Hashish all'anfetamina,
8 arresti
22 Gennaio 2008 (AGR)
Vendevano
hashish potenziata
grazie al taglio con
anfetaminici, ma sono
stati arrestati dai
carabinieri. E' accaduto
a Milano, ai margini del
quartiere Stadera, nella
zona sud della citta'.
Individuati e arrestati
otto spacciatori, cinque
nordafricani e tre
italiani, nei
giardinetti di viale
Cermenate. Tra i
clienti, due modelli
stranieri, un avvocato,
un'infermiera e diversi
altri italiani tra i 30
e i 35 anni, segnalati
in Prefettura come
abituali assuntori di
stupefacenti.
Lombardia: aborto,
terapeutico entro
22esima settimana e tre
giorni
22 Gennaio 2008 (AGR)
La giunta della Regione
Lombardia ha varato oggi
gli atti di indirizzo
per l'attuazione della
legge 194
sull'interruzione
volontaria di
gravidanza. Due le
indicazioni: la prima
riguarda l'accorciamento
dei limiti entro cui e'
possibile effettuare
l'aborto terapeutico -
fissato per convenzione
alla 24esima settimana -
stabilito entro la
22esima settimana e 3
giorni, a eccezione dei
casi in cui non sussiste
la possibilita' di vita
autonoma del feto; la
seconda riguarda il
potenziamento delle
attivita' preventive e
di accoglienza delle
donne in stato di
gravidanza, con lo
stanziamento di 8
milioni di risorse
aggiuntive (che passano
dagli attuali 56 a 64
milioni).
La situazione più
grave a Milano: ferme
200 tonnellate di
corrispondenza
Le Poste nel caos:
milioni di lettere ferme
nei depositi,
distribuzione in tilt
Tra le cause il progetto
di riorganizzazione, gli
scioperi e la mancanza
di mezzi
22 Gennaio 2008 (repubblica.it)
Centinaia
di tonnellate di posta
arretrata, giacenti.
Lettere e cartoline in
agonia da ormai due
mesi. Ma anche
corrispondenza pregiata,
raccomandate, atti
giudiziari, cumuli di
"prioritaria" ancora da
spedire. Uffici postali
e centri di smistamento
ingolfati; molti
addirittura al collasso.
I benevoli dicono che le
poste italiane hanno il
fiato corto. I malevoli
che stanno scoppiando.
Sullo stato di salute,
forse, la verità sta nel
mezzo. Nei tempi
difficili che, complici
una serie di fattori -
primo fra tutti,
sostengono i sindacati,
gli effetti della
riorganizzazione del
servizio di recapito
avviata da Poste
italiane - stanno
rendendo la vita amara
ai 43 mila portalettere
distribuiti nel nostro
Paese.
La crisi delle consegne
si è acutizzata a
novembre del 2007. E sta
allungando le sue
"criticità" in tutta
Italia. Da Nord a Sud,
in particolare tra
dicembre e gennaio, i
tempi di recapito si
sono diluiti fino a
diventare, in alcune
zone, imbarazzanti. I
disagi maggiori hanno
colpito la Lombardia,
soprattutto Milano e
provincia con un tappo
di 200 tonnellate di
corrispondenza
arretrata. Qui, quattro
giorni fa,
l'amministratore
delegato di Poste
italiane, Massimo Sarmi,
ha inviato una task
force di ispettori per
verificare cosa sta
accadendo e perché. Ma
Piemonte, Emilia
Romagna, Puglia, Sicilia
e Campania non se la
passano tanto meglio.
"Sono disagi che hanno
riguardato in
particolare Milano -
dice Sarmi - e li stiamo
risolvendo. La nuova
impostazione del
servizio di recapito è
basata su un progetto
all'avanguardia che
stiamo calando su tutto
il territorio. In alcune
zone si sono creati dei
piccoli problemi, è
vero, ma di qui a poco
tutto rientrerà nella
normalità".
Mario Petitto,
segretario generale
della Cisl Poste, la
vede un po'
diversamente: "Il
progetto di
riorganizzazione ha
rotto il vecchio sistema
ma, purtroppo, non è
ancora decollato.
Chiederemo all'azienda
di rivederlo, di
aggiustare gli errori
che porta con sé,
altrimenti la posta non
riesce più a recapitare
in condizioni normali".
(Cisl intanto ha
annunciato un altro mese
di sciopero degli
straordinari, dal 28
gennaio al 26 febbraio,
che segue la protesta
durata dal 13 dicembre
al 12 gennaio).
In sostanza, il nuovo
sistema - che pure i
sindacati confederali
avevano sottoscritto il
15 settembre del 2006 -
prevede tre tipi di
servizi: quello classico
detto "universale", che
resta nelle mani del
portalettere ordinario.
Quello "dedicato", con
postini muniti di
furgoni che servono i
"grandi utenti"
(società, aziende, studi
professionali, grossi
condomìni); e quello
"speciale" per servizi
aggiuntivi tipo la
consegna di atti
giudiziari o di oggetti
di pregio.
Diversificando e
implementando il
servizio di recapito, e
dunque ritenendolo più
snello e efficiente,
Poste italiane ha
stabilito di poter
tagliare 4000 zone di
recapito (oggi sono 42
mila). In più ha
ridistribuito le forze
in campo: centinaia di
portalettere anziani
(10-12 anni di servizio)
sono stati messi agli
sportelli e sostituiti
con nuovi assunti a
tempo determinato e con
anche una robusta
infornata di "ricorsisti".
Tutto questo, secondo i
lavoratori, ha portato a
un travaso di personale
e di esperienza. E a un
caos generale: con
mancanza di mezzi e
strutture idonee a far
partire il nuovo sistema
di consegna. Così molte
zone sono rimaste
scoperte. Dai paesi
dell'hinterland di
Milano, Torino e
Palermo, al caso di
Armeno, piccolo comune
montano in provincia di
Novara: 2.200 abitanti e
un solo postino. Che si
è ammalato.
Risultato: quattro
giorni senza posta.
Realtà diffuse, come le
centinaia di cittadini
che a dicembre e gennaio
si sono trovate il
telefono, la luce e il
gas tagliati perché
"morosi" nel pagamento
di bollette arrivate in
ritardo o non ancora
arrivate. E' accaduto a
Boltiere, nella
bergamasca. Le Procure
di Bergamo e Legnano, di
fronte a decine di
denunce, indagano
addirittura per
interruzione di servizio
pubblico.
Non dava farmaci a
moglie che morì:
condannato 14 anni
22 Gennaio 2008 (AGI)
Negli
ultimi giorni di vita,
lei pesava 30 chili e
non poteva alzarsi dal
letto. Ma lui le gettava
le medicine nel water o,
comunque, non le
somministrava i farmaci
di cui avrebbe avuto
necessita'. Il fatto,
nel capoluogo lombardo,
nel quartiere periferico
di Lorenteggio.
Ieri, i giudici della
prima Corte d'assise di
Milano hanno condannato
David M., 28 anni, a 14
anni di reclusione per
maltrattamenti,
aggravati dalla morte
della moglie. I
maltrattamenti gli sono
stati contestati anche
nei confronti dei figli,
un bimbo di 5 anni e la
sorellina di 2. I fatti
risalgono al 9 giugno
del 2003 quando la
donna, affetta da
tubercolosi conseguente
ad Aids, muore. Due mesi
dopo, suo padre denuncia
il marito, David M., e i
medici curanti della
figlia. Questi ultimi
vengono prosciolti,
mentre l'uomo finisce a
processo. Nel corso del
dibattimento, i legali
di parte civile per il
denunciante e per i
bambini, raccontano
anche delle violenze
subite dai bimbi della
coppia. "La bimba -
afferma l'avvocato
Donata Coluzzi - veniva
appesa a testa in giu',
al freddo, sul balcone;
entrambi i piccoli
venivano poi picchiati e
presi a morsi dal
padre". I coniugi si
erano sposati nel luglio
del 2002. L'imputato si
e' difeso sostenendo, in
relazione alla morte
della moglie, che la
donna era in grado di
curarsi da sola, essendo
maggiorenne e autonoma.
I giudici d'assise,
presieduti da Luigi
Cerqua, hanno stabilito
che David M. dovra'
risarcire i danni alle
parti civili in un
separato giudizio e,
intanto, dovra' pagare
una provvisionale di 50
mila euro a ciascuno dei
bambini. Questi ultimi
sono stati adottati da
una famiglia, dopo aver
trascorso un periodo in
una comunità
Manifestazione in zona
Lagosta
22 Gennaio 2008 (AGR)
MILANO - Possibili
disagi in mattinata
nella zona di piazzale
Lagosta, a Milano, dove
gia' il traffico e'
difficile per le
chiusure dovute ai
lavori per la
costruzione della
metropolitana 5.
Oggi laurea
honoris causa a Rita
Levi Montalcini
22 Gennaio 2008 (AGR)
Questa
mattina il premio Nobel
per la Medicina Rita
Levi Montalcini
ricevera' la laurea
specialistica honoris
causa in Biotecnologie
industriali. Cerimonia
di conferimento all'Universita'
Bicocca alle 10.30.
Fumettista vince causa
contro negozio per finti
gadget
22 Gennaio 2008 (AGR)
'Calvin&Hobbs' hanno
vinto un contenzioso
civile contro un negozio
di Cernusco sul Naviglio
accusato di vendere
gadget e magliette
contraffatte. Il
tribunale civile di
Milano ha accolto il
ricorso presentato
dall'avvocato Elisabetta
Racca per conto di Bill
Waterson, creatore del
famoso fumetto, contro
la Sama Srl. Si tratta
in realta' di un
provvedimento cautelare,
di valore provvisorio.
Il giudice ha stabilito
la rimozione di un
cartellone pubblicitario
collocato dalla Sama a
Cernusco sul Naviglio,
raffigurante Calvin e ha
autorizzato il sequestro
di alcuni articoli
contraffatti legati ai
personaggi delle strisce
di Waterson.
Mercoledi' i funerali
di Duilio Loi
22 Gennaio 2008 (AGR)
La salma di Duilio Loi,
ex pugile morto Domenica in
Veneto, e' stata
trasferita ieri a
Milano. I funerali
saranno celebrati mercoledi' pomeriggio
nella chiesa di S.
Eufemia, in corso Italia
Cadavere con gola
tagliata trovato in auto
22 Gennaio 2008 (AGR)
Il cadavere di un uomo
di 43 anni e' stato
trovato in una Fiat
Punto a Rho,
nell'hinterland
milanese. Il corpo
presenta una profonda
ferita da taglio alla
gola. Sul posto i
carabinieri, che stanno
effettuando i primi
accertamenti.
Fioroni toglie
parità (e fondi) agli
asili milanesi
22 Gennaio 2008 (ilgiornale.it)
Il ministro
Fioroni tira dritto. Non
importa se a rimetterci
saranno le famiglie
milanesi, compresi gli
stranieri che il
permesso di soggiorno ce
l’hanno già. Per vincere
la sua «battaglia» per i
diritti dei clandestini,
costringerà Palazzo
Marino a d’infanzia che
danno posto gratis a
oltre 21mila bambini).
Il braccio di ferro è
iniziato il 9 gennaio,
quando Fioroni ha
gridato al razzismo
contestando la nuova
circolare del Comune per
le iscrizioni alle
materne. Da quest’anno
sono ammesse solo le
iscrizioni dei genitori
stranieri che hanno
ottenuto il permesso di
soggiorno - o hanno la
pratica in corso - entro
il 29 febbraio. Una
tutela in più per le
famiglie straniere, ha
sempre sottolineato
l’assessore ai Servizi
sociali Mariolina Moioli:
fino all’anno scorso chi
era in attesa del
permesso veniva inserito
in una lista d’attesa
«provvisoria», con la
nuova circolare viene
subito ammesso a quella
ufficiale. Ma il
ministero ha lanciato la
diffida: corregga la
circolare e accetti
anche i figli di
irregolari, o Milano
perde parità e fondi.
Sabato scorso la replica
di Palazzo Marino:
«Servono regole chiare e
certe - ha scritto in
una nota - il quadro
normativo è troppo
confuso, di difficile
interpretazione».
L’attuale situazione
legislativa, proseguiva
la nota, «non può essere
legittimamente imposta a
un Comune, come quello
di Milano, che
garantisce una concreta
integrazione dei minori
stranieri e delle loro
famiglie». Altrimenti, è
la conclusione del
Comune, Milano sarebbe
costretta a rinunciare a
parità e fondi statali,
abbassando il numero dei
posti a disposizione dei
cittadini negli
istituti. Che busseranno
alle scuole statali,
meno di venti in tutta
la città. Difesa che non
ha fatto retrocedere il
ministro Fioroni.
Il direttore scolastico
regionale, Anna Maria
Dominici, ha inviato al
Comune una nota in cui
richiama principi di
derivazione
internazionale e
comunitaria «recepiti
dal nostro ordinamento»
e «sui quali resta
irrisolto il contrasto».
È «incontrovertibile -
continua - che
costituisce illegittimo
atto discriminatorio e
violativo
dell’ordinamento fare
riferimento in via
generale alla situazione
della mancanza del
permesso di soggiorno
per negare la
possibilità di
presentare la domanda di
richiesta a chi ne
faccia richiesta». Il
procedimento di revoca
della parità «verrà
ovviamente interrotto se
l’amministrazione
provvederà ad adeguare
la circolare al rispetto
della normativa
vigente». Gongolano i
Comunisti italiani: il
capogruppo milanese
Francesco Rizzati chiama
«tutti i milanesi in
piazza» sabato alle 15
«contro l’arroganza di
un’amministrazione
razzista e politicamente
incapace».
«Totale condivisione»
anche dalla Rete degli
Studenti (Reds). La
decisione del ministro,
sostiene invece la Lega
dimostra l’arroganza di
questo governo, ormai
finito, che gioca a fare
le prove di forza con il
sindaco Moratti e il
comune di Milano».
Baby-gang latine
mega rissa tra cento
ragazzi
22 Gennaio 2008 (ilgiornale.it)
La rissa di domenica
sera tra un centinaio di
ragazzi che ha portato a
due arresti e a cinque
denunce davanti alla
discoteca «Polaris» di
via Massarani (zona
corso Lodi) ha
riproposto
drammaticamente il
problema delle pandillas,
le bande giovanili
sudamericane. Il
quartiere si sente
ostaggio di questi
giovani criminali.
Scoppia la rivolta
degli ambulanti:
«Impossibile lavorare in
viale Zara»
22 Gennaio 2008 (ilgiornale.it)
Venditori di strada sì,
ma dipende sempre da
quale strada. I lavori
di costruzione della
metropolitana li hanno
costretti a traslocare
da piazzale Lagosta,
loro sede storica, e
sono iniziate le
peripezie e le proteste.
Tutte le proposte
avanzate dagli ambulanti
sono state bocciate e le
collocazioni provvisorie
offerte dal Comune sono
state bollate come
«fisicamente
impraticabili». Così è
iniziato il braccio di
ferro, che ha portato
gli ambulanti a riunirsi
e decidere quale forma
di protesta utilizzare.
«Hanno boicottato tutte
le nostre richieste -
urla un fruttivendolo -,
sia via Alserio, che via
Sebenico e anche via
Spalato. Ormai non c'è
più spazio per trattare,
dobbiamo scioperare
domattina (questa
mattina)», gli fa eco
una parte della platea
che scandisce l'urlo
«Sciopero». «Il nostro
scopo finale -
ribadiscono gli
ambulanti -, è tornare
in zona piazzale Lagosta,
ma nel frattempo
dobbiamo trovare una
soluzione accettabile».
A far infuriare il
popolo del mercato è
stato il trasferimento
di 60 ambulanti da via
Volturno a viale Zara.
«In viale Zara non si
può lavorare. Il fango
ci arriva fino alle
caviglie, non è
possibile vendere né
muoversi coi furgoni in
mezzo a quel pantano»,
si lamenta un
fruttivendolo. Nemmeno
la recente posatura di
uno strato di ghiaia è
riuscita a placare gli
animi. «Non è possibile
vendere prodotti
alimentari in queste
condizioni - continua il
commerciante -, in mezzo
al fango e alla ghiaia,
è una questione di
igiene e sicurezza.
Potremmo rimanere lì
solo se asfaltassero la
strada fino agli
alberi». Ma la proposta
è già stata bloccata per
questioni di impatto
ambientale.
La soluzione più
gettonata dagli
ambulanti è il
trasferimento in via
Borsieri: «Così saremmo
ancora inseriti nel
nostro circuito
tradizionale e potremmo
lavorare tranquillamente
fino a quando non
finiscono i lavori della
metropolitana». Ma anche
questa soluzione
incontra delle
difficoltà, e gli stop
non sono arrivati solo
dal Comune. I
commercianti della zona,
infatti, non sembrano
disponibili a diventare
dirimpettai degli
ambulanti: troppa
sporcizia e problemi
alla viabilità le
obiezioni. Ma gli
ambulanti sono decisi a
non spostarsi dalla loro
sede storica: il
quartiere Isola. «È una
questione di tradizioni,
è una vita che siamo in
quella zona, spostarci
vorrebbe dire eliminare
il nostro mercato».
Alla fine lo sciopero
degli ambulanti non ci
sarà. Almeno per ora. Al
termine di un’assemblea
infuocata, ha vinto la
mozione meno impulsiva.
«L'assemblea ha deciso -
comunica ufficialmente
Giacomo Errico,
presidente dell'Apeca,
l'associazione ambulanti
dell'Unione del
Commercio -, che
dobbiamo provare ancora
una volta a parlare con
l'autorità comunale.
Domattina chiederò
immediatamente un
appuntamento per
avanzare la nostra
proposta: spostare il
mercato da via Zara a
via Borsieri, se non
accetteranno,
sciopereremo subito».
Per ora è tutto
rimandato, ma fra gli
ambulanti c’è già chi ha
imboccato un percorso
più radicale: «Facciano
quello che vogliono -
urla un venditore- non
ci saremo finché non ci
daranno una nuova
sistemazione».