Archivio notizie

 

Rapina in appartamento
20 Febbraio 2008 (AGR)

   Rapina in appartamento ieri sera a Milano, in via Molise 5. Un uomo, forse extracomunitario, ha minacciato il padrone di casa, 59 anni, per farsi consegnare alcuni gioielli e telefoni cellulari. Il rapinatore e' riuscito a fuggire. Non si conosce il valore della refurtiva.


Sequestrati oltre 600 kg di sigarette
20 Febbraio 2008 (AGR)

   Il pedinamento di un camion da Trieste a Milano ha portato ieri al sequestro di 637 chilogrammi di sigarette. Il mezzo, che aveva insospettito i militari in servizio nei pressi del valico internazionale italo-sloveno di Fernetti, nascondeva le "bionde" all'interno di due macchinari per il condizionamento dell'aria. Accertata la falsita' dei documenti di accompagnamento, che indicavano come destinataria una ditta dichiaratasi totalmente estranea al trasporto, il mezzo e' stato fermato e perquisito. I due cittadini polacchi che si trovavano nel camion sono stati arrestati per contrabbando di tabacchi lavorati esteri con l'aggravante di aver utilizzato, per compiere il trasporto illecito, un mezzo di proprieta' di terzi.


Malpensa: un chilo di cocaina nella pancera, arrestato
20 Febbraio 2008 (AGR)

   Un arresto a Malpensa. La guardia di finanza ha sorpreso un 43enne di Napoli, proveniente dal Messico, con un chilo di cocaina nascosto nella pancera. L'uomo aveva il biglietto per proseguire per Napoli, ma e' stato bloccato e rinchiuso in carcere.


Scontro tram-bus, vigili depositano rilievi fotografici
20 Febbraio 2008 (AGR)

   I vigili di Milano hanno depositato ieri, al pm Cecilia Vassena, i rilievi fotografici e planimetrici dell'incidente avvenuto giovedi' scorso tra un tram e un autobus, davanti al Palazzo di Giustizia di Milano. Nel registro degli indagati c'e' Marco Trabucchi, procuratore sportivo, che era alla guida del suv che avrebbe causato l'incidente. E' accusato di omicidio colposo per la morte di Giuliana Grossi, sul cui corpo oggi e' stata eseguita l'autopsia. Oggi il conducente dell'autobus e' stato di nuovo operato a una gamba.


85 kg di droga sequestrati in un garage
20 Febbraio 2008 (AGR)

   Sequestro di hashish e marijuana per 85 chilogrammi in un garage a Milano. Il sequestro e' stato effettuato dalla guardia di finanza di Olgiate, che ha arrestato due uomini. Il sequestro e' avvenuto seguendo gli spostamenti dei due, 34 e 62 anni, entrambi italiani. Il garage veniva utilizzato come deposito, lo spaccio avveniva nel comasco.


Discoteche ancora nella bufera: 3 buttafuori feriti in una sparatoria
20 Febbraio 2008 (ilgiornale.it)

   «Lo chiudono? Ma davvero? Non posso crederci! Finalmente! Pensi che una sera sono sceso al pianterreno perché sentivo dei rumori. E ho trovato un gruppo di ubriachi che, sostenendo di avercela con qualcuno non meglio identificato del locale, stavano tentando... di segare un pilastro portante del nostro palazzo! Ieri mattina non sono potuto andare al lavoro perché fioccavano le pallottole e poi ci si è messa anche la polizia a bloccarmi... Pure un tassista, qualche tempo fa, una mattina alle 5 che dovevo partire per gli Stati Uniti, si è rifiutato di venirmi a prendere sotto casa... Siamo disperati. A dicembre abbiamo scritto una lettera congiunta alle autorità, firmata da tutti i residenti, ma nessuno ci ascolta. Altroché Expo! Invito il sindaco Letizia Moratti a venire a vedere cosa accade in via Merlo... Più centro di Milano di questo...»Scene ordinarie di vita in via Merlo 3. Dove di giorno si entra e si esce da studi di notai e avvocati, vivono alcune famiglie per bene che amerebbero tanto la discrezione, ma la sera c’è il locale conosciuto a Milano come «quello che tiene aperto quando tutti gli altri hanno chiuso», cioè fino alle 7.30, il «Ciao Ciao club». Ex quasi night, ora quasi-discoteca, ieri mattina nel ritrovo tiratardi amatissimo dai nordafricani, proprio poco prima dell’ora di chiusura, chi c’era avrebbe preferito non esserci. Secondo una prima ricostruzione, ancora confusa per gli stessi inquirenti, Roberto L., 34enne milanese, pluripregiudicato, dopo aver litigato con una donna, insieme a tre suoi amici se la sarebbe presa con i «colossi» della sicurezza. Erano le 4. E la cosa sembrava finita lì. Ma in via Merlo 3 non si sa mai come va a finire. Basti pensare che, sei mesi fa, le scale del palazzo erano piene di sangue dopo che due tizi si erano accoltellati, svanendo poi nel nulla.
Poco prima delle 7 di ieri, quindi, Roberto L. si ripresenta da solo al locale a bordo di un’auto rubata, una Micra, e, armato di un fucile a canne mozze e con una pistola infilata nella cintura, fa il suo ingresso al «Ciao Ciao club». Non appena varca la soglia del locale, ancora affollato, gli addetti alla sicurezza, che lo hanno notato arrivare dalle immagini delle telecamere, lo accerchiano e lo bloccano. E, visto che Roberto proprio non ne vuol sapere di calmarsi, loro, decisi a fargli cambiare idea e a spingerlo ad andarsene, cominciano a picchiarlo pesantemente. Tuttavia il cliente non ne ha abbastanza, vuole vendicarsi. E allora, invece di guadagnare velocemente l’uscita, con le forze che gli restano dopo averle prese, decide di sparare qualche colpo di pistola. Così tre addetti alla sicurezza - due marocchini e un egiziano di 40, 35 e 33 anni - restano feriti di striscio. Niente di grave: ricoverati agli ospedali Fatebenefratelli e Policlinico (insieme a Roberto. L., portato alla clinica Santa Rita per essere medicato per le numerosi contusioni e abrasioni) nel pomeriggio vengono tutti dimessi.
Sul posto giungono le volanti della polizia e la Scientifica, l’indagine viene gestita dall’Ufficio prevenzione generale (Upg) che arresta Roberto L. e fa diverse perquisizioni. Mentre, tra qualche giorno, sarà la divisione amministrativa a chiudere il locale. Per quanto, ancora non si sa: i titolari del «Ciao Ciao club» - una società di cui fa parte un egiziano che possiede anche un noto night club di piazza Diaz - sono avvertiti.


Spara al barboncino che fa pipì contro il cancello
20 Febbraio 2008 (ilgiornale.it)

Probabilmente perderà l’uso delle zampe posteriori il barboncino che lunedì pomeriggio, a Rho, è stato impallinato da un cacciatore infastidito perché il cane stava facendo la pipì davanti a casa sua. Quando l’uomo ha notato l’animale davanti al suo cancello, intento a fare pipì, erano le 14. A quel punto è corso a prendere un fucile da caccia, lo ha imbracciato e, dopo aver puntato l’arma contro il cane, gli ha sparato. L’uomo è stato denunciato per maltrattamenti agli animali. E il cane, portato immediatamente in uno studio veterinario della zona, è stato operato. Ma per lui le cose non sembrano mettersi bene.


Il patto scontenta tutti «Una presa in giro diremo addio alla Ztl
20 Febbraio 2008 (ilgiornale.it)

   Non siano troppo impazienti quelli che in Paolo Sarpi sostengono di essere «prigionieri» dei cinesi. «Per costruire i nuovi padiglioni ci vuole un po’ di tempo» avverte il console Zhang Limin. Che per voce di Angelo Ou impartisce ai residenti italiani l’ennesima lezioncina di educazione civica, «non credo vogliano “stressare” la mia comunità con la questione della Ztl». Altrimenti? Be’, vacillerebbero «i contatti» e, attenzione, quel «dialogo continuo» che, bontà loro, sarebbe stato costruito con chi si sente straniero a casa sua.
Chiaro a tutti, italiani compresi, che a Paolo Sarpi non cambia niente. «Tutto resta come prima. I cinesi non mollano. Anzi, triplicano Chinatown» commentano i leader di ViviSarpi: «Allo storico quartiere Canonica-Sarpi aggiungono la nuova area al Gratosoglio e una fetta del “Girasole” di Lacchiarella». Come dire: un triangolo ad occhi di mandorla, forma geometrica a rischio esplosione. E, naturalmente, può attenere la Ztl in Paolo Sarpi: «Sorprendente quel virgolettato del portavoce del console, prova di una strafottenza non più sopportabile».
In compenso potrebbero traslocare. «È l’invasione di ogni spazio, quasi parossistica da tipica operosità orientale», dicono i residenti di via Rosmini: «Sopravviviamo tra sporcizia e illegalità, senza più riconoscere le strade dove siamo nati. Loro sono i padroni anche dei marciapiedi, dove centinaia di carrelli carichi di merce entrano ed escono dai negozi nonostante i dissuasori». Virgolettato che si declina in jumbo-tram bloccati dai furgoncini, in station wagon stracariche che stazionano sui passi carrai e, last but not least, in pile di scatoloni che spuntano a ogni angolo.
Immagine da esportazione, «accadrà anche al Gratosoglio». «È il made in China che avanza senza rispetto delle norme di legge, di quelle igienico-sanitarie» chiosa un condomino di via Giusti, uno degli «autotassati» per pagare l’affitto di un negozio che s’affaccia su un passo carraio: «Così, almeno, evitiamo di averli sin dentro casa».
Consiglio di tutto cuore dalla Chinatown senza legge per quelli che, «poveretti loro», in via dei Missaglia conviveranno con i cinesi. Come? Basta chiederlo ai portinai degli stabili di via Fraschini, Romeo e Bugatti: «Trasferire quaggiù i grossisti di Chinatown significa affossare il quartiere già fortemente penalizzato da un paio di campi rom». Temete di diventare un ghetto? «È una certezza. Il Gratosoglio è la discarica dell’incapacità della politica comunale di trovare soluzioni».
Parole pesanti come pietre di chi, un giorno sì e l’altro pure, è costretto a fare i conti con vandalismi, furti e - parola del consiglio di zona - con «le Torri bianche, da sempre simbolo della droga e della malavita». Dunque, «meglio sarebbe stato ipotizzare un’altra area cittadina piuttosto che questa del Gratosoglio già pesantemente ipotecata». Paura di un’immigrazione di grossisti non controllati, di un’ennesima integrazione mancata.
Difficile dar torto, basta fare un viaggetto in via Bramante o in via Bruno per rendersene conto. È lì che prospera la Chinatown del caporalato, quella che arruola cinesi a pochi euro e li sfrutta nei negozi dei grossisti. «Diventeremo come Paolo Sarpi, una zona franca nella città». Qualcosa da aggiungere? «Ci rivediamo alle prossime elezioni». Messaggio inequivocabile per la giunta di Letizia Moratti, sia a Paolo Sarpi sia al Gratosoglio. Che pure i leghisti cavalcano, «non dobbiamo permettere il sorgere di tante piccole Chinatown sul territorio comunale» avverte l’assessore regionale Davide Boni. Che, senza forse, spera in un ripensamento: «Sarebbe un regalo di troppo a chi commette un’infrazione ogni centoventitré secondi. E lo dicono le relazioni dei ghisa».


Palpeggia l’arbitro donna: squalificato per sei mesi
20 Febbraio 2008 (ilgiornale.it)

Sui campetti di calcio di periferia se ne sono viste - da sempre - di tutti i colori: basta scorrere, ogni giovedì, le decisioni del giudice sportivo per farsi un idea. Botte, risse e arbitri scortati dai carabinieri, purtroppo, non mancano quasi mai nei referti dei giudici di gara.
Ma quanto successo durante una partita di ragazzini a Bruzzano, periferia nord della città, ha del clamoroso. «Squalificato per sei mesi per avere palpeggiato un arbitro donna». È quanto si legge nel provvedimento del giudice sportivo contro un calciatore 17enne della Novaffori, squadra del campionato Allievi della provincia di Milano. M. C., si legge, dieci giorni fa a Bruzzano (Milano), «a seguito di una decisione arbitrale contraria, si avvicinava all’arbitro e prima le rivolgeva gravi offese e frasi volgari, poi, ridendo beffardamente, le appoggiava le mani su una parte intima del corpo femminile».

 


 

 

 

 

 

 

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