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Arrivederci a lunedì 11 dicembre
7 Dicembre 2006

L'aggiornamento del notiziario riprenderà lunedì 11 dicembre, salvo notizie di particolare rilevanza. Auguriamo a nostri lettori un buon ponte dell'Immacolata.


Giunta elezioni del Senato: ricontare le schede bianche e nulle
7 dicembre 2006
(ansa.it)

ROMA - Il Senato riconterà le schede elettorali. La giunta per le elezioni di Palazzo Madama ha infatti deciso a stragrande maggioranza di scrutinare nuovamente le schede nulle, bianche e contestate di sette regioni: Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Puglia, Sicilia e Toscana. Ma la giunta ha inoltre deciso di ricontare anche un campione di schede valide, concentrandosi sulle sezione "sospette": quelle dove è sparito il verbale o dove c'erano rappresentanti di lista di una sola coalizione.

Se i dati mostrassero uno scostamento significativo rispetto ai risultati ufficiali, si estenderà il riconteggio alle altre regioni e alla circoscrizione estero. La giunta sarà impegnata a riesaminare circa 700mila schede: per la precisione 292 mila bianche e 395mila nulle, alle quali si aggiungono 250 schede contestate.

Il plauso all'iniziativa e' stato bipartisan (solo l'ulivista Manzione ha votato contro) e ha unito i due schieramenti nel giudizio positivo. Silvio Berlusconi definisce il voto della giunta ''un primo passo positivo", soprattutto per l'unanimità della decisione: ma insiste per ricontare tutte le schede delle elezioni di aprile, e non solo le nulle e le bianche. Plaude anche l'ex ministro dell'Interno Beppe Pisanu, colui che tenne le redini dell'organizzazione elettorale dell'ultima consultazione. A suo giudizio la giunta ha preso ''una decisione quanto meno opportuna, perchè rivedendo le schede, seppure con un campionamento, si avrà modo di fugare qualsiasi dubbio". Del resto, anche Giuliano Amato, suo successore al Viminale, è convinto che si tratti di un'iniziativa "utile". Per il capogruppo di An Altero Matteoli, il via libera al riconteggio delle schede rappresenta "una vittoria della democrazia e del Parlamento".

La capogruppo dell'Ulivo Anna Finocchiaro mette in evidenza il sì unanime, un fatto che può portare "un elemento di pacificazione" tra le due coalizioni, fin qui contrapposte sulla questione dei brogli elettorali. Ma non mancano gli scettici, come il leader della Lega Umberto Bossi ("Il lavoro della giunta non approderà a nulla") o il socialista Giovanni Crema, che prevede un lavoro di ''alcuni anni, se non l'intera legislatura". Ognuno dei due poli spera comunque di trovare conferme alle sue tesi sul voto di aprile. Il centrodestra ritiene che il voto sia stato alterato dai sostenitori dell'Unione, che invece, specie dopo il film di Deaglio sul sospetto aumento delle schede bianche, vuole veder chiaro su quello che accadde al Viminale.

Lo scontro, dunque, si riproporrà nella giunta, come già dimostrano alcune reazioni "muscolari": il capogruppo di Forza Italia Renato Schifani chiede di "fare piena chiarezza sul voto di aprile", mentre Anna Finocchiaro assicura che "il centrosinistra non ha minimamente paura". La votazione, come racconta il presidente dei senatori del Prc Russo Spena, ha visto la maggioranza far confluire i suoi dodici voti sulla proposta della Cdl, sostenuta da dieci senatori. "Eravamo di più noi - spiega - potevamo respingerla, invece l'abbiamo approvata, e questo dimostra come siano infondate le polemiche sui brogli alimentate da Berlusconi". Nel frattempo Andrea Tajani, capogruppo azzurro al Parlamento europeo, auspica che la procura di Roma vada avanti nel suo lavoro, "perché alla fine si vedrà che ci sono state tante irregolarità da falsare il risultato elettorale". E la richiesta di riconteggio arriva anche alla Camera: a proporla e' il capogruppo di Fi nella giunta della Camera Gregorio Fontana.


«Bullismo, riqualificare le periferie non basta»
Tettamanzi invita le istituzioni a coinvolgere i giovani: «L’alienazione si sfoga spesso in una violenza cieca contro i più deboli»

7 dicembre 2006
(ilgiornale.it)

Le periferie di Milano rischiano di rendere l'uomo «periferia a se stesso, esiliato da se stesso». Nella metropoli ambrosiana «non basta» la riqualificazione urbanistica delle periferie ma serve un «vero coinvolgimento» che faccia riscoprire a ciascuno la «domanda di senso che sta nel nostro cuore». L'arcivescovo Dionigi Tettamanzi ha presieduto ieri sera i vespri per la festa di Sant'Ambrogio ed ha rivolto il tradizionale discorso alla città.

Quest'anno, «sollecitato da diversi interventi che hanno sottolineato, talvolta allarmati, il degrado e la difficile qualità della vita, legata tra l'altro all'insicurezza e all'esperienza di alienazione e di violenza», il cardinale ha scelto di parlare delle periferie. Se ci si stacca a poco a poco «dall'anima della nostra città», ha detto Tettamanzi, se ogni cittadino si «è chiuso in se stesso, si è fatto centro assoluto di sé, ha troncato le relazioni, ha abbandonato uno sguardo attento all'altro», ecco che la periferia diventa «allontanamento, emarginazione, isolamento». Prevalgono, spiega l'arcivescovo «la solitudine e la paura» e nei giovani spesso si sfoga «una violenza cieca». Per Tettamanzi dunque, quello di periferia non è soltanto un concetto di spazio urbanistico, ma assume un «senso tipicamente umano». «È l'uomo come uomo, ossia nella sua umanità - ha detto l'arcivescovo - che può diventare periferia a se stesso», quando «è senza identità e senza radici; quando smarrisce il suo centro interiore». Questa esperienza, secondo il cardinale, si propaga «come un contagio, raggiunge tutti e ciascuno». Anche se - sottolinea - ci sarà sempre «una possibilità di ritorno a una umanità diversa». Per questo Tettamanzi invita ad avere «quello sguardo misericordioso» anche nei confronti dell'«umanità deviata». Se infatti «un uomo si sente estraneo, lontano, scacciato, non amato, condannato senza appello, spesso finisce per diventare un “uomo contro”. E lo dimostrano fenomeni come il bullismo, la violenza cieca e irresponsabile del branco, l'aggressività in tutte le sue manifestazioni, in particolare verso coloro che vengono ritenuti più deboli».

Il cardinale riconosce che «non pochi sforzi» sono stati fatti dalle istituzioni, dalle aggregazioni sociali e dalle comunità parrocchiali per «vincere la dequalificazione urbana», ma aggiunge che «la riqualificazione urbanistica, per quanto necessaria e significativa non basta. Chiede un “di più”, domanda un coinvolgimento e un vero ascolto di coloro che abitano e operano» in periferia. Tettamanzi ricorda che dopo la fuga dalla periferia della città, ora Milano «sembra ripopolarsi», ma i «nuovi venuti - in particolare coloro che vengono chiamati extracomunitari - sono troppo spesso costretti ad accontentarsi, a ripopolare i luoghi e gli spazi di chi è riuscito a fuggire, senza però che nessuno si sia preoccupato di risolvere la questione precedente che aveva causato la fuga». Fuggire dalla città, ma riprodurre «lo stesso modello sociale, quello consumistico», in un'altra area geografica non risolve il problema. La proposta del cardinale è di «non dimenticare e non oscurare la domanda di senso che sta nel nostro cuore» e «custodire la dimensione dell'interiorità».

«La tua ricchezza è la tua coscienza; il tuo oro è il tuo cuore... Custodisci l'uomo che è dentro di te», ha scritto Sant'Ambrogio.
L'impegno in questo senso, ha concluso Tettamanzi, non «può essere solo personale», ma anche «sociale, culturale e politico». La politica, in particolare, «deve impegnarsi a produrre un'azione leggibile e univoca per chi si riconosce nella nostra identità e per chi non vi si riconosce». Certo, «senza negare» la nostra storia e la nostra cultura, ma cercando la via del dialogo, uscendo «da uno schema di contrapposizione di identità, culture e religioni». Non avrà mai un'anima la città in cui diverse comunità convivono senza incontrarsi.


Si pente e rende l’opera di Martini rubata 20 anni fa
7 dicembre 2006
(ilgiornale.it)

Sembra una favola di Natale, invece è un fatto vero. Che però ha dell'incredibile. Ieri pomeriggio un signore telefona al Palazzo della Permanente, dove è in corso una grande mostra di Arturo Martini. Il signore non dice chi è e parla con una voce calma, senza inflessioni dialettali. «Sentite - dice pressappoco - sono in possesso di un'opera di Martini che è stata rubata anni fa, e che avevo comprato. Ho visto la mostra e ho deciso di restituirla. Ve la lascio davanti all'ingresso». Dall'altra parte del filo si pensa a uno scherzo e si riattacca. Figuriamoci se può essere vero. Dev'essere una bufala come accadde qualche tempo fa, quando qualcuno disse che aveva ritrovato L'urlo di Munch, e poi si era scoperto che era una crosta. Il signore, comunque, non si dà per vinto. Telefona all'Ufficio Stampa della mostra e insiste che vuole restituire l'opera. Intanto qualcuno provvede a verificare: l'opera, davanti alla Permanente, c'è davvero. È Gli amanti a cavallo: una piccola terracotta del 1932, acquistata dalle Civiche Raccolte d'Arte di Milano nel 1933, e rubata nel giugno 1997 a Palazzo Reale, dove allora si trovava il Cimac.
Si può immaginare la sorpresa. Viene chiamata la polizia, il responsabile del Cimac Luigi Sansone, altri addetti ai lavori. Intanto, non contento, l'anonimo signore telefona anche all'assessore alla Cultura di Milano, Vittorio Sgarbi: vuole sincerarsi che l'opera sia stata ritrovata e sia in buone mani. No, non intende dire il suo nome. Gli basta che la terracotta sia restituita al museo, alla città, all'artista.

E adesso? A questo punto Gli amanti a cavallo verrà esposta in mostra: ci vorranno i tempi tecnici per assicurarla e collocarla, ma presto sarà visibile a tutti. E si tratta di un'opera deliziosa: anch'essa sembra una fiaba, degna dell'accaduto. Non per niente Martini diceva: «Io sono l'uomo delle favole». Si tratta di due innamorati a cavallo, che si stringono in un abbraccio. In mostra, alla Permanente, c'è già un'altra scultura, Il bosco, che rappresenta, per così dire, il lieto fine degli Amanti a cavallo: si vede l'animale e un folto d'alberi, dove i due innamorati si sono nascosti per trovare un momento di intimità. Adesso si potrà vedere il «primo tempo» di quella storia d'amore in terracotta. Più favola di così...


On line il nuovo sito dell'alto commissario anticorruzione
7 dicembre 2006

Anticorruzione.it è l'indirizzo internet del nuovo sito dell'Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione.

La struttura delle pagine web prevede una colonna centrale interamente dedicata alle informazioni, con le sezioni Primo piano (che all'inaugurazione ospita un messaggio di benvenuto dell'Alto Commissario), News, Comunicati stampa e In agenda.
Ai lati, altre due colonne: in quella di sinistra si snoda la spina dorsale del sito con quattro macro-aree: l'Alto Commissario, dedicata alla struttura e alla sede dell'organismo; Attività, che contiene il vero core business dell'Alto Commissario, dalle indagini conoscitive, alle relazioni semestrali sull'attività svolta, al monitoraggio e ai protocolli d'intesa stipulati con altri enti pubblici; Documenti, dove è possibile trovare la normativa di riferimento, sia a livello nazionale che internazionale, i lavori parlamentari dell'attuale legislatura in materia di reati contro la pubblica amministrazione, lo spazio dottrina dedicato agli approfondimenti degli addetti ai lavori; infine, l'Area stampa che aggiunge, rispetto alla colonna centrale, una rassegna stampa tematica e una pagina con i discorsi e le interviste dell'Alto Commissario.
Infine la colonna di destra dedicata ai Servizi, tra cui la newsletter mensile, preziosa per sapere tutti i fatti e gli appuntamenti che ruotano intorno alla materia della corruzione, lo spazio Forum - che si propone come una tavola rotonda on line aperta ai contributi degli studiosi ed esperti in materia - dedicato questo mese alla riforma del Codice dei contratti pubblici.

www.anticorruzione.it


Bambino suicida, sgomento nel quartiere
7 dicembre 2006
(ilgiornale.it)

La notizia ha serpeggiato in quartiere per tutto il pomeriggio, poi è esplosa alle 18 alla chiesa di San Giovanni Bono quando don Matteo, il vice parroco, ha celebrato la messa dei defunti. E ha invitato a pregare per quel povero ragazzo «caduto» dalla finestra. E i fedeli poi fuori a interrogarsi su cosa fosse successo.

Siamo a Famagosta, quartiere esploso tra gli anni '70 e gli anni '80, a ridosso dell'ospedale San Paolo. Qui l'altra sera verso le 22 in via Cascina Bianca 26 un ragazzino è caduto giù dal quinto piano. E la sedia appoggiata alla finestra lascia spazio a pochi dubbi: si è suicidato.

Ieri in quartiere non si parlava d'altro, cercando di capire cosa possa essere scattato nella mente del bambino. Al bar sotto casa, parlando con i diversi avventori, escono scampoli di ricordi. «Sì, l'ho presente - dice qualcuno - capelli neri e corti, robusto, alto, molto alto per la sua età. Poi normale, come tutti i ragazzini. Sempre insieme ai coetanei. Delle volte si fermava a quel tavolo con gli amici a smanettare con i giochini elettronici». E poi ancora: lui con l'adorata nonna, morta qualche mese fa dopo una lunga malattia. Lui che accusa il colpo, si chiude. Lui che si incupisce quando, due mesi fai genitori, entrambi infermieri sopra i 40 anni si separano. Qualcun altro riferisce altri dettagli forniti da «attendibili» testimoni oculari che l'avrebbero visto precipitare senza un grido: quasi la conferma che è stato un gesto deliberato.
«Per favore non scavate in questa vicenda - quasi implora don Paolo, il parroco - era un ragazzino normale, veniva a catechismo, giocava, era allegro. Anche i genitori erano normalissimi, li vedevo spesso a messa. La nonna morta? La separazione di mamma e papà? Indiscrezioni, chiacchiere! Basta, non c'è nient'altro da aggiungere. Deve restare solo la pietà».


Scuola: campagna Marinando 2007
7 dicembre 2006

Per l'anno scolastico 2007 la campagna Marinando, promossa dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, propone gli ormai tradizionali concorsi: "Il pescatore in teatro" e "VideoMarinando", ma con molte novità. In particolare, il concorso teatrale prevede due fasi.

Durante la prima fase, gli alunni delle scuole medie inferiori e gli insegnanti dovranno elaborare un soggetto teatrale originale ed inedito sui temi della pesca e del mare. Solo 15 scuole saranno ammesse a partecipare alla seconda fase del concorso e riceveranno un contributo che consentirà loro di avvalersi della consulenza di un operatore teatrale che affianchi i ragazzi fino alla messa in scena del lavoro. Tra i 15 lavori realizzati, una Giuria composta da rappresentanti istituzionali e da professionisti della comunicazione e del teatro decreterà i 10 migliori spettacoli teatrali che comporranno il cartellone del Festival di Marinando 2007 in programma ad Ostuni dal prossimo 10 settembre. Il termine per presentare i progetti è il 31 gennaio 2007. Per la ricezione dei video il termine è invece il 31 maggio 2007. I filmati dovranno trasmettere un messaggio propositivo su temi che prendano spunto dalla vita dei pescatori, dal ruolo che i prodotti della pesca hanno sempre avuto e avranno nella nostra alimentazione, dalle storie e dalle tradizioni del mare della propria città, o altrimenti conosciute, anche in considerazione delle problematiche sociali, culturali e ambientali proprie del rapporto uomo/mare.

www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/marinando_2007/index.html