrà presentare apposita
istanza per via telematica
utilizzando lo specifico modulo che
sarà approvato entro quarantacinque
giorni dalla data di entrata in
vigore del presente decreto con
provvedimento del Direttore
dell'Agenzia delle entrate. Con il
medesimo provvedimento saranno
individuati anche i dati e i
documenti che devono essere indicati
o predisposti a fondamento
dell'istanza di rimborso.
www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/legge_iva/index.html
In
gazzetta ufficiale la nuova carta di
Treviso
23 novembre 2006
E' stata pubblicata sulla Gazzetta
Ufficiale n. 264 del 13 novembre
2006 la deliberazione 26
ottobre 2006 del Garante per la
protezione dei dati personali
recante "Aggiornamento della Carta
di Treviso, richiamata dal codice di
deontologia, relativo al trattamento
dei dati personali nell'esercizio
dell'attività giornalistica". Con
questo provvedimento il Garante per
la privacy
ha dato via libera al testo
aggiornato della Carta di Treviso,
che regola i rapporti tra attività
giornalistica e tutela dei minori.
La Carta del 1990, già integrata dal
"Vademecum Treviso '95", è stata ora
ulteriormente aggiornata dal
Consiglio nazionale dell'Ordine dei
giornalisti anche alla luce delle
osservazioni e delle indicazioni
formulate dal Garante, in
particolare con riferimento al mondo
di Internet e dei nuovi media. Le
nuove norme andranno applicate,
dunque, anche al giornalismo on
line, a quello multimediale e alle
altre forme di comunicazione
giornalistica che utilizzino
strumenti tecnologici.
Il nuovo testo della Carta di
Treviso rafforza la tutela dei
minori di fronte ai
rischi di un'informazione talvolta
poco rispettosa del bisogno di
anonimato dei
bambini e dei ragazzi protagonisti o
testimoni di fatti di cronaca.
Particolarmente positiva è
l'estensione delle garanzie a favore
dei minori all'informazione via
Internet e alla comunicazione che
usa i nuovi strumenti tecnologici.
www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/carta_treviso/index.html
|