Picchiava e stuprava
moglie, 9 anni a
messicano
17 Gennaio 2008 (AGR)
Nove
anni di carcere per
Felix Lerme, docente
universitario messicano,
accusato di
maltrattamenti aggravati
e violenza sessuale nei
confronti della moglie
italiana, con cui ha due
figli. Lo ha deciso il
tribunale di Milano.
L'uomo era stato
arrestato a marzo scorso
all'aeroporto di
Malpensa. Pur vivendo da
diverso tempo in
Messico, la giustizia
italiana aveva potuto
procedere perche' parte
dei maltrattamenti erano
stati perpretrati nel
nostro Paese. A marzo,
il professore era
atterrato in Italia per
un convegno al
Politecnico di Milano,
ignaro dell'ordinanza di
custodia che pendeva su
di lui. Erano quindi
scattate le manette.
Dottori precari
indicono protesta
17 Gennaio 2008 (AGR)
Hanno tra i 30 e i 40
anni, guadagnano 1000
euro scarsi al mese,
sono precari.
Professione: dottore.
Sono i 1300 medici con
contratto atipico che
lavorano negli ospadali
milanesi, il 20% del
totale. Stanchi delle
promesse e preoccupati
dalla decisione del
Pirellone di prevedere
per il nuovo anno un
assunto ogni due
pensionamenti, 14
sindacati che li
rappresentano hanno
deciso di mobilitarsi.
Appuntamento il 22
gennaio per una
manifestazione al
Policlinico di Milano.
Rifiuti: la Lombardia
ne ricava energia,
studio Arpa
17 Gennaio 2008 (AGR)
Da uno studio dell'Arpa
emerge che la Lombardia
ricava dall'immondizia
trattata nei
termovalorizzatori oltre
un miliardo di
kilowattora. In Regione
la raccolta
differenziata ha
superato il 43% del
totale.
Riapre storico
locale Derby
17 Gennaio 2008 (AGR)
E' stato il tempio del
cabaret milanese prima
dello Zelig. Riapre il
Derby di Milano, che ha
avuto il merito di
lanciare talenti come
Diego Abatantuono,
Renato Pozzetto, Bruno
Lauzi, Paolo Villaggio,
I Gatti di Vicolo
Miracoli, Claudio Bisio
e Paolo Rossi. Il
locale, che era anche un
luogo di ritrovo e
discussione per
personaggi politici e
sportivi, e' stato
chiuso a meta' degli
anni '80 e ora, con un
progetto gestito dal
Teatro delle Erbe, si
tenta un recupero. A
tenere a battesimo il
Progetto Derby, il 21 di
gennaio negli spazi
dell'ex cinema Nuovo
Arti ci sono Teo Teocoli
e Mario Lavezzi. Per ora
lo scopo e' creare un
laboratorio di ricerca
per nuovi talenti, ma
l'ambizione e' ritrovare
l'atmosfera
dell'originale Derby.
Malpensa: Formigoni
ottimista dopo incontro
con Padoa Schioppa
17 Gennaio 2008 (AGR)
"Le nostre
ragioni si fanno
strada". E' questo il
commento moderatamente
ottimista del presidente
lombardo Roberto
Forrmigoni al termine
dell'incontro di ieri in
prefettura sul futuro di
Malpensa, presenti il
ministro Padoa Schioppa
e il gotha dell'economia
lombarda. Formigoni
insiste per una
moratoria di tre anni,
un periodo di tempo
durante il quale, ha
spiegato il governatore
lombardo, "l'acquirente
Air France garantisce
gli stessi servizi che
Alitalia ha su Malpensa.
Dopo puo' dismetterli.
Abbiamo bisogno di
questo lasso di tempo
per trovare un altro
vettore per il nord".
Rapina in casa,
61enne picchiata
17 Gennaio 2008 (AGR)
Malmenata e rapinata in
casa: e' accaduto ieri
pomeriggio a Milano, in
via Riva di Trento.
Vittima dell'aggressione
una donna di 61 anni. La
governante ha aperto la
porta a due uomini, che
si sono finti tecnici di
Sky. Una volta
all'interno della casa
hanno estratto un
cacciavite e si sono
fatti dire dove si
trovasse la cassaforte.
Non e' ancora stata
quantificata la
refurtiva, composta da
gioielli e alcune decine
di migliaia di euro.
Trucco specchietto,
rubato rolex
17 Gennaio 2008 (AGR)
Grazie al trucco dello
specchietto due giovani
sono riusciti a rubare
un Rolex del valore di
circa 15 mila euro a un
automobilista. E'
accaduto martedì in
corso Venezia a Milano.
Un malvivente, in
scooter, ha urtato lo
specchietto di una
Porche Cayenne. Quando
il guidatore ha tirato
fuori il braccio dal
finestrino per
raddrizzarlo, il suo
complice su un altro
motorino gli ha
strappato l'orologio dal
polso.
Rifiuti, i condomini
denunciano gli
irregolari
L'Amsa: 40 mila multe,
tre su quattro per la
raccolta differenziata.
Il caso Campania?
Irripetibile
17 Gennaio 2008 (vivimilano.it)
Ogni
cosa ha il suo posto.
Anche se è un rifiuto.
Non per altro: gli
errori — voluti o
casuali — nella raccolta
differenziata, nel 2007,
ai milanesi, sono
costati un milione e
mezzo di euro l'anno.
Cadenzati in 86 sanzioni
quotidiane (nei dodici
mesi, 30.592) ad
altrettanti condomìni,
mentre in generale, sul
fronte dei rifiuti, le
ammende generali dell'Amsa,
comprese quelle contro
le aziende, sono state
40mila.
E allora, la domanda è:
siamo dei sozzoni? Sì e
no. Per la raccolta
differenziata, nel 2005,
le multe erano state
49mila. Nel 2006,
38.821. Il trend è in
discesa. Certo, dice
Gianluca Bellodi, uno
dei dirigenti dell'Amsa,
«resta molto da fare».
Cosa? «Aiutare i
cittadini a migliorare
la cultura del
trattamento
dell'immondizia » e
sconfiggere
menefreghismo, ignoranza
e inciviltà. Perché,
d'accordo, ci sono di
mezzo temi grossi e
universali come
l'ambiente e l'energia.
E però, nel contempo,
c'è una questione
individualista ed
economica: se io per
esempio metto specchi e
lampade nel cassonetto
verde — quello per il
vetro —, e gl'ispettori
dell'Amsa cuccano il
fatto, paga tutto il
palazzo, compresi
residenti che fanno il
loro dovere e si fanno
in quattro affinché
anche i riottosi e gli
indisciplinati li
seguano. In ogni modo,
non è che ci sia sempre
una punizione corale. Se
i suddetti ispettori
individuano un rifiuto
nel posto sbagliato
riconducibile a un
cittadino — e può
capitare con le riviste
in abbonamento, una
lettera o la confezione
di un pacco che riporta
nome e cognome del
destinatario — la
sanzione verrà comminata
al signore in questione.
Ora, uno dice:
nonostante gli opuscoli
informativi e le
campagne di
sensibilizzazione,
capita che non si sappia
bene dove posizionare il
pattume. Sacco nero o
giallo? Cassonetto verde
o bianco? Lasciando
perdere che sui
contenitori, di solito,
c'è un bell'elenco,
chiarissimo, di cosa si
mette e cosa no, ecco,
succede, si diceva, che
qualcuno si smarrisca. E
decida, nel dubbio, di
abbandonare l'immondizia
all'esterno. Bravo.
Tenga a mente che, anche
in questo caso, pioverà
la sanzione. Il «reato »
è classificato alla voce
«modalità di
conferimento». E
sottintende, appunto,
una collocazione a
ridosso o ai margini, e
comunque non
all'interno, di sacchi e
cassonetti. La «modalità
di conferimento», nel
2007, ha contato 2.386
contravvenzioni: 6,5 al
dì. Altro errore, è
l'esposizione
anticipata: essendoci un
apposito calendario
della raccolta che varia
da condominio a
condominio, da via a
via, bisogna rispettare
le scadenze. Lo sappiano
i portinai o chi è
addetto al trasloco
fuori dal portone dei
rifiuti da raccogliere e
portar via. L'anno
scorso, l'esposizione
anticipata ha visto
staccare 5.647 sanzioni.
E così, concludendo,
torniamo alla domanda
iniziale: siamo dei
sozzoni? Di nuovo: sì e
no. Bellodi: «Prendiamo
per esempio gli enormi
complessi dei caseggiati
popolari. Spesso, lo
spazio adibito
all'immondizia è in un
luogo aperto, alla mercé
di tutti. E capita che
il primo — magari di un
altro palazzo se non di
un altro quartiere — che
abbia da buttar via del
pattume, arrivi e molli
lì la roba. E le sue
colpe le pagheranno i
residenti del palazzo».
Bellodi, lei parla dei
casermoni popolari e, di
conseguenza delle
periferie. Esisterà mica
una sorta di geografia
dell'illegalità della
raccolta differenziata,
con il centro e il ricco
ligi alle regole e la
periferia e i poveracci
assoluti devoti
dell'infrangere le
regole? Risposta: «No».
Treno guasto, i
pendolari bloccano
Cadorna
17 Gennaio 2008 (ilgiornale.it)
Il
malcontento in Italia
ultimamente viaggia
ovunque (spesso) anche
sui binari. Così, visto
il livello di
esasperazione raggiunto
dalla gente, può
succedere un po’ di
tutto. Il treno si ferma
per un guasto? Allora i
passeggeri - perlopiù
pendolari esausti per i
continui e ripetuti
ritardi giornalieri, che
negli anni aumentano
anziché diminuire -
potrebbero decidere di
scendere davvero sul
piede di guerra. E
forzando le porte chiuse
automaticamente del
convoglio (porte che
solo i conducenti, in
teoria, dovrebbero poter
aprire dal loro posto di
guida), mettersi sui
binari per bloccare la
circolazione in segno di
protesta e fare qualcosa
che non si era mai visto
prima: raggiungere la
stazione successiva a
piedi e sempre
camminando per 600 metri
sui binari.
È esattamente quello che
è accaduto ieri a Milano
tra le 8.30 e 9.30 sui
binari della tratta
delle Ferrovie Nord
Bovisa-Cadorna, per la
precisione dalla
stazione di via
Domodossola (in zona
Sempione) a Cadorna,
dopo che un guasto alla
motrice del convoglio
interessato, unito a
tutta una serie di altri
disagi, ha rotto le
dighe della
sopportazione dei
pendolari. Un gesto,
quello inscenato dai
passeggeri che ha messo
davveroo a repentaglio
la loro incolumità ma
che la dice assai lunga
sullo stato emotivo di
coloro che sono
costretti a servirsi
giornalmente dei treni
delle Ferrovie Nord, il
principale mezzo di
collegamento ad uso
pubblico tra Milano, la
Brianza e gran parte del
sud ovest lombardo.
Sul treno in questione
ieri tirava già un’aria
pesante. Poco prima,
infatti, il convoglio
aveva dovuto caricare
alla Bovisa gran parte
delle persone che
viaggiavano sul treno
della linea S1
Saronno-Milano Porta
Vittoria e che, a loro
volta, avevano subito un
disagio: erano stati
fatti scendere in quella
stazione per consentire
le operazioni di
soccorso a un disabile
che aveva accusato un
malore a bordo.
Un’«aggravante» che,
quando il treno,
raggiunta la stazione di
via Domodossola, ha
accennato ancora a non
ripartire (stavolta per
un guasto alla motrice)
ha indotto i passeggeri
a prendere l’insolita
iniziativa. Che, una
volta raggiunta Cadorna,
si è trasformata in una
vera e propria protesta
pubblica, durante la
quale i pendolari hanno
preteso a gran voce di
parlare con i vertici
dell’azienda che dirige
le ferrovie, il gruppo
Le Nord, affollandone
gli uffici.
A dare notizia
dell’accaduto in un
comunicato è stato
proprio lo stesso gruppo
dirigente de LeNord che,
oltre a criticare
fermamente l’iniziativa
dei passeggeri che
avrebbe «generato
ritardi a catena su
tutte le linee del ramo
Milano» ha annunciato
«l’apertura di
un’inchiesta interna per
ricostruire l’accaduto e
verificarne le
responsabilità» per
prendere eventualmente
gli opportuni
provvedimenti.
«Io ero sul treno
successivo a quello
della protesta ma che
dalla Bovisa porta
sempre a Cadorna,
partendo però tre minuti
dopo e sul binario 6 (il
treno della protesta
doveva muoversi dalla
Bovisa alle 8.27 e ieri
era sul binario 4, ndr).
- spiega la signora
Irene P., 61 anni -
Anche il nostro
convoglio si è fermato
inspiegabilmente per 10
minuti prima della
stazione di via
Domodossola. Quando
siamo giunti poi
nell’omonima stazione
(restandoci per ben 35
minuti dopo che i nostri
passeggeri erano scesi e
le porte si erano
richiuse!) abbiamo
concluso che ci fosse un
guasto. Intanto, però,
non potevamo non notare
la gente che, dal
binario 4, gridava,
brontolava e, intanto,
faceva la strada a
piedi, camminando sui
binari verso Cadorna:
era una scena surreale
anche perché è
pericolosissimo! Io
intanto mi chiedevo come
avessero fatto ad aprire
da soli le porte del
loro convoglio: il 18
dicembre del 2006, tra
quelle porte, c’ero
rimasta incastrata io,
con un braccio. E
c’erano volute due donne
per tirarmi fuori!»
«Ieri siamo riusciti ad
arrivare in Cadorna solo
alle 9.25. - conclude la
signora Irene - E il
call center dell’atrio
principale era affollato
di gente che gridava di
voler parlare con il
direttore. “Non ci vuole
ricevere? Ma deve
riceverci!“ urlavano».
«Il Comune sfratta i
deportati, è senza
memoria»
17 Gennaio 2008 (ilgiornale.it)
«Un atteggiamento che
esclude la memoria,
quello del Comune che si
dimostra irrispettoso
della propria storia. Il
gonfalone di Milano è
decorato con la medaglia
d’oro al valor militare
proprio per il
contributo di dolore e
di sangue di tanti
caduti partigiani e
deportati nazisti. Dopo
l’Anpi, ora tocca a
noi». Parole dure che
arrivano da via Bagutta
12 storico indirizzo
dell’Aned,
l’Associazione nazionale
ex deportati politici
nei campi nazisti,
destinataria di una
raccomandata di sfratto.
Nella lettera si ricorda
che il 30 giugno 2009
scadrà il contratto di
concessione d’uso
dell’appartamento: «Con
la presente si comunica
la disdetta dalla
concessione d’uso in
corso. Vi informiamo fin
d’ora che l’unità
immobiliare dovrà essere
riconsegnata allo
scrivente settore libera
da persone, cose e terzi
alla scadenza
contrattuale». «Nelle
altre città si fregiano
di ospitare gratis le
altre associazioni, a
Roma esiste addirittura
il Palazzo della
Memoria, un intero
palazzo che ospita tutte
le associazioni, e a
Milano il Comune ci
sfratta» è l’amaro
commento di Gianfranco
Maris, presidente
nazionale dell’Aned.
«Quando si tratta di
raccogliere applausi il
25 aprile, però
l’amministrazione se ne
ricorda» l’affondo
finale al sindaco che il
25 aprile del 2005, in
piena campagna
elettorale, aveva
partecipato alla
manifestazione
accompagnando il padre,
Paolo Brichetto
Arnaboldi, partigiano
bianco decorato con 2
medaglie al valore
militare, sfidando
fischi e polemiche.
L’Associazione degli ex
deportati, infatti, ha
sempre pagato il canone
di affitto, che ammonta
a 10mila euro l’anno,
non ricevendo nessun
contributo da parte di
Palazzo Marino per le
200 attività annue che
svolge tra visite nelle
scuole, pubblicazione di
libri, organizzazione di
mostre, incontri e
dibattiti.
Forse però l’Aned questa
volta ha corso un po’
troppo: «Non si tratta
di lettera di sfratto. È
una comunicazione di
prassi che inviamo
quando sta per scadere
il contratto - dicono
dagli uffici
dell’assessorato del
Demanio - e per
avvertire che gli
inquilini sono in
scadenza, ma non è detto
che non rinnoveremo loro
il contratto». Troppo
tardi: da via Bagutta è
già partita la lettera
inviata al sindaco,
lettera in cui si fa
sentire tutta la
delusione e il
risentimento nei
confronti
dell’amministrazione.
«Avevamo visto che
l’amministrazione
comunale da lei
presieduta aveva
dimostrato sentimenti di
rispetto se non a noi,
almeno ai deportati
ebrei nei campi di
sterminio partecipando
con generosità alla
costituzione, negli
spazi della stazione
centrale, di un museo
della Shoah al Binario
21». Ironia della sorte,
l’Aned si sta preparando
a celebrare la Giornata
della Memoria, il 27
gennaio.
Sprecarono sangue,
medici denunciati
17 Gennaio 2008 (ilgiornale.it)
Avrebbero cagionato
«gravi danni all’Avis
comunale di MIlano,
consistiti nello spreco
di sacche di sangue».
Con questa motivazione
ieri mattina l’Avis
milanese ha presentato
domanda di intervento
nel procedimento a
carico di tre medici
dell’Humanitas di
Rozzano accusati di aver
eseguito otto interventi
chirurgici con la
sostituzione delle
valvole cardiache ad
altrettanti pazienti
senza che ve ne fosse la
necessità. In un caso,
un paziente che avrebbe
potuto essere curato con
dei farmaci, è morto.
L’atto di intervento che
viene di solito
utilizzato in sede
civilistica, è stato
presentato al gup Andrea
Pellegrino dall’avvocato
Corrado Cocuzza
all’avvio dell’udienza
preliminare a carico dei
tre medici accusati a
vario titolo di sette
lesioni personali
aggravate e di un
omicidio
preterintenzionale. Un
altro troncone
dell’inchiesta, che
riguarda anche un altro
medico accusato di
omicidio colposo, sarà
riunificato il prossimo
12 febbraio.
Il presidente dell’Avis,
Ermanno Pozzoni, ha
deciso di intervenire
giuridicamente perché
dai fatti contestati ai
tre imputati, «avere
eseguito gli interventi
chirurgici non
necessari, sono
conseguiti gravi danni
all’Avis comunale di
Milano consistiti nello
spreco delle sacche di
sangue utilizzate e nel
danno morale subito», si
legge nell’atto.
«Pertanto l’Associazione
(senza fini di lucro,
ndr) ha il dovere di
tutelare i donatori e,
quindi, se stessa -
prosegue il documento -
richiedendo il
risarcimento dei danni
subiti».
Nel procedimento,
l’imputato principale è
Roberto Gallotti,
accusato in qualità di
responsabile dell’Unità
di cardiochirugia di
tutti gli episodi. Altri
due medici, Giorgio
Franciosi e Diego
Ornaghi, chirurghi, sono
accusati di lesioni.
Un quarto medico, Enrico
Citterio che aveva
aiutato in sala
operatoria in occasione
dell’operazione a un
paziente che aveva una
malformazione congenita
al cuore e che sarebbe
morto per l’imperizia
dei chirurghi, è
accusato con Gallotti di
omicidio colposo.
A quanto si apprende
ieri hanno chiesto di
costituirsi parte civile
quattro pazienti
sopravvissuti agli
interventi e gli eredi
di uno deceduto. Il
legale di Gallotti ha
invece preannunciato
l’intenzione di chiedere
il giudizio abbreviato.
Su tutto il giudice
delle udienze
preliminari up
Pellegrino deciderà il
12 febbraio.
Stop al cantiere il
Comune salva la scuola
di circo
17 Gennaio 2008 (ilgiornale.it)
La Piccola scuola di
circo mette tutti
d’accordo. Con una
richiesta bipartisan, i
consiglieri in
Commissione a Palazzo
Marino sono riusciti a
bloccare gli scavi
archeologici ai Bastioni
di Porta Volta, dove
sarà costruito un
parcheggio. Dovevano
partire lunedì,
nonostante siano fallite
tutte le ipotesi per
spostare il tendone su
un’altra area. «È nostro
dovere - afferma il
presidente della
Commissione Sport Alan
Rizzi (Fi) - garantire
ai 600 bambini iscritti
di frequentarla senza
pericoli». Senza
«esaurienti garanzie di
sicurezza», che saranno
verificate con un
sopralluogo «i lavori
non inizieranno o
chiederemo di spostarli
all’estate». Anche il
capogruppo dei Verdi
Maurizio Baruffi
concorda: «Avevamo
garantito che senza sede
alternativa non
sarebbero partiti gli
scavi». L’assessore ai
Lavori pubblici Bruno
Simini conferma:
«Partiranno solo i
lavori di preparazione
compatibili con la
presenza dei bimbi, ma è
ancora più urgente
trovare un’altra area».
L’assessore allo Sport
Giovanni Terzi propone
il parco Sempione,
perplesso quello
all’Arredo urbano
Maurizio Cadeo:
«Troveremo una
soluzione, ma al parco
mi sembra invasiva».