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Un automobilista: ho suonato il clacson, ma non mi sentiva. La donna trascinata per dieci metri
Attraversa la strada, uccisa da un bus

Tragedia in via Procaccini. I passeggeri: «Il conducente parlava al cellulare»

4 dicembre 2006
(corriere.it)

L'autobus l'ha investita, travolta e trascinata per quasi dieci metri. T. E., 33 anni, è morta dopo un'agonia di pochi minuti. Il conducente Atm non si è accorto di nulla: sono stati i passanti e gli automobilisti a richiamare la sua attenzione. I testimoni lanciano un'accusa gravissima: «L'autista era distratto, stava parlando al cellulare». È successo alle 18.35 di ieri, in via Procaccini. La donna, originaria di Cantù, stava attraversando la strada all'angolo con via Piero della Francesca. Quando ha visto la scena, un automobilista ha cominciato a suonare il clacson: «Ho capito che il conducente non aveva visto la ragazza».
Sette minuti di agonia. Poi la morte. Così T. E., giovane donna di 33 anni di Cantù, ha perso la vita ieri sera a Milano. Stava attraversando la strada, al semaforo, per lei verde, di via Procaccini, quando un autobus dell'Atm della linea 57, proveniente da via Pier della Francesca, l'ha travolta. Dopo l'impatto, la ragazza è stata trascinata per quasi dieci metri. T. E. è stata trovata agonizzante dal 118 accorso sul luogo dell'incidente. Ma non ce l'ha fatta. I medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della donna.

La polizia municipale, incaricata delle indagini, dopo aver ascoltato alcuni testimoni ed eseguito i rilievi tecnici, ha riferito che il conducente dell'autobus, al momento dell'incidente, parlava al telefono cellulare. La circostanza è stata confermata anche da un testimone oculare, un ragazzo che abita proprio in quella zona. Secondo il testimone, erano le 18.35 quando T. E. attraversava la strada. Il ragazzo, che era al volante della sua auto, si è trovato davanti a una scena spaventosa. «Ho intuito che l'autista dell'Atm era distratto. Pochi attimi. Ho cominciato a suonare come un pazzo — ha raccontato ancora sconvolto — perché capivo che il conducente, visibilmente impegnato a parlare al telefonino, non aveva visto la ragazza. Niente da fare.

L'ha presa in pieno e trascinata per un po' di metri. Ho fatto quello che potevo, ho cercato di far capire all'autista quello che stava accadendo, ma non c'è stato niente da fare. L'ha travolta. E io non ho potuto salvarla. È assurdo. Lei stava attraversando con il semaforo verde». Parla, ma ha ancora davanti la scena, mentre guarda il cadavere della giovane donna coperto da un lenzuolo bianco, bagnato, perché in quel momento in città veniva giù una pioggia lenta, ma fitta. Qualche minuto dopo arriva la mamma del ragazzo. «Qui, è tutti i giorni così — riferisce la signora —. Abito qui e di persone travolte ne ho viste tante. Colpa del semaforo. Dà la precedenza contemporaneamente ai pedoni e ai mezzi e, puntualmente, ogni giorno, succede qualcosa. Questo semaforo è pericolosissimo». Via Procaccini è stata chiusa al traffico per quasi tre ore nel tratto compreso fra via Londonio e via Mantegna. Il cadavere della donna è rimasto sulla strada fino alle 20.30. Poi, protetto da curiosi e fotografi grazie a un lenzuolo tenuto dai vigili, è stato sollevato per essere trasportato all'obitorio. Sulla dinamica dell'incidente ora indaga Alessandra Dolci, sostituto procuratore di turno al momento dell'incidente.


Travolta e uccisa da un bus sulle strisce
4 dicembre 2006
(ilgiornale.it)

Un grido acutissimo, un forte stridio di freni e il brusio della folla delle domeniche prenatalizie che si blocca, allarmata, ai bordi de marciapiedi. Erano le 18.30, ieri sera, in piena zona Sempione, all'angolo tra la via Procaccini e via Pier della Francesca e c'era l'atmosfera festosa degli acquisti quando improvvisamente è arrivata la tragedia: un autobus dell'Atm ha investito e ucciso sul colpo un pedone che stava attraversando la strada sulle strisce pedonali.

La vittima è una donna di 33 anni, Elena T., risiede in provincia di Como ed è stata travolta da un autobus della linea 57. Tre minuti dopo sul posto il pronto intervento del 118 aveva già fatto intervenire un'ambulanza e un'automedica, ma per la poveretta non c'era più nulla da fare. I soccorritori hanno dovuto occuparsi, invece, dell'autista del mezzo pubblico che era in stato di choc.
Traffico in tilt e folla di curiosi ai lati della strada non hanno certo facilitato il lavoro dei vigili del fuoco che, giunti sul posto, hanno immediatamente cercato di ricostruire la dinamica dell'investimento. «È stato sicuramente un problema di visibilità» ripetono i ghisa della squadra del nucleo radiomobile di via Pietro Custodi, responsabili delle indagini.

«Purtroppo - proseguono gli uomini della polizia municipale - soprattutto in fase di svolta, ci sono parecchie zone d'ombra per questi mezzi pubblici così ingombranti che spesso rischiano di travolgere qualcuno».
«Oltre a questo - concludono i ghisa - non è da sottovalutare un incremento di questa scarsa visibilità per colpa della pioggerellina». Quella che ha imperversato per tutto il tardo pomeriggio e la serata di ieri.


«Sì ai presepi», controlli nelle scuole
4 dicembre 2006
(ilgiornale.it)

«I nostri bambini festeggiano il Capodanno cinese, imparano il significato del ramadan, ma non possono avere il presepe o l'albero di Natale in classe. È assurdo». Matteo Salvini, capogruppo della Lega Nord a Palazzo Marino, difende la tradizione e tira le somme di un'indagine a campione svolta in pochi giorni tra le scuole materne della città. Dopo le polemiche sulla scomparsa delle statuine dagli scaffali dei grandi magazzini, e le segnalazioni di mamme allarmate perché molti istituti milanesi hanno cancellato i simboli del Natale «nel rispetto per le altre culture e religioni», il Carroccio ha svolto un'inchiesta a tappeto negli asili milanesi. Salvini ne ha contattate telefonicamente 25, «e dato che ogni direzione didattica controlla in media 2-3 materne, il campione è significativo, rappresenta circa 75 dei 170 istituti milanesi frequentati da 22mila bambini».
Il sondaggio dice che il 40 per cento del campione ha cancellato il presepe.
Pronta, a questo punto, l'interrogazione da presentare al sindaco Letizia Moratti e all'assessore all'Educazione Mariolina Moioli «Chiediamo - spiega Salvini - di fare una ricognizione e dare dei criteri uniformi, invitando gli insegnanti a rispettare la tradizione». La risposta della Moioli non si fa attendere: «I miei collaboratori faranno una verifica nelle scuole per capire se e perché i presepi non vengano fatti, poi valuteremo il da farsi. Ma la mia indicazione è sicuramente quella di far conoscere ai bambini la bellezza della nostra cultura e delle nostre tradizioni, fa parte dell'educazione dei nostri figli». L'assessore non lascia spazio a fraintedimenti: «Non fare il presepe in classe è una follia. Se non rispetti le tue tradizioni non sai più chi sei, e a quel punto è difficile riuscire a confrontarti con chi viene da un altro Paese. Il rispetto di un'altra cultura non si compie indebolendo la propria. Ritengo che fare affermazioni e assumere comportamenti che vorrebbero essere neutri, come cancellare il presepe dalle scuole, non sia corretto né educativo, soprattutto per i bambini».
Ma molti asili hanno preferito lasciare il bue e l'asinello fuori dalla porta. In via Benedetto Marcello ad esempio, riferisce Salvini, «hanno preparato decorazioni, stelle, ma niente albero né Gesù Bambino perché ci sono tanti bimbi stranieri e stanno lavorando a un progetto sui diritti del bambino». Alla materna di via Guarneri «festeggeranno con canzoncine natalizie, ma il presepe è stato bandito per rispettare le diverse etnie. Mi hanno spiegato che se qualche bambino desidera può farlo in un angolo, ma non sarà un'iniziativa della scuola». In via Del Volga, riferisce, «faranno l'albero ma preferiscono evitare il presepe perché ci sono molti bambini islamici». Laboratori per creare palline di Natale e decorazioni alla materna di via Ariberto, «ma hanno sottolineato che non si fanno riferimenti a simboli religiosi», e anche in questo caso le statuine sono abolite. In via Osimo, «sì all'albero ma no al presepe, al massimo i bambini potranno fare dei disegni». Tra i tanti istituti che invece continuano comunque a difendere la tradizione, senza farsi contagiare dalle polemiche, ci sono gli asili di via Adriano, via Porpora, via Brunacci, via Martinelli. In via Sam Benelli avranno due alberi, «uno tradizionale e uno in materiale riciclato», mentre il presepe non lo faranno «ma solo perché i bimbi sono ancora troppo piccoli per capirne il significato».


Rapinata di 2mila700 euro
4 dicembre 2006
(ilgiornale.it)

Nuova rapina in farmacia sabato sera. E stavolta, nel mirino dei malviventi, è finita Annarosa Racca, 54 anni, presidente regionale di Federfarma. I banditi, due italiani con il volto parzialmente coperto da cappucci e cappellini, sono entrai in azione intorno alle 19.30 nella farmacia privata in via Rombon, nella periferia est della città. Minacciando con una pistola la titolare, che stava chiudendo e si trovava in compagnia solo della figlia, i due si sono fatti consegnare 2mila700 euro. Poi sono fuggiti a bordo di uno scooter.


Rubano vino pregiato: presi
4 dicembre 2006

Così pregiato e imitato che va a ruba. In un supermercato di Cormano, tre extracomunitari sono infatti stati sorpresi a rubare oltre una decina di bottiglie di vino «Brunello di Montalcino». Intorno alle 16 di venerdì i tre ladri temerari - un ucraino clandestino e due dell'Azerbaigian - hanno afferrato tre confezioni per un totale di 2mila euro. La vigilanza ha cercato di fermare i ladri buongustai che però sono stati arrestati solo poco dopo dai carabinieri di Sesto San Giovanni.