Alitalia: governo
stanzia 80 milioni per
Malpensa
19 Febbraio 2008 (AGR)
Si' del
governo allo
stanziamento di 80
milioni di euro per il
rilancio dell'aeroporto
di Malpensa. Lo ha fatto
sapere il
sottosegretario alla
presidenza del Consiglio
Enrico Letta, che ha
dichiarato: "Il governo
mantiene gli impegni che
aveva preso a favore di
Malpensa, dei suoi
lavoratori e delle sue
strutture. Questa e' la
prima tappa del piano di
salvaguardia e rilancio
di Malpensa, al quale il
governo ha lavorato per
giorni, respingendo
inutili demagogie''
A 16 anni rapinava e
violentava prostitute,
fermato
19 Febbraio 2008 (AGR)
A soli 16 anni rapinava
e violentava le
prostitute sulle strade
vicino a Rho, nel
milanese. E sono state
proprio le lucciole,
esasperate, a chiedere
l'intervento delle forze
dell'ordine. Il giovane,
domiciliato nel campo
nomadi di Cornaredo, e'
stato identificato e
arrestato. Ora si trova
nel carcere minorile
Beccaria di Milano.
Atterraggio di emergenza
a Linate per aereo
privato
19 Febbraio 2008 (AGR)
Atterraggio d'emergenza
allo scalo di
Milano-Linate per un
aereo privato Falcon
2000 partito da
Roma-Ciampino con tre
passeggeri a bordo. Il
comandante del piccolo
velivolo a 10 posti
aveva segnalato un
problema al motore
sinistro. Il Falcon e'
riuscito ad atterrare
senza problemi.
Bimba muore in campo
rom
19 Febbraio 2008 (AGR)
Una bambina di circa un
mese e' morta stanotte
nell'accampamento nomadi
di piazza Alfieri, a
Milano. La madre, una
rumena 30enne, ha
chiamato i soccorsi ma i
sanitari del 118
intervenuti non hanno
potuto far altro che
constatare il decesso
della piccola.
Un'autopsia, per
verificare se si sia
trattato di morte
naturale, e' stata
disposta dal pm di
turno.
Rissa in campo nomadi
tra rumeni e rom
19 Febbraio 2008 (AGR)
Rissa la
scorsa notte nel campo
nomadi di via Chiesa
Rossa, a Milano. Secondo
la testimonianza degli
abitanti del campo, si
sarebbero affrontati due
gruppi, di rumeni e di
nomadi rom, arrivati a
bordo di tre furgoni.
Quando sono arrivati i
carabinieri sul posto
non c'era piu' nessuno.
Medici denunciano,
aborti clandestini a
Chinatown
19 Febbraio 2008 (AGR)
Fino a
dieci aborti clandestini
al giorno nel quartiere
milanese di Chinatown.
La denuncia arriva da
alcuni medici che
esercitano in zona e
parlano di cifre da
allarme sociale. Il dato
e' emerso nel corso del
dibattito a margine
della presentazione del
libro 'Chinatown Italia'
(Aliberti editore), di
Fabrizio Cassinelli,
avvenuta ieri sera nella
sede della Provincia di
Milano.
Sparatoria fuori discoteca,
3 feriti
19 Febbraio 2008 (AGR)
Tre persone ferite. E'
il bilancio di una
sparatoria avvenuta
stamani a Milano, poco
dopo le 7 all'ingresso
della discoteca 'Ciao
Ciao' in via Merlo 3. I
responsabili sono stati
bloccati dalla polizia
Cancellata condanna a tifoso
che getto' petardi
19 Febbraio 2008 (AGR)
La prima Corte d'Appello
di Milano ha cancellato
la condanna a quattro
mesi di reclusione
inflitta in primo grado
a Marco Piovella.
Secondo i giudici le
riprese non permettono
di identificare con
sicurezza l'autore dei
lanci. Il tifoso
interista accusato di
aver lanciato petardi
incendiari durante la
partita di Coppa dei
campioni tra Inter e
Milan del 22 aprile 2005
a San Siro. L'Inter si
era costituita parte
civile lamentando un
danno di immagine dal
gesto del tifoso.
Incidente Porta
Vittoria: domani
intervento per autista
bus
19 Febbraio 2008 (AGR)
Intervento chirurgico
questa mattina per il
conducente del bus che
si e' scontrato giovedi'
scorso con un tram.
Domenico Ressa Iolmann,
uno dei quattro feriti
ancora ricoverati dopo
l'incidente in Porta
Vittoria, sara' operato
all'ospedale San Carlo
dal primario ortopedico
Rinaldo Giaccola, che lo
ha gia' operato
d'urgenza, subito dopo
l'incidente, alla gamba
destra. Nell'intervento
di domani, la frattura
della gamba sinistra
sara' ricomposta e
stabilizzata.
Scippa 85enne, arrestato
19 Febbraio 2008 (AGR)
Aveva aggredito una
85enne per scipparla,
non esitando a
trascinarla a terra
quando lei ha opposto
resistenza. L'autore, un
22enne della Guinea, e'
stato arrestato Domenica
sera dai carabinieri.
Che lo accusano di
rapina e lo hanno
denunciato per
danneggiamento in
quanto, scappando, aveva
buttato a terra uno
scooter. L'episodio e'
avvenuto ieri in via
Teulie', ma e' stato
reso noto solo in
mattinata.
«Un ragazzo su 10 usa il
cellulare a scuola»
Allarme Consumatori:
abuso di sms e foto che
finiscono online.
Bollette salate,
famiglie in crisi. A
dieci anni il primo
telefonino
19 Febbraio 2008
(vivimilano.it)
Amori,
studio, amicizie: per i
ragazzi lombardi tutto
inizia e finisce col
cellulare. Lo sanno bene
genitori e insegnanti,
abituati a vedere i
figli/ studenti chini
sulla tastiera
dell'inseparabile
protesi parlante. Ora
un'indagine promossa da
Adiconsum Lombardia dà
le dimensioni del
fenomeno. E numerosi
spunti per riflettere.
Tutti in linea
Sono 1.500 i questionari
che sono stati inviati
nelle scuole della
regione. Hanno già
risposto mille studenti
di terza media e prima e
seconda superiore. I
giovanissimi senza
cellulare sono mosche
bianche: il 98,5 per
cento, infatti, ha il
telefonino. Il 14,5 per
cento ne possiede
addirittura due o più di
due. A colpire è l'uso
che del cellulare viene
fatto a scuola. Le
chiamate che partono dai
portatili dei
giovanissimi sono in
media tre al giorno. Ma
i messaggi inviati sono
47. Se si toglie il
tempo dedicato al sonno,
si tratta in media di
tre sms all'ora. Tempo e
attenzione sottratti
anche alle lezioni.
Ancora più delicata la
questione delle riprese
e delle foto scattate a
scuola tramite il
cellulare. Il 10 per
cento dei giovani
intervistati rivela di
aver fotografato e
ripreso a scuola. E di
avere poi divulgato le
immagini. D'altra parte
c'è un altro 10 per
cento di ragazzi che
racconta di aver
ricevuto messaggi o
materiali sgraditi via
cellulare.
La tredicesima
I ragazzi intervistati
possiedono il cellulare
in media da tre-quattro
anni. Se si tiene conto
che l'età dei giovani
interpellati va dai 13
ai 16 anni, si deduce
che il primo telefonino
entra nello zaino
insieme con quaderni e
astuccio intorno ai
dieci anni. Del resto in
famiglia il cellulare è
di casa. In media in
giro per la casa ce ne
sono più di quattro
(4,5, per la precisione)
segno che ciascun
componente della
famiglia possiede almeno
un portatile. I giovani
intervistati spendono in
media trenta euro al
mese per «restare
connessi». Se si
moltiplicano i 30 euro
mensili per i componenti
della famiglia e, poi,
per i dodici mesi
dell'anno si scopre che
nella migliore delle
ipotesi 1.500 euro
l'anno servono soltanto
per pagare le chiamate
della famiglia. A questa
spesa va aggiunto il
costo degli apparecchi.
Al centro l'educazione
«Le nuove abitudini di
consumo fanno traballare
i bilanci delle
famiglie. La questione
dei cellulari lo
dimostra», fa notare
Angelo Motta,
responsabile dell'Adiconsum
lombarda. L'associazione
dei consumatori ha
avviato un ciclo di
oltre 50 incontri nelle
scuole della regione. Il
primo giovedì scorso a
Bernareggio (Monza), il
prossimo a Brescia. «Il
nostro compito non è
solo denunciare truffe e
raggiri — fa notare
Motta —. L'obiettivo più
ambizioso è educare a un
consumo consapevole. A
partire dai più
giovani». Di qui l'idea
della ricerca e degli
incontri nelle scuole.
Con la diffusione di
materiale da discutere a
casa con mamma e papà.
L'autista del bus: «Non
andavo veloce» Scontro
in Porta Vittoria. «Un
botto, poi lo schianto
con il tram».
L'uomo è ancora
ricoverato in
rianimazione al san
Carlo
19 Febbraio 2008 (vivimilano.it)
«Perché
sono qui? Cos'è
successo?». Il
risveglio, al San Carlo,
ha aperto la ricerca.
Indietro, con la memoria
sfuocata dagli
antidolorifici, al
momento dello schianto,
la scena del suo autobus
deviato dal Cayenne
contro il tram in Porta
Vittoria, le urla dei
feriti e il volto della
vittima, alle sue
spalle. Il giorno dopo,
il pensiero è stato per
la figlia di 15 mesi:
«Dov'è la mia bimba?».
Ieri, Domenico Ressa
Iolmann, 26 anni,
l'autista del bus 60,
parlava ancora a fatica.
«Ho sentito un grande
urto e poi mi sono
trovato di fronte il
tram», ha raccontato
alla compagna Teresa:
«Io andavo normalmente
come si fa su quella
strada a quell'ora».
Quella strada: corso di
Porta Vittoria. Quell'ora:
tre e dieci di giovedì
pomeriggio. «Non andavo
veloce». I ricordi di
Domenico si fermano qui:
«Non mi viene in mente
nient'altro». È ancora
in prognosi riservata
nel reparto di
rianimazione, riceve due
visite di mezz'ora al
giorno, ieri ha
incontrato la convivente
e i genitori (il
fratellino di 11 anni è
rimasto a casa, in
Puglia). Giovedì, prima
di mettersi alla guida
dell'autobus, stava
preparando il ritorno in
provincia di Taranto,
una settimana di vacanza
a Pasqua. Lui, autista
Atm dal novembre 2006,
non è ancora assunto a
tempo indeterminato e
proprio per questo
«tiene moltissimo al
lavoro», assicura
Teresa. Serio, mai un
problema in azienda: «Il
suo stile di vita è
cambiato da quando è
papà. È diventato
prudente a livello
maniacale». Ha chiesto
alla compagna: «Come
fate tu e la bambina? Vi
aiutano?». Sì: Teresa ha
dovuto lasciare il nuovo
lavoro e viene assistita
da Atm; la piccola è nel
nido aziendale del San
Carlo.
È preoccupato per la sua
famiglia, Domenico, e
per i passeggeri
dell'autobus: «Si è
ferito qualcuno? È morto
qualcuno?». L'unica
vittima dell'incidente,
Giuliana Grossi, era
seduta proprio dietro di
lui. Il tranviere del
12, Marco Momenté, è
ancora in prognosi
riservata al
Policlinico. Ma nei
ricordi di Domenico c'è
solo un «forte urto» e
il tram, «me lo sono
trovato di fronte». Non
ha visto il Suv, ha solo
sentito «un colpo» sulla
fiancata: «Mi ha urtato
un camion?».
Chinatown si fa in
tre: trasloco in 30 mesi
19 Febbraio 2008 (ilgiornale.it)
Per l’annuncio ufficiale
bisognerà attendere
mezzogiorno: l’assessore
comunale allo Sviluppo
del territorio, Carlo
Masseroli, il console
cinese Zhang Limin e il
rappresentante della
comunità cinese a Milano
Angelo Ou, annunceranno
il trasloco di circa 300
grossisti da via Paolo
Sarpi. Ma proprio le
anticipazioni svelate
ieri da Ou lasciano
ormai pochi misteri sul
progetto di
delocalizzazione. E
soprattutto, confermano
che per chiudere il
capitolo Chinatown, i
residenti della zona
dovranno attendere
ancora 24-30 mesi.
Casomai, avranno tempo
sufficiente per alzare
la voce, da oggi, i
nuovi «vicini di casa».
Da tempo archiviata
l’ipotesi di trasferire
i grossisti ad Arese, la
scelta è caduta su una
vasta area del
Gratosoglio. In via dei
Missaglia - oltre il
supermercato Esselunga
ma prima della
tangenziale ovest -
sorgerà un grande polo
commerciale di circa
52mila metri quadrati,
in grado di ospitare
almeno 500 spazi per le
attività all’ingrosso.
Un gruppo di privati
cinesi capitanato da
Luigi Sun (leader
dell’importazione di
alimentari asiatici)
acquisterà dal titolare
della «Car World Italia»
Piero Moccarelli un’area
dismessa per realizzare
la costruzione. Il
progetto finale prevede
la realizzazione nelle
immediate vicinanze di
alcuni servizi: un
residence, un albergo,
persino un asilo. Gli
attuali capannoni
saranno demoliti e
ricostruiti da zero.
La collocazione,
assicura Angelo Ou, «può
favorire l’integrazione
della comunità cinese»,
situazione ben diversa
da quella ipotizzata ad
Arese, dove «si sarebbe
creato un ghetto». La
conclusione delle
trattative conferma,
secondo il portavoce
cinese, che «i rapporti
con il Comune sono
sempre stati buoni,
perché abbiamo
dimostrato di saper
condurre le trattative
in modo corretto e
concreto, e non ho dubbi
che continueranno su
questa strada». Il
progetto oggi sarà
presentato ai residenti
della Chinatown
milanese, in
un’assemblea aperta
organizzata all’oratorio
della Santissima Trinità
in via Verga alle 19.30.
Il comitato ViviSarpi
chiedeva tempi più
stretti ma dovrà
accontentarsi e
pazientare almeno due
anni. Ma già dal
prossimo autunno altre
attività di
import-export potrebbero
trasferirsi in una parte
del centro commerciale
«Il Girasole» di
Lacchiarella, e altre
soluzioni sarebbero allo
studio a Cornaredo e in
un’area vicino a Linate.
Chi frequenta la
comunità cinese giura
però che alla fine non
si libererà alcun
negozio: casomai, si
invertirà la proporzione
tra le attività
all’ingrosso (oggi circa
il 65%) e quelle al
dettaglio (35%).
Già sul piede di guerra
la Lega. «L’area sud non
è la discarica della
città - tuona il
capogruppo in consiglio,
Matteo Salvini -. C’è
già il depuratore, un
campo rom, ed è
identificata per un
nuovo termovalorizzatore».
Il Carroccio è
«soddisfatto per i
residenti di via Sarpi»
ma annuncia già per oggi
un gazebo nel quartiere
Gratosoglio. Salvini
critica anche il metodo
dell’annuncio: «È
seccante e grave che noi
consiglieri siamo
informati della
decisione tramite una
conferenza stampa,
quando per venerdì era
convocata una
Commissione speciale
proprio sul tema». «C’è
un problema di rapporti
tra giunta e consiglio -
conferma il presidente
dell’aula Manfredi
Palmeri -. Sono
d’accordo con Salvini»
«Milano come Londra:
pedaggio per i Suv»
19 Febbraio 2008 (ilgiornale.it)
In attesa di capire se
chi ha un «gippone» sia
effettivamente più
spericolato (o
arrogante) alla guida,
in Comune si chiede di
proibirne la
circolazione in centro.
O, in subordine,
l’istituzione di super
tassa per chi voglia
entrare col Suv nella
Cerchia dei Navigli.
Ieri il capogruppo dei
Verdi Maurizio Baruffi
ha presentato una
mozione firmata dal
centrosinistra e dal
consigliere di Fi Carola
Colombo, unica (almeno
pubblicamente) della
maggioranza ad
appoggiare la proposta.
Contrari Rifondazione
comunista e Basilio
Rizzo (Lista Fo) che
contestano il diritto di
inquinare o essere
pericolosi pagando
semplicemente un
pedaggio.
«Non si tratta di
criminalizzare chi
scelga di usare un certo
veicolo - spiega
l’ambientalista Baruffi
-, ma di affrontare i
problemi di sicurezza e
inquinamento provocati
da questo particolare
tipo di mezzi». E, nel
testo presentato,
ricorda oltre a Giuliana
Grossi morta giovedì
nello schianto del tram
in corso di Porta
Vittoria, altre vittime
recenti. Il ventunenne
«che viaggiava su
un’auto centrata da un
Suv l’11 aprile 2007 in
via Friuli», il ciclista
morto in viale Abruzzi
il 29 marzo scorso, il
cinquantaduenne morto su
un’utilitaria «dopo
l’impatto con un Suv il
9 maggio 2004» e la
donna investita in via
dei Missaglia il 30
luglio e morta dopo 15
giorni. «Gli incidenti
mortali che vedono come
protagoniste le auto
comunemente chiamate Suv
stanno aumentando in
modo preoccupante», si
legge nel testo. Poi la
proposta: un database
della polizia municipale
che determini la
rilevanza degli
incidenti con Suv
coinvolti e la
sperimentazione fino al
31 dicembre del divieto
di accesso nell’area
Ecopass. Altrimenti
almeno un «forte
pedaggio di ingresso per
i mezzi che emettano
oltre 226 grammi di Co2
per chilometro». A
partire dal 2009 quando
sull’anello delle
tangenziali entreranno
in funzione le 66
telecamere per
verificare l’accesso dei
mezzi che trasportano
sostanze pericolose.
Soluzioni già adottate a
Londra, dove i Suv
pagano un pedaggio di 25
sterline (33 euro) al
giorno, o a Firenze.
Immediata la reazione
del centrodestra. «Un
provvedimento che
nasconde il sentimento
di odio sociale della
sinistra - tuona
l’azzurro Fabrizio De
Pasquale -. Ma
inefficace perché
incostituzionale. I dati
dei morti per incidente
dicono che il vero
pericolo sono i semafori
lampeggianti durante la
notte e il pavé per moto
e bici. Se si passa
dalla sicurezza alla
tassazione, significa
che della sicurezza non
importa proprio nulla.
Casomai può essere
giusto aumentare il
costo dei parcheggi per
le auto più
ingombranti». Per la
Colombo «i Suv sono
fatti per andare fuori
città, in centro bisogna
usare auto piccole, non
inquinanti, magari
elettriche». Pronta la
replica del collega
Franco De Angelis. «Io -
assicura - ho un Suv, ma
guido con prudenza. È
molto più pericoloso chi
parla al telefonino».
Falsi tecnici tv svaligiavano
le case degli abbonati
19 Febbraio 2008 (ilgiornale.it)
Donne sole in casa,
perlopiù anziane, da
«visitarsi»
rigorosamente nelle
prime ore del
pomeriggio, quando i
meccanismi di difesa
personale sono più
allentati e in giro c’è
meno gente, portinai
inclusi. Vittime
studiate al microscopio,
«sovrapponibili» per
caratteristiche e
abitudini - come non ha
esitato a definirle il
dirigente della squadra
mobile Francesco Messina
- queste signore erano
finite nel mirino di due
cileni di 28 e i 31
anni, arrestati in
concorso con altri tre
giovani connazionali
(accusati solo di furto)
e ai quali gli
investigatori
dell’Antirapine
addebitano, per il
momento, ben otto colpi
in abitazione messi a
segno dal 13 novembre
scorso fino al 12
febbraio, con scadenza
quasi settimanale, tra
Milano e le province di
Lodi, Como e Bergamo.
Un’accusa che potrebbe
trasformarsi a breve in
associazione a
delinquere per questi
balordi sudamericani
che, spacciandosi per
finti antennisti della
tivù digitale
satellitare Sky (e
grazie alla
collaborazione «tattica»
di altri sei complici,
tra i quali due
italiani, ora tutti
denunciati a piede
libero) riuscivano a
farsi aprire l’ingresso
di abitazioni private e,
una volta dentro, a fare
razzia di tutto quello
che trovavano, senza
disdegnare la violenza,
esibita a suon di
schiaffi, calci,
cacciaviti puntati alla
gola e fili del telefono
strappati e adoperati
per immobilizzare le
vittime.
«La storia giudiziaria
di questi soggetti
risale al 2003 e,
seppure gli otto colpi
di cui li accusiamo
siano state commessi
negli ultimi quattro
mesi, considerando i
loro precedenti
specifici, la conoscenza
che avevano del
territorio e la facilità
con cui si muovevano in
auto in tutta la zona in
cui hanno agito, non
possiamo che concludere
che da molto tempo
avessero scelto come
area d’azione e di
stanziamento questa zona
della Lombardia» ha
sottolineato Messina.
Come a voler indicare
che i furti e le rapine
commesse dai cileni in
questi ultimi mesi e la
responsabilità oggettiva
in reati del genere
messi a segno negli
ultimi anni potrebbero
essere dati
numericamente piuttosto
distanti tra loro.
Del resto gli
investigatori della
Mobile sono stati quasi
costretti, insieme al pm
della Procura di Milano
Frank Di Maio e al gip
Federica Centonze, a far
scattare gli arresti
perchè i cileni avevano
cominciato a sospettare
qualcosa e si
apprestavano a lasciare
l’Italia. Le indagini,
però, proseguono,
soprattutto per cercare
di capire come la banda
facesse a sapere che le
abitazioni in cui si
presentavano come
«antennisti di Sky»
avessero proprio
adottato la pay tv.
Molto scaltri, i
sudamericani sono stati
catturati in parte negli
appartamenti che avevano
a disposizione, altri
per strada, sulle loro
auto. Una di queste
vetture era stata
lasciata in strada, con
le quattro frecce
attese, in via Vigliani,
lo scorso 22 novembre: i
due cileni, intanto,
erano riusciti a farsi
aprire il portone
dell’abitazione di una
30enne romena, di
professione ingegnere e,
dopo averla messa ko, le
avevano svaligiato la
casa. «In quel caso si è
sfiorata la violenza
sessuale» conclude
Messina.