Archivio notizie

 

Moda: le Spice Girl a Milano
14 Gennaio 2008 (AGR)

   Le Spice Girl sono a Milano e, nel penultimo giorno della settimana dedicata alle collezioni maschili, hanno seguito la sfilata di Roberto Cavalli. "Siamo felici di esserci ritrovate, forse piu' consapevoli e mature", hanno dichiarato le 4 cantanti inglesi, strizzate in abiti bianchi e neri disegnati dallo stilista toscano in occasione del loro reunion tour.


Padre Bossi torna nelle Filippine, oggi festa di commiato
14 Gennaio 2008 (AGR)

   Padre Giancarlo Bossi, il missionario di Abbiategrasso rapito e tenuto in ostaggio 39 giorni la scorsa estate nelle Filippine, riparte. Oggi alle 20.30 all'Istituto dei Ciechi di Milano si terra' una festa di commiato a cui parteciperanno, tra gli altri, il giocatore del Milan Gennaro Gattuso, la poetessa Alda Merini e il musicista Giovanni Nuti. "La mia gente laggiu' ha bisogno - ha detto il missionario - c'e' ancora troppo da fare. I bambini per mangiare frugano tra i rifiuti. Io sono stato rapito per soldi, non era una guerra di religione".


Finanziaria 2008, sgravi del 55% per i pannelli solari
Per i frigoriferi la detrazione ammonta al 20% fino ad un massimo di 200 euro per chi sostituisce vecchi elettrodomestici con analoghi apparecchi di classe A+. Previsti benefici anche per quanto riguarda i motori elettrici
14 Gennaio 2008 (lagazzettadelmezzogiorno.it)

   Sviluppo di tecnologie innovative per aiutare la sostenibilità ambientale: si fondano su questa combinazione i principali interventi sul versante dell’energia, contenuti nella finanziaria 2008. Si tratta di benefici fiscali, che a differenza dello scorso anno, sono validi per il triennio 2008-2010. I consumatori inoltre potranno portare in detrazione le spese sostenute in un arco temporale che va da 3 a 10 anni, a beneficio dei redditi più bassi. Infissi e pannelli solari: la Finanziaria prevede sgravi del 55% fino ad un massimo di 60 mila euro per le spese sostenute per rinnovare gli infissi e isolare pareti, soffitti e pavimenti, con la finalità di ridurre le dispersioni termiche. Sgravi analoghi per l’installazione di pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua. Mentre ammonteranno al 55% fino ad un massimo di 100mila euro quelli per interventi di riqualificazione degli interi edifici. Il nuovo comma 288 stabilisce che a decorrere dal 2009, in attesa dei provvedimenti attuativi dell’articolo 4 del Dlgs 192/2005, il rilascio del permesso di costruire dovrà essere subordinato alla certificazione energetica dell’edificio, nonchè delle caratteristiche strutturali dell’immobile finalizzate al risparmio idrico e al reimpiego delle acque meteoriche. Viene inoltre modificato l’articolo 4 del Dpr 380/2001 (T.u. in materia edilizia): dal 1/o gennaio 2009 i regolamenti edilizi comunali dovranno prevedere, al fine del rilascio del permesso di costruire, l’installazione di impianti elettrici a fonti rinnovabili (non più solo pannelli fotovoltaici), con produzione energetica non inferiore a 1 kW per le abitazioni anzichè 0,2 kW, e 5 kW per le industrie. Anche per quanto riguarda la sostituzione di vecchie caldaie con apparecchiature nuove a condensazione o con pompe di calore geotermiche o ad alta efficienza sono previsti sgravi del 55% fino ad un massimo di 30mila. Per i frigoriferi la detrazione ammonta al 20% fino ad un massimo di 200 euro per chi sostituisce vecchi elettrodomestici con analoghi apparecchi di classe A+. Previsti benefici anche per quanto riguarda i motori elettrici: chi acquista ed installa motori elettrici ad alta efficienza potrà godere di una detrazione del 20% fino ad un massimo di 1.500 euro. Lo sgravio si applica per l’installazione di motori di potenza elettrica compresa tra 5 e 90kW. L’industria che acquista e installa inverter (variatori di velocità) su impianti con potenza elettrica tra 7,5 e 90 kw, potrà usufruire di una detrazione del 20% fino ad un massimo di 1.500 euro. E anche queste misure si potranno spalmare sul il triennio 2008-2010 a differenza di quanto previsto nella scorsa Finanziaria. Premiate le rinnovabili: gli impianti alimentati da rinnovabili che superano i 1000 kw possono accedere al sistema dei certificati verdi il cui numero varia in base alla tipologia di fonte, in modo da assicurare un trattamento più equo in considerazione dei diversi costi di investimento. L’innalzamento dell’obbligo che passa 3% del 2006 al 6,8% del 2012 è finalizzato a incrementare la percentuale di energia verde che produttori di energia rinnovabile e importatori di energia da fonte non rinnovabile devono immettere ogni anno nel sistema elettrico, sia attraverso proprio impianti «sostenibili», che acquistando certificati verdi generati da impianti di privati cittadini. Viene esteso inoltre il meccanismo dello scambio sul posto accessibile agli impianti fino a 200 kw di potenza, in modo da attribuire identico valore all’energia prodotta da fonti rinnovabili e immessa in rete e all’energia prelevata dalla rete. Gli impianti da fonti rinnovabili fino a 1 mw di potenza elettrica (1000 kw) ottengono tariffe fisse e quindi un riconoscimento economico del kwh generato, variabile in base al tipo di fonte utilizzata (fotovoltaico, biomasse, eolico ecc.). Sarà inoltre più facile istallare piccoli impianti da rinnovabili: la Finanziaria ha introdotto elementi di semplificazione rendendo sufficiente la presentazione della dichiarazione di inizio attività(Dia) al comune. Spetta al Ministero dello sviluppo economico il compito di ripartire tra le Regioni, entro 90 giorni, la quota minima di incremento dell’energia elettrica rinnovabile. In caso di inadempienza è previsto il commissariamento per le Regioni che non adempiono agli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili concordati con il ministero dello Sviluppo economico. Presso il ministero dell’Economia verrà istituito un fondo per la gestione delle quote di emissione di gas ad effetto serra, finanziato con risorse definite annualmente dal ministro dello Sviluppo economico. I fondi verranno utilizzati per acquistare crediti di CO2 sul mercato europeo e internazionale nel caso in cui la riserva prevista dal piano nazionale di assegnazione si riveli insufficiente.


Infortuni mortali nel settore delle costruzioni: 235 vittime nel 2007
14 Gennaio 2008 (primadanoi.it)

   Si muore ancora nei cantieri italiani e sebbene il trend degli infortuni sul lavoro sia in calo, sono ancora troppe le vittime del lavoro.

Nel settore delle costruzioni nel 2007 sono state 235 le persone morte in Italia, un dato sicuramente in difetto a causa della difficoltà di reperire notizie sulla totalità degli infortuni che quotidianamente avvengono, che spesso vengono denunciati come incidenti domestici, automobilistici o non denunciati affatto.
La Fillea Cgil anche quest’anno giornalmente ha monitorato sul proprio sito internet www.filleacgil.it gli eventi mortali nel settore delle costruzioni, fornendo nomi, età, nazionalità e cause, cercando di registrare in tempo reale l’andamento e le tendenze del fenomeno delle morti bianche.
In concomitanza con le scadenze contrattuali e con l’obiettivo di insistere maggiormente in sede di negoziato sui temi della salute e sicurezza dei lavoratori, il sindacato delle costruzioni della Cgil ha diffuso i dati e le statistiche di questo monitoraggio.
Sebbene l’Inail abbia registrato nel periodo gennaio-settembre 2007 rispetto allo stesso periodo del 2006 una diminuzione degli infortuni dell’ 1,5% e del 2,1% di quelli mortali, confermando comunque il dato dell’aumento del 3,7% degli infortuni dei lavoratori immigrati che si infortunano il 50% in più degli italiani, i risultati dell’analisi della Fillea Cgil continuano ad essere preoccupanti.
Anche il 2007 è stato un anno nero, appena migliore del precedente ma ancora altamente critico. Nel 2006 il sindacato delle costruzioni Cgil aveva registrato 258 casi mortali, nel 2005 le morti bianche erano state 191, per quanto riguarda gli anni precedenti nel 2004 avevamo contato 231 casi e 215 nel 2003.
Sempre analizzando i dati Fillea, continua ad essere alta e a crescere la percentuale delle vittime straniere. Quest’anno i lavoratori immigrati deceduti sono stati 39, a conferma dell’aumento della presenza di lavoratori stranieri nel settore che, in alcune regioni, arrivano all’80% della forza lavoro.
Gli immigrati risultano i lavoratori più deboli ed esposti ad infortuni, solitamente i meno pagati e inquadrati a livelli più bassi, sia per difficoltà legate alla scarsa conoscenza della lingua, sia per mancanza di formazione. Inoltre la vigente normativa sull’immigrazione rende gli immigrati facili vittime di ricatto.
«Quello della sicurezza continua ad essere per il nostro sindacato un assillo quotidiano- afferma il Segretario Generale della Fillea Cgil, Franco Martini, commentando i dati del monitoraggio - e continuerà ad esserlo fino a quando, al di là delle cifre, avremo prova di una reale inversione di tendenza. Non possiamo accontentarci della lieve flessione del fenomeno infortunistico registrata dall’Inail. Le vittime del lavoro sono ancora troppe ed è per questo che continueremo a batterci con ogni strumento perché nei nostri cantieri non si debba più morire».
«La nostra preoccupazione è fondata, inoltre, sulla analisi delle cause, - continua Martini - ancora, anzi sempre più, si muore con modalità vecchie di decenni, come si moriva quando non venivano utilizzate le moderne tecnologie di cui oggi disponiamo. Siamo nella fase importante dei rinnovi contrattuali e nelle nostre piattaforme il miglioramento del capitolo sicurezza è uno dei principali obiettivi che ci siamo prefissati.
Accanto a questo impegno siamo però convinti che il fenomeno degli infortuni sul lavoro si sconfigge anche attraverso un miglioramento dello stato sociale e attraverso una crescita della cultura della sicurezza».

LOMBARDIA, VENETO, CAMPANIA E LAZIO AI PRIMI POSTI

Come negli anni passati si muore di più al nord. La regione che registra il maggior numero di morti bianche continua ad essere la Lombardia con 43 casi, seguita dal Veneto 22, Campania 19 e Lazio 18.

UNA PERSONA SU SEI ERA IMMIGRATO

Una persona su sei era immigrato, esattamente come lo scorso anno, a conferma che gli stranieri sono i più colpiti. Su 235 vittime, il 16,60% (39 persone) era un lavoratore straniero. La regione più colpita da infortuni mortali di cui sono stati vittime lavoratori stranieri è stata la Lombardia con 9 casi, seguita dall’Emilia con 6, Veneto con 5 e Lazio con 4.


TRA LE VITTIME ANCHE DUE MINORENNI

La maggior parte delle vittime aveva tra i 46 e i 55 anni, segue la fascia di età tra 36 e 45, i 2 ragazzi minorenni morti nei cantieri nel 2007 avevano rispettivamente 16 e 17 anni. Rispetto al 2006 si è alzata l‘età delle vittime, un dato che dimostra il fatto che neanche l’esperienza preserva dai rischi e che fotografa un settore “invecchiato” nella composizione della forza lavoro.


LA CADUTA DALL’ALTO ANCORA LA CAUSA PIU’ FREQUENTE

La causa più frequente di infortuni è sempre più nel settore delle costruzioni la caduta dall’alto (42,55%). Tra le altre cause è da rilevare l’aumento dei casi di vittime travolte da gru, carrello elevatore o ruspa (20,85%), colpite da materiali di lavoro (14,89%).


LUGLIO E MAGGIO I MESI PIU’ “NERI”

Sono stati i mesi di luglio e maggio, seguiti da marzo e aprile, quelli più “neri” per quanto riguarda la mortalità nei cantieri edili nel 2007.


Tossicodipendente picchia madre che gli nega soldi, salvata dalla nipote
14 Gennaio 2008 (AGR)

   Ha picchiato la madre che si rifiutava di dargli soldi per comprare la droga, ma e' stata salvata dalla nipote di nove anni. E' accaduro ad Arese, dove l'uomo - un italiano 35enne - e' stato arrestato e condotto nel carcere di San Vittore. La lite e' avvenuta sabato sera: il 35enne, dopo il rifiuto della madre 80enne, ha cominciato a picchiare lei, la sorella e la nipote. Quest'ultima e' riuscita a scappare di casa e a chiedere aiuto ai carabinieri che sono intervenuti.


Milano-Brescia: treni in ritardo
14 Gennaio 2008 (AGR)

   La linea ferroviaria Milano-Brescia e' momentaneamente interrotta su uno dei due binari tra Romano di Lombardia (in provincia di Bergamo) e Chiari (Brescia). Si circola lentamente sull'altro binario; inevitabili i ritardi.


Da Roma fondi per Brera e Franco Parenti
14 Gennaio 2008 (AGR)

   Sara' Brera il nuovo obiettivo milanese di fondi del Governo per quest'anno, con il contestato trasloco dell'Accademia alla caserma di via Mascheroni. Intanto, tre milioni di euro arriveranno da Roma subito per la ristrutturazione del teatro Franco Parenti. Lo ha annunciato ieri il ministro dei Beni culturali Rutelli, alla cerimonia per il 35esimo dell'istituzione. Tre milioni che vanno ad aggiungersi ai due stanziati dal Comune.


Un tunnel di 34 chilometri da Repubblica al Forlanini
14 Gennaio 2008 (ilgiornale.it)

   Una circonvallazione interrata sotto la Cerchia dei bastioni per seppellire traffico e smog, gli incubi dei milanesi. Quasi trentaquattro chilometri di gallerie tra tunnel principale, appendici esterne e rampe d’accesso. Profonde 40 metri per evitare problemi alla falda, ai percorsi delle metropolitane, alle fondamenta di palazzi, condomini e monumenti. In tempi di Ecopass un bello spot alla campagna del Comune a favore dell’ambiente. A cui l’ex sindaco Gabriele Albertini, allora anche commissario straordinario al traffico, aveva già dato il via libera considerandola «opera di pubblica utilità». Ora tocca a Letizia Moratti che oggi incontrerà i responsabili di Progetto Bastioni Spa, la società che ha come soci Camera di commercio, Assimpredil e Banca Intesa e sulla carta millimetrata un faraonico progetto che per molti decenni a venire potrebbe cambiare la vita della città. «Risolverà in gran parte i nostri problemi - spiega il presidente Alberto Garocchio - Meno traffico e smog, almeno quello che non dipende dalle caldaie. Sarebbe ora che anche Milano facesse quello che altre grandi città come Madrid o Santiago del Cile hanno già fatto. Questo è il futuro delle metropoli». Rispetto al progetto presentato ad Albertini, spiega l’ingegner Diego Meroni, è stata data risposta ad alcuni quesiti posti dai tecnici con un’analisi del traffico commissionata ad Atm e a uno studio sulla falda geologica stilata dall’università Bicocca.

Tutto sembra essere pronto. «Ora - aggiunge Meroni - gli aspetti tecnici sono risolti. Manca solo la volontà politica e la risposta della Moratti». Che potrebbe arrivare prima del 31 marzo, data di assegnazione dell’Expo 2015. Con il mega tunnel a far da spot per un futuro a basso impatto ambientale. Per di più a costo zero per la comunità. Nemmeno un euro, infatti, della cifra monstre di un miliardo e 830 milioni di euro peserebbe sulla comunità. «Il tunnel si farebbe in project financing - assicura Garocchio - con capitali italiani e stranieri». Privati che, in cambio dell’impegno, riceverebbero l’opera in concessione per 48 anni. Riscuotendo un pedaggio che è stato finalmente fissato a 0,60 euro al chilometro.
Un’altra spesa per gli automobilisti che, però, risparmierebbero un bel po’ di tempo e denaro. Secondo uno studio, infatti, le ore buttate ogni anno nel traffico sarebbero almeno 10 milioni. Che, moltiplicate per il minimo costo orario di un dipendente, fanno oltre 600 milioni di euro. Meno di un quarto, invece, il tempo di percorrenza nell’anello che passerà da 240 secondi al chilometro ad appena 72.

Tre le corsie, due di marcia e una di emergenza, sovrapposte nell’unica galleria che percorrerebbero rispettivamente in senso orario e antiorario. Cinque i metri di altezza, quattordici gli accessi: in viale Forlanini, via XX settembre, via Gattamelata, via Cermenate, viale Molise, viale Corsica, viale Campania, via Domodossola, corso Sempione oltre all’interconnessione con Repubblica. Gli altri accessi lungo i Bastioni. Traffico previsto almeno 100mila veicoli al giorno a una velocità media di 40-50 chilometri all’ora. In assoluta sicurezza, grazie a uscite di emergenza ogni 300 metri con ascensori in grado di funzionare anche in caso di emergenza, controllo con monitor a circuito chiuso e impianti antincendio. Oltre ai camini di ventilazione e depurazione dell’aria. Che tornerebbe pulita in superficie. Lì dove i milanesi respirano.


Vive in auto, il Comune: «È residente, al civico zero»
14 Gennaio 2008 (ilgiornale.it)

   Quando compila moduli apponendovi l’indirizzo, il più delle volte viene ricambiato con sguardi torvi. Come se stesse prendendo in giro l’interlocutore. Nello spazio riservato alla residenza infatti, Mario A., bidello di una scuola media, indica Bollate facendo poi seguire la via e il numero civico: piazza Cadorna numero zero. «Abito proprio là – tenta sempre di spiegare imbarazzato -, in uno spazio dove non ci sono abitazioni ma soltanto un parcheggio. E visto che vivo in un’automobile, il comune non ha trovato di meglio che assegnarmi il civico zero».

Che ricorda la canzone di Sergio Endrigo, quando raccontava di quella casa «molto carina senza soffitto né cucina, in via dei Matti al numero zero». Purtroppo Mario ha dovuto accontentarsi di questa inusuale residenza, visto che non ne aveva più nessuna. Fino a qualche tempo fa un’abitazione vera con tanto di indirizzo serio ce l’aveva: la casa dove per anni aveva abitato con la moglie dalla quale poi, per diverse vicissitudini, ha dovuto separarsi. Alla fine alla consorte è rimasto l’alloggio e lui fuori con poche cose, fra le quali un tetto precario: la Fiat Marea, nel frattempo divenuta la sua nuova casa.

Nonostante la separazione il bidello ha continuato a vivere a Bollate, ma stranamente, non essendo più residente nel vecchio alloggio di famiglia, il comune l’aveva cancellato dalle liste dei residenti. Trasformandolo in apolide, uno che esiste ma che non ha una città dove risiede, perché privo di casa. Le sue proteste in Municipio hanno però prodotto un risultato, seppure parziale. Siccome vive nell’automobile perennemente parcheggiata vicino alla stazione di Bollate, tra la piazza Cadorna e la Carlo Marx, l’anagrafe ha trovato un escamotage restituendogli la residenza in città, insieme ad un recapito ufficiale, ma con un numero civico, lo zero, di fatto inesistente.

Per il momento il bidello si è accontentato (almeno il postino sa come consegnargli la corrispondenza). Rimane l’imbarazzo dei moduli da compilare, e di una situazione difficile da spiegare ogni volta.


Clandestino ferito sul lavoro: impresa nei guai
14 Gennaio 2008 (ilgiornale.it)

   Ha scaricato il dipendente infortunato, clandestino e in nero, in stazione dicendogli di prendere il treno e andare a Milano a farsi medicare. Fulvio C., 32 anni, è titolare di una ditta di Arluno dove lavora un brasiliano di 26 anni che l’altro giorno si è infortunato. L’imprenditore l’ha portato a Vittuone dicendo di arrangiarsi. Il sudamericano si è presentato al Sacco, dove ha raccontato tutto alla polizia, che ha denunciato Fulvio C. per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, omissione di soccorso, più l’assunzione in nero.


Tre molotov trovate nel campo rom
14 Gennaio 2008 (ilgiornale.it)

   Trovate tre molotov all’interno di un campo nomadi ma solo in una delle tre bottiglie c’erano tracce di benzina. Ieri sera, alle 19.15, Lucia D., 33enne nomade, domiciliata in una baracca all’interno del campo di via Chiesa Rossa, ha chiamato la Polizia dicendo di aver trovato tre molotov vicino ad una bombola del gas. Quando gli agenti sono arrivati in via Chiesa Rossa, hanno trovato tre bottiglie, una delle quali contenente della benzina e uno stoppino di carta. A mettere le molotov all’interno del campo nomadi potrebbero essere stati alcuni abitanti del campo stesso.

 

 

 

 

 

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