Expo 2015: provincia
di Milano in missione in
Iran
15 Gennaio 2008 (AGR)
Oggi
pomeriggio partira' una
delegazione
dell'amministrazione
provinciale di Milano,
guidata dal presidente
Filippo Penati, con
destinazione l'Iran.
L'obiettivo e'
continuare a promuovere
la candidatura di Milano
per l'Expo 2015. Domani
e' previsto l'incontro,
a Teheran, con il capo
dell'organizzazione
iraniana per le
Esposizioni
internazionali del
ministero del Commercio,
Shahidi, il capo
dipartimento degli
Affari economici del
ministero degli Esteri,
Shabstari, e
l'Organizzazione
iraniana per l'Ambiente.
Minori schiavi:
condanne aumentate per 8
romeni
15 Gennaio 2008 (AGR)
Dai
sei ai dodici anni: sono
le condanne, aumentate
dai giudici della corte
d'assise, nei confronti
di otto rumeni, accusati
di sfruttamento di
ragazzini connazionali
nella zona di piazza
Trento a Milano,
costretti a prostituirsi
e rubare. Per tutti gli
imputati e' stata
disposta l'immediata
espulsione a pena
espiata.
Parte primo censimento
dei clochard
15 Gennaio 2008 (AGR)
E' iniziato
ieri sera il primo
censimento dei clochard
milanesi, concepito per
fornire dati certi (e
non stime come avvenuto
fino ad oggi) per
permettere una piu'
precisa elaborazione di
politiche d intervento.
Il progetto, che
riguardera' anche i
dormitori e le aree
dimesse della citta', e'
stato ideato e
coordinato da due
ricercatrici del
dottorato di Economia
dello sviluppo dell'Universita'
Luigi Bocconi, Lucia
Corno e Michela Braga.
Moratti indagata:
passa mozione su
commissione indagine
15 Gennaio 2008 (AGR)
E' passata in Consiglio
comunale ieri a Milano
una mozione che chiede
l'istituzione di una
commissione speciale
d'indagine sulla
riorganizzazione della
macchina comunale
adottata dall'attuale
Giunta e che ha portato
all'iscrizione nel
registro degli indagati
del sindaco Letizia
Moratti e di quattro
funzionari. Decisivi,
oltre ai voti del
centrosinistra, quelli
de La Destra,
rappresentata da Barbara
Ciabo' e dell'ex
esponente della Lega
Giancarlo Pagliarini. Il
documento, che ora
impegna la Giunta a
istituire questo
strumento di indagine
conoscitiva, e' stato
approvato con 23 voti
favorevoli e 20
contrari: unico astenuto
il presidente del
Consiglio comunale
Manfredi Palmeri.
L'esito del voto e'
stato salutato da un
fragoroso applauso
proveniente dai banchi
dell'opposizione.
Laurea honoris causa
a Rita Levi-Montalcini
dalla Bicocca
15 Gennaio 2008 (AGR)
Il premio Nobel per la
Medicina, Rita
Levi-Montalcini,
ricevera' la laurea
specialistica honoris
causa in Biotecnologie
industriali. Ad
assegnarla sara' l'universita'
degli Studi di
Milano-Bicocca nel
decimo anniversario
dalla fondazione
dell'ateneo. La
cerimonia si svolgera'
martedi' 22 gennaio
nell'aula magna dell'universita'.
Ecopass, proroga per
chi non ha pagato
15 Gennaio 2008 (ilgiornale.it)
Il coup de
théatre arriva
dall’assessore alla
Mobilità del Comune,
Edoardo Croci: «Chi non
è riuscito a pagare l’Ecopass
giornaliero nei primi
giorni del provvedimento
(quando il sistema
informatico è andato in
tilt, ndr.) avrà tempo
fino al 18 gennaio per
mettersi in regola».
Dopo 4 ore di tira e
molla tra i partiti in
consiglio comunale sulla
mozione di Fi - prima il
ni dell’Ulivo, poi il no
della Lista Moratti che
ha impedito la
discussione e scatenato
la rivolta di azzurri e
An contro il partito del
sindaco - alla fine è
Croci a buttare acqua
sul fuoco
«Visto che l’aula non è
riuscita a esprimere la
propria posizione sul
tema, ma ero presente e
ho seguito il dibattito
- spiega Croci -, ho
ritenuto di accogliere
come indicazione il
fattore che accomunava
le tre diverse mozioni»
(oltre a quella di Fi,
una del Pd e una della
Lista Moratti). Dunque:
«Come abbiamo fatto per
gli abbonamenti e gli
ingressi multipli
scontati, riunirò subito
un tavolo tecnico per
estendere la proroga ai
pagamenti anche sui pass
singoli. La volontà
politica c’è, troveremo
la modalità tecnica
adatta».
Il documento di Fi
chiedeva la moratoria
per gli Ecopass
giornalieri, ma anche di
annullare le multe per
chi è entrato per
sbaglio nelle nuove
corsie preferenziali
nelle prime due
settimane
(«consideriamolo un
esperimento», ha
sostenuto il capogruppo
di Fi Giulio Gallera) e
consentire il libero
accesso di moto e
scooter anche sulle
corsie riservate dove
non è previsto, come
corso Magenta. Sulla
sanatoria è mancato
l’accordo sia di Pd che
di An: alla fine Cdl e
opposizione hanno
concordato di correggere
la richiesta con una
generica «sospensione
delle sanzioni» per
verificare se chi è
passato era «in buona
fede», ossia ha pagato
l’Ecopass ma non si è
accorto che entrava in
una nuova ztl. Quasi
fatta, ma il capogruppo
della Lista Moratti
Paolo Gradnik si è messo
di traverso presentando
una mozione senza il
riferimento alle
preferenziali e
pretendendo che fosse
discussa solo quella. La
seduta si è chiusa senza
dibattito. «È un atto di
arroganza - è esploso
l’azzurro Aldo
Brandirali - essere il
partito del sindaco non
significa avere sempre
ragione». «Abbiamo
cercato una mediazione
per ore - ha affermato
il capogruppo di An
Carlo Fidanza - a questo
punto ci sentiamo
svincolati, da domani
(oggi, ndr.) inizieremo
a raccogliere firme in
corso Buenos Aires per
consentire ai residenti
di posteggiare gratis
sulle strisce blu».
Altro tema caldo della
giornata: la promessa ai
residenti che abitano
fuori dalla Cerchia
l’aveva fatta anche
l’assessore Croci, dopo
il voto bipartisan e
unanime della mozione
che chiedeva di
permettere la sosta
gratis sulle blu già da
inizio gennaio. Nei
primi giorni del ticket
le proteste dei
cittadini che fanno «a
pugni» con i pendolari
per trovare parcheggio
non sono mancate. «Si
tratta di cambiare
decine di migliaia di
cartelli - spiega Croci
- lo faremo nel corso
del 2008 ma ci vuole
tempo, non ho mai detto
che sarebbe partito a
gennaio». La mozione,
accusa Gallera, «nasceva
da una forte esigenza
dei cittadini, va
fatto». È «una promessa
non mantenuta, le
difficoltà tecniche si
sapevano anche a
novembre», concorda il
consigliere del Pd
Pierfrancesco Maran.
Ieri, intanto, fino alle
18 sono entrati
nell’area Ecopass oltre
96mila auto, ma quasi
l’80% aveva motori
ecologici. Il Comune
assicura che grazie alle
corsie riservate i mezzi
stanno viaggiando più
veloci, in media, del
17,3%.
Il ticket però viene
bocciato dal sindaco di
Roma Walter Veltroni:
«Non mi piace l’idea che
chi ha i soldi può
entrare e chi non li ha
resta fuori».
Lodi cambia idea:
«Il pattume di Napoli
non lo vogliamo»
15 Gennaio 2008 (ilgiornale.it)
Prima uno scarno
comunicato dalla
Provincia di Lodi, in
mano al centrosinistra,
poi le parole del
presidente della
Provincia di Lodi
Osvaldo Felissari. Tutto
a smentita categorica di
quanto aveva, invece,
preannunciato poche ore
prima l’assessore
all’ambiente della
Provincia di Lodi,
Francesca Sanna. E
l'atmosfera tesa, a
palazzo san Cristoforo,
continua a vari livelli,
soprattutto dopo i guai
giudiziari che hanno
travolto due funzionari
dell’ente qualche mese
fa. Evento per il quale
da più parti si era
arrivati anche a
chiedere le dimissione
dello stesso assessore
Sanna. Parla chiaro il
comunicato. Mentre la
Sanna aveva spiegato la
disponibilità a
«ospitare» i rifiuti
campani arrivando
persino a indicare la
quantità giornaliera
possibile, 70
tonnellate, nel
dispaccio dall’ente si
legge: «Nel Lodigiano
non vi sono discariche
disponibili ad
accogliere i rifiuti
campani. La Provincia di
Lodi non è stata
coinvolta nella
questione da parte della
Regione Lombardia, né
chiamata a partecipare a
nessuna riunione avente
ad oggetto l’emergenza
campana e non intende
promuovere azioni
autonome in tal senso.
Il Lodigiano è, per
quanto concerne il ciclo
di smaltimento rifiuti,
autosufficiente e la
raccolta differenziata
ha raggiunto livelli di
eccellenza nel panorama
nazionale. Lodi non
dispone di un
inceneritore e lo
smaltimento dei rifiuti
avviene sostanzialmente
in tre impianti: uno di
trattamento del secco a
Montanaso Lombardo; un
impianto di trattamento
dell’umido a Terranova
dei Passerini; una
discarica di servizio a
Cavenago d’Adda». E,
intanto, il presidente
Felissari rende noto:
«Noi stiamo riaprendo
adesso il centro
raccolta rifiuti di
Cavenago dopo la messa a
norma, ma se la Regione
ci convocasse, la
risposta sarebbe che non
ci sono discariche
disposte a prendere i
rifiuti della Campania.
Se per caso si parlasse
di ecoballe o rifiuti
simili, solo in tal caso
vedremo e cercheremo di
capire di cosa si sta
parlando». Sanna aveva
reso noto anche che
c’erano state telefonate
dalla Regione. Felissari
dice in proposito,
facendo eco al
comunicato
istituzionale: «Non
abbiamo ancora
partecipato a nessuna
riunione e nessuno ci ha
chiesto nulla». Intanto,
nel Lodigiano, nel breve
periodo in cui ha avuto
credito la versione
provinciale spiegata
dall’assessore
all’ambiente è scoppiato
il putiferio. Il
segretario della Lega
Nord Guido Guidesi ha
diffuso una nota nella
quale tuona: «Se la
provincia deciderà di
portare qui i rifiuti di
Napoli siamo pronti alla
mobilitazione. Ho
ricevuto un’infinità di
telefonate ieri di
cittadini esasperati da
questa scelta. Non se ne
parla». Per Forza
Italia, il capogruppo in
consiglio comunale
Giuseppe Bruschi dice:
«Qui siamo spettatori di
due teatrini: in
Provincia sembra che
nemmeno si parlino tra
loro nel centrosinistra.
E per quanto riguarda i
rifiuti campani questa
non è un’emergenza: una
situazione che va avanti
da 15 anni non si può,
per definizione,
chiamare emergenza».
«Spinte
a terra, picchiate e
spogliate Così hanno
stuprato me e mia
figlia»
15 Gennaio 2008 (ilgiornale.it)
«Sentivo mia figlia
urlare “mamma aiutami”,
cercavo di tenerle la
mano mentre sentivo le
loro mani sul mio corpo.
Poi me l’hanno
strappata, così come
facevano con i miei
vestiti. Per un attimo
ho pensato, è
finita...». Nemmeno due
settimane dopo, il
ricordo è ancora
doloroso. Madre e
figlia, vittime di una
violenza di gruppo la
notte di capodanno, in
balia di un gruppo di
extracomunitari. Nel
caos dei festeggiamenti
al Castello Sforzesco,
davanti al quale si
erano raccolti migliaia
di milanesi per salutare
il nuovo anno. Questo è
il loro incubo.
Lo racconta Francesca,
la madre. Quarantotto
anni, originaria della
Sardegna da dove era
arrivata in cerca di
lavoro. «Pensavo di
cominciare una vita
nuova in una città
grande, moderna,
soprattutto sicura. Ed
invece ho conosciuto
l’inferno». Parla
sottovoce, Francesca, e
quasi piange mentre la
figlia Claudia, che ha
21 anni, dorme ancora.
Tra poco dovrà
accompagnarla
all’ospedale Mangiagalli,
lo stesso dove le hanno
ricoverate il giorno
dopo l’aggressione, per
una visita ginecologica.
«Hanno cercato in tutti
i modi di stuprarla, ha
graffi su tutto il
corpo, anche nelle parti
intime. Ma le ferite più
laceranti sono quelle
che ci hanno lasciato
dentro».
Il ricordo è doloroso,
ma Francesca non si
sottrae alla memoria. E
ricostruisce quel
Capodanno maledetto:
«Insieme a Claudia e
all’altra mia figlia
Marisa, che ha 25 anni,
e al marito avevamo
deciso di andare al
Castello Sforzesco per
assistere ai fuochi
d’artificio. Ci siamo
avvicinati al palco per
sentire la musica, ma
siamo stati importunati
da un giovane
extracomunitario che
faceva il galletto con
Claudia. Per questo
abbiamo preferito
allontanarci.
All’improvviso siamo
state circondate, erano
tantissimi, almeno una
cinquantina. Ci hanno
gettato per terra e
hanno cominciato a
spogliarci, incuranti
delle nostre grida».
Solo a quel punto
l’altra figlia e il
genero di Francesca,
rimasti indietro,
capiscono cosa sta
accadendo e cercano di
aiutarle, ma vengono
respinti dal muro umano
che si è formato attorno
alle due donne. «Ormai
ci avevano sopraffatte»
ricorda. E poi, «hanno
detto che siamo state
salvate grazie
all’intervento di alcuni
passanti e della
polizia. È falso. È
stato uno di loro che a
un certo punto ha detto
ai suoi compagni di
fermarsi. E quando ha
visto che continuavano
ci ha scaraventato
dietro uno steccato
gridando di scappare».
Madre e figlia, seminude
e con i vestiti a
brandelli, riescono
finalmente a raggiungere
insieme con gli altri
due congiunti alcune
pattuglie della polizia
in servizio nella zona.
«Gli agenti ci hanno
chiesto cosa era
accaduto, ma non
sembravano
particolarmente turbati.
Siamo rimasti fermi
dentro le loro
camionette, attendendo
per un’ora e mezzo
l’arrivo di
un’ambulanza».
Francesca, che lavora
come precaria in un
negozio di gastronomia,
non cerca vendetta ma
giustizia: «Una mia
collega mi ha aiutato a
trovare una penalista
che adesso mi sta
assistendo. Anche un
funzionario della
Questura ha deciso di
aiutarmi, mi telefona
ogni giorno per sapere
se abbiamo bisogno di
qualcosa. Ma io voglio
soltanto che arrestino
quegli animali. Mi hanno
detto che sono sulle
loro tracce. Non sono
razzista, non vorrei
diventarlo: anche chi ci
ha salvato è un
extracomunitario. Ma
occorrono più controlli,
più sicurezza. Ce l’ho
con questa città che
speravo mi accogliesse e
che adesso mi sembra
invece lontana e
indifferente».