Segregata e stuprata,
arrestato un italiano
24 Gennaio 2008 (AGR)
Un uomo e'
stato arrestato a Milano
con l'accusa di aver
segregato e stuprato una
donna per un giorno
intero. Il violentatore,
grazie all'allarme
lanciato da alcuni
vicini, e' stato
scoperto dalla polizia
in flagranza di reato
nell'appartamento di
Quarto Oggiaro dove
stava seviziando la
vittima. Il malvivente
ha precedenti per
violenza sessuale e
violenza.
Panchine
in Piazza Duomo.
Sgarbi: orribili
Teak e acciaio per le
nuove sedute del «living»
inaugurato nel salotto
di Milano, a
disposizione dei
cittadini fino al 6
febbraio
24 Gennaio 2008
(testi e foto:
vivimilano.it)
La
seriosa piazza Duomo di
Milano diventa per un
paio di settimane un
living, con panchine in
teak e acciaio, ideate
dal designer Antonio
Mosca e promosse al
ruolo di divani
pubblici. L'idea è
venuta all'assessore al
Decoro Urbano del
Comune, Maurizio Cadeo:
scegliere Piazza Duomo
come vetrina per
lanciare la nuova
panchina per Milano.
«Milano soffre della
carenza di panchine - ha
osservato Cadeo - e
credo che la stessa
Piazza Duomo, oltre a
essere un luogo di
passaggio deve diventare
anche uno spazio di
socialità.
Per questo deve avere le
sue panchine». Anche se
resteranno in piazza
Duomo solo fino al 6
febbraio, la loro
presenza ha già fatto
storcere il naso a
Vittorio Sgarbi che,
grazie anche alla sua
conferma nel ruolo di
assessore alla Cultura,
non ha abbandonato la
sua caratteristica vena
polemica. «Sono le
panchine più brutte
della terra - ha detto
il critico, a margine di
una conferenza stampa -
spero facciano la stessa
fine delle vacche (le
sculture della Cow
Parade, ndr) devastate
dai tifosi del Milan.
Possono essere
accettabili soltanto
come decoro temporaneo».
Se mai piazza Duomo avrà
le sue panchine stabili,
non saranno comunque
queste, battezzate «Siedi.Mi»
e studiate come oggetti
modulari per essere
componibili. Questi
pezzi di design urbano
riappariranno durante il
prossimo Salone del
mobile «in modo
massiccio», ha
assicurato l'assessore
Cadeo, fra l'altro in
piazza Duomo dal 5 al 21
aprile. E potrebbero
rappresentare la nuova
linea di arredo per i
parchi e i quartieri di
periferia.
Trasporti, la Moratti
punta su Torino
Il
sindaco chiede il via
libera politico per la
fusione tra Atm e
l'azienda gemella del
capoluogo piemontese Gtt
24 Gennaio 2008
(corriere.it)
Prosegue la trattativa
di Atm per la fusione
con l'azienda gemella di
Torino, la Gtt. Ieri il
sindaco Letizia Moratti,
durante un vertice
romano con i segretari
della maggioranza che la
sostiene a Palazzo
Marino, ha chiesto
ufficialmente un via
libera politico per
affidare ad una società
esterna, d'accordo il
Comune di Torino, uno
studio di fattibilità
sul progetto. I
rappresentanti dei
partiti si sono limitati
a chiedere prudenza:
«Facciamo lo studio e
poi cerchiamo di
valutare se questa
strada garantisce a
Milano la propria
centralità ed
indipendenza», è stato
spiegato al sindaco.
Questa la sintesi. In
pratica, la Moratti nei
prossimi giorni dovrebbe
annunciare insieme al
suo collega Sergio
Chiamparino,
l'affidamento di uno
studio che potrebbe
preludere alla nascita
di una new-co, puntando
a ripetere l'esperienza
di fusione fra le due
aziende energetiche di
Milano e Brescia. I
rappresentanti dei
partiti presenti
all'incontro,
Mariastella Gelmini,
Luigi Casero, Maurizio
Lupi, Ignazio La Russa,
Riccardo De Corato,
Giancarlo Giorgetti
hanno cercato
inutilmente di capire di
più: anche perché
l'idea, alla quale sta
lavorando direttamente
il numero uno di Atm,
Elio Catania, è fin qui
solo abbozzata. Di
certo, c'è la volontà
dell'azienda municipale
dei trasporti di
espandersi sul mercato,
dopo lo sbarco in
Danimarca (Atm e Ansaldo
gestiscono dal primo
gennaio la metropolitana
di Copenaghen).
Gli approfondimenti
tecnici proseguiranno la
prossima settimana e già
all'inizio di febbraio
sarà fornita ai sindaci
delle due città una
prima valutazione di
massima sull'operazione.
È stato invece smentito
qualsiasi contatto con
l'azienda di Genova.
L'ipotesi è di una
collaborazione fra le
due ex municipalizzate,
che potrebbe sfociare in
una vera e propria
fusione. Gtt e Atm hanno
sottolineato nei giorni
scorsi l'importanza «di
studiare strategie che
ne migliorino
l'efficienza e ne
consentano il
rafforzamento anche in
termini di dimensione,
nel quadro di un settore
liberalizzato e aperto
alla concorrenza di
aziende europee di
dimensioni
sostanzialmente
superiori».
Il Gtt ha 468 milioni di
euro di valore della
produzione contro i 726
della sorella milanese,
mentre i dipendenti sono
rispettivamente 5.438 e
8,599. Il gruppo di
Torino ha 1.445 autobus
e 214 tram, l'Atm 1.598
e 431. Proprio per le
diverse dimensioni delle
due aziende, a Torino
sono stati espressi
dubbi sull'operazione e
i rischi che, come ha
detto il presidente del
Consiglio Regionale
Davide Gariglio,
amministratore delegato
del Gtt fino al 2005,
«il baricentro
decisionale si sposti a
Milano».
Confermato
sciopero Atm per
domani
24 Gennaio 2008 (AGR)
Mentre lo
sciopero (nazionale)
delle ferrovie previsto
per il fine settimana e'
stato revocato, si ferma
domani il trasporto
pubblico in citta' per
la protesta dei
lavoratori Atm di tram,
bus e metro. I mezzi non
saranno garantiti dalle
8:45 alle 15 e dalle 18
a fine servizio.
Lombardia: bollo
auto, si puo' pagare
entro 15 giorni da
scadenza
24 Gennaio 2008 (AGR)
La Regione
Lombardia ha deciso di
rinunciare agli
incrementi sugli importi
previsti per chi non
riuscisse a rispettare i
termini di pagamento per
il bollo auto. Cosi' chi
deve pagare il bollo
entro il 31 gennaio non
incorrera' in nessuna
sanzione se lo fara'
entro il 15 febbraio.
Malpensa: documento
congiunto
sindacati-Regione
24 Gennaio 2008 (AGR)
Regione Lombardia e
sindacati insieme per
difendere Malpensa. Con
un documento congiunto
''a sostegno della
competitivita' e
dell'occupazione'',
inviato oggi a Palazzo
Chigi, hanno proposto un
incontro a Milano sulla
vendita di Alitalia e
sul futuro dello scalo.
Cgil, Cisl e Uil e
governo regionale
chiedono di definire un
periodo di moratoria
durante il quale
Alitalia non possa
diminuire i voli da
Milano, come invece ha
in progetto di fare dal
primo aprile, di
completare le
infrastrutture di
accesso all'aeroporto in
vista dell'Expo 2015, di
difendere i posti di
lavoro e di rivedere gli
accordi aerei
bilaterali.
Vigili bloccano
mostra, interviene
Sgarbi
24 Gennaio 2008 (AGR)
Ci e' voluto Vittorio
Sgarbi perche' venisse
aperta la mostra del
barone Von Gloeden, che
inaugura la rassegna 'Il
2008 della Fotografia a
Milano'. Alle 18.30, al
momento
dell'inaugurazione della
mostra, la Polizia
Annonaria ha impedito
l'apertura delle porte
contestando la mancata
produzione di alcuni
documenti
sull'allestimento, in
particolare, a quanto si
apprende, la licenza di
pubblico spettacolo.
Solo l'intervento
dell'assessore alla
Cultura ha convinto i
due agenti a
soprassedere e a
permettere l'ingresso
dei visitatori al
palazzo della Ragione.
Monza: uccise la moglie
il giorno di Natale,
resta in carcere
24 Gennaio 2008 (AGR)
Resta in carcere
Nazareno Caporali,
46enne accusato di aver
ucciso la notte del 25
dicembre 2006 la moglie
nella loro casa di
Monza. Lo ha deciso la
Corte di Cassazione,
chiamata a pronunciarsi
sul ricorso avanzato dal
legale dell'uomo.
Caporali e' accusato di
aver soffocato la moglie
dopo una lite.
Quattro giorni di
congresso italiano di
cucina d'autore
24 Gennaio 2008 (AGR)
Quattro giorni di
dibattiti, incontri ma
soprattutto
degustazioni. Al via
domenica 27 gennaio la
quarta edizione di 'Identita'
Golose', congresso
italiano della cucina
d'autore. Nello scenario
di Palazzo Mezzanotte a
Milano ci saranno 64
incontri con 81 tra
chef, pasticcieri,
panificatori, pizzaioli,
macellai, del Bel Paese
e non solo.
Pini, lo scandalo
dell'ospedale fantasma
Inaugurata la nuova sede
Ma
i letti restano vuoti:
mancano medici e
infermieri. Lavori per
18 milioni: inutilizzati
70 posti su 12
24 Gennaio 2008
(corriere.it)
Al terzo
piano non ci sono
neppure i letti,
figurarsi i pazienti. Le
camere sono chiuse a
chiave. I corridoi
deserti. Nella nuova
sede dell'istituto
ortopedico Gaetano Pini
un letto su due è chiuso
per mancanza di medici e
infermieri. «Non ci sono
soldi per pagarli —
spiegano —. Al momento
non c'è altra
soluzione». È una
situazione che fa a
pugni con le liste
d'attesa: per essere
ricoverati e fare
riabilitazione alla
colonna vertebrale, al
bacino e alle anche qui
oggi si può aspettare
fino a un mese («Ma nei
casi urgenti non supera
la settimana»). Il
problema riguarda il
polo di riabilitazione
del Pini costruito ex
novo quattro anni fa.
Nel 2003 la posa della
prima pietra l'aveva
benedetta persino il
vescovo ausiliario di
Milano Angelo Mascheroni
alla presenza
dell'(allora) assessore
alla Sanità Carlo
Borsani. Lo scopo del
progetto era di ospitare
in un nuovo edificio i
ricoveri e le cure di
riabilitazione situati
nel fatiscente
padiglione di viale
Monza 223 (la sede
principale
dell'ospedale, invece, è
in piazza Cardinal
Ferrari). Previsto il
raddoppio dei posti
anche per fare fronte
alle richieste in
continua crescita dei
malati. Acqua passata.
Oggi che i lavori da 18
milioni di euro in via
Isocrate 19 sono finiti
70 letti su 120 sono
inutilizzati.
L'inaugurazione
ufficiale dello scorso
dicembre è avvenuta
senza neanche la metà
dei letti in funzione.
Conosciuto in tutt'Italia
(un paziente su cinque
arriva addirittura da
fuori Lombardia), il
gioiello dell'ortopedia
di Milano non riesce a
funzionare a pieno ritmo
per carenza di organico:
all'appello mancano 90
medici, infermieri,
fisioterapisti, tecnici
di radiologia e
ausiliari. «La richiesta
di nuove assunzioni
consegnata al Pirellone
si scontra con i vincoli
alla spesa imposti dalla
Finanziaria 2008 —
sottolinea Amedeo
Tropiano, direttore
generale del Gaetano
Pini, 15 mila ricoveri
l'anno e 12 mila day
hospital —. Le Regioni
non possono spendere per
il personale più del
2006. Un tetto che rende
difficile al momento
l'autorizzazione
dell'allargamento della
nostra pianta organica
indispensabile per
attivare i letti
chiusi».
Sorto su un terreno di
quattromila metri
quadrati, il nuovo polo
ospita piscine e
palestre per la
riabilitazione, box per
terapie all'avanguardia,
strumenti di diagnostica
digitali, apparecchi a
onde d'urto, ecografi.
Intorno, bar, una sala
Tv, un locale dedicato
ai bambini e uno
destinato persino agli
hobby. «Ma quei posti
letto chiusi sono
un'assurdità — ammette
Emilio Didoné,
responsabile Cisl per la
Sanità —. Dopo un
investimento pubblico di
36 miliardi di vecchie
lire, ci si ferma
davanti alla spesa per
gli stipendi di 90
medici e infermieri. È
necessario intervenire
subito». Tropiano pensa
a una soluzione:
«Bisogna trovare un
sistema per aggirare i
paletti della
Finanziaria senza
violare la legge. È
possibile magari fare
ricorso ad appalti
esterni per caricare i
costi sulle spese di
servizio e non su quelli
del personale. Tutte
ipotesi da verificare
anche con i sindacati.
In accordo con la
Regione Lombardia».
Provincia, i consiglieri
si triplicano i gettoni
24 Gennaio 2008 (ilgiornale.it)
Alzi la
mano chi sorriderebbe
davanti a una busta paga
più leggera del solito.
Nessuno. Idem i
quarantacinque
consiglieri provinciali
che per effetto della
Finanziaria si trovano
alle prese con un
problemino non da poco:
la drastica riduzione
del loro emolumento.
Taglio pesante da questo
mese, con un particolare
non da poco: adesso, per
incamerare un’indennità
pari al passato devono
sobbarcarsi qualcosa
come dodici commissioni
consiliari e sei sedute
di consiglio comunale.
Risultato? Malumori e
critiche - anche da
parte degli esponenti di
sinistra - contro il
governo Prodi.
E anche ai sessanta
consiglieri comunali non
va meglio
Tutta colpa
dell’articolo 25 della
legge che stabilisce che
«in nessun caso
l’ammontare percepito
nell’ambito di un mese
da un consigliere può
superare l’importo pari
a un quarto
dell’indennità massima
prevista per il sindaco
o per il presidente
della Provincia».
Vediamo cosa comporta
l’applicazione di questa
norma. «Prima era
stabilita un’indennità
di funzione pari a un
terzo dell’indennità
percepita dal presidente
della Provincia ogni 30
del mese» spiega Roberto
Caputo, capogruppo dello
Sdi. Virgolettato che,
calcolatrice alla mano,
si traduce in 3.100 euro
lordi poiché lo
stipendio di Penati è di
9.306 euro, sempre
lordi. Adesso quei 3.100
euro si riducono a
2.306, perché la
Finanziaria 2008 non
parla più di “indennità
di funzione” bensì di
“gettone di presenza”:
«E, attenzione,
l’importo dei gettoni
dei consiglieri
provinciali deve poi
essere un quarto
dell’indennità del
presidente» chiosa
Caputo. Ecco, quindi,
700 euro lordi in meno
ogni trenta giorni.
Dunque, per toccare il
tetto di 1.650 euro
netti come accadeva
prima della Finanziaria
- osserva l’ex
presidente del consiglio
provinciale - «occorre
firmare la presenza in
almeno dodici sedute di
commissione e sei di
consiglio». Basta
moltiplicare per
diciotto il valore di un
gettone - pari a 123
euro lordi - e, oplà, si
ottiene un importo
mensile ante-Finanziaria
2008. Ma il risultato è
pure «sconcertante».
Aggettivo, quest’ultimo,
che Caputo spiega così:
«Si azzera il tasso di
democrazia nei consigli
provinciali. La politica
diventa “roba” per
ricchi e, perché no, c’è
pure il rischio della
corruzione». C’è anche
un altro aspetto
«capestro» colpa del
gettone: «La presenza a
Palazzo Isimbardi per
diciotto giorni al mese
su trenta (22 senza
sabati e domeniche), che
crea problemi per quei
consiglieri che sono in
aspettativa dal lavoro»
segnala Max Bruschi di
Forza Italia. Già,
dettaglio: «Prima della
Finanziaria 2008, di
commissioni in un mese
se ne facevano sì e no
quattro-cinque, e i
consigli al massimo
erano tre. Adesso si è
quasi triplicato il
numero delle sedute pur
di portarsi a casa uno
stipendio come prima»,
prosegue Caputo. Ed è
stata cancellata
l’opportunità
dell’aspettativa. Molti
consiglieri provinciali
sono stati costretti a
tornare al loro lavoro,
«dettaglio che può far
piacere solo a quelli
che picchiano duro sulla
“casta” e che,
evidentemente, ignorano
come l’aspettativa
consentiva non di
passare le giornate a
fare shopping, ma
rendeva possibile il
lavoro politico a tempo
pieno, con un’agenda
divisa tra riunioni,
assemblee e mille altri
impegni sul territorio
della Provincia». Oggi,
la pattuglia di
consiglieri che ha
rinunciato
all’aspettativa può
richiedere un permesso
giusto per le sedute
delle commissioni e del
consiglio provinciale.
«Stop per loro al lavoro
politico sul
territorio». E se il
consigliere resta in
aspettativa? «Prima lo
Stato si incaricava
degli oneri
contributivi, adesso se
li deve sborsare di
tasca propria». Anche in
Consiglio comunale non
va meglio. Gli
emolumenti segnano un
meno 760 euro lordi. E,
scelta obbligata, il
Comune si è trasformato
in un «gettonificio»,
con commissioni
consiliari che costano
di più in termini di
personale, stenografi e
segretari. Problemino
per le casse di Comune e
Provincia, che stanno
studiando «soluzioni
alternative». Ah, sapete
perché in Provincia ogni
mese ci saranno 18
sedute e non una di più?
Semplice, tutti sanno
che dalla 19ª in poi non
percepiranno alcun
gettone.
Penati: «Niente Ecopass
con lo sciopero»
24 Gennaio 2008 (ilgiornale.it)
Il ticket alla prima
prova dello sciopero dei
mezzi. Succederà domani,
quando la città rischia
di essere paralizzata
dal blocco di bus,
filobus, tram e metrò
deciso dalle
organizzazioni sindacali
di base del trasporto
pubblico locale: Al
Cobas – Cub Trasporti,
Sama, Faisa Confail e
Fildiai Cildi. Sigle
incomprensibili che
costringeranno i
lavoratori a prendere
l’auto. E quindi a
pagare, loro malgrado,
l’Ecopass.
«Un’ingiustizia», il
grido d’allarme del
presidente della
provincia Filippo
Penati. Che chiede al
sindaco Letizia Moratti
di «spegnere le
telecamere». Idea che a
Palazzo Marino proprio
non piace. Mentre la
Regione, infatti, come
sempre sospenderà il
divieto di circolazione
dalle 7,30 alle 19,30
per i veicoli più
inquinanti, il Comune
non è per nulla
intenzionato a fare
sconti. Un conto è il
divieto, spiegano, ma
venerdì chi vuole potrà
tranquillamente
circolare. Certo,
pagando. Due, 5 o 10
euro che di questi
tempi, e per stipendi
non da favola, sono
comunque una bella
cifra. Solo un piccolo
spiraglio ancora aperto
con la possibilità,
entro questa sera, di un
ripensamento.
«In occasioni come
questa - la proposta di
Penati al sindaco -
credo sarebbe giusto
sospendere il pagamento
dell’Ecopass. Scioperi o
particolari
manifestazione con la
sospensione del
trasporto pubblico
dovrebbero essere
un’occasione per
spegnere le telecamere».
Il motivo? «È evidente
che in questo caso il
pedaggio avrebbe davvero
un carattere
vessatorio». In poche
parole diventerebbe una
tassa per gli
automobilisti che non
avranno l’alternativa
del mezzo pubblico. «Lo
sciopero è già
annunciato - aggiunge
Penati - ed è
prevedibile un blocco o
una drastica diminuzione
di bus, filobus, tram e
metrò. Per chi lavora
sarà necessario usare
l’auto. Non vedo come,
con il servizio pubblico
interrotto, si possa
chiedere di pagare il
ticket».
Al di là del salasso,
comunque, ci saranno i
disagi. Solitamente
maggiori sulle linee di
superficie, ma non
esclusi anche nelle tre
linee della
metropolitana.
Preservate, almeno di
spiacevoli sorprese, le
fasce di garanzia con
mezzi garantiti
dall’inizio del servizio
mattutino fino alle 8,45
e nel pomeriggio dalle
15 alle 18. Per
informazioni i
viaggiatori possono
rivolgersi al numero
verde Atm 800.808181
(dalle 7,30 alle 19,30
tutti i giorni) e sul
sito internet
www.atm-mi.it. Brutte
notizie, intanto, dalle
centraline dell’Arpa.
Ancora sopra la soglia
martedì il Pm10 che in
centro (Verziere) era a
quota 55 mg/mq. Quinto
giorno consecutivo di
sforamento.
Un’altra violenza,
la Centrale fa paura
24 Gennaio 2008 (ilgiornale.it)
Venerdì scorso, il 18
gennaio, era toccata a
due badanti. Una storia
tristissima, di estrema
povertà la loro; una
vicenda consumatasi in
un contesto squallido,
di emarginazione e
degrado: le due
poverette, che dormivano
a bordo di un vagone
fermo per manutenzione
su un binario della
stazione Centrale e sul
quale avevano trovato
riparo dal freddo, erano
state stuprate da un
marocchino e un romeno,
arrestati subito dopo
dalla polizia
ferroviaria.
Ma le violenze, i
tentativi di stupro, a
Milano non si fermano
anzi, sembrano aumentare
con il passare dei
giorni, delle settimane,
dei mesi, se
consideriamo, da una
parte quelle che gli
inquirenti ritengono di
poter svelare e rendere
note e quelle che,
dall’altra, tengono
celate per motivi
investigativi. Nella
notte tra domenica e
lunedì, infatti, altri
due romeni - Adrian T.
di 37 anni e Marian M.
D. 24enne - sono stati
arrestati alla stazione
Centrale con l’accusa di
sequestro di persona e
tentata violenza
sessuale.
È stata la stessa
vittima, una polacca
54enne, a lanciare
l’allarme. Era sotto
shock, in lacrime,
spaventatissima quando
si è presentata a
sporgere denuncia
davanti agli
investigatori della
Polfer. «Là, là!» la
polacca impaurita
indicava con la mano ai
poliziotti il vagone in
sosta ai margini della
stazione. La poveretta,
infatti, stava ancora
scappando, in preda al
terrore, dopo essere
stata aggredita dai due
balordi intrufolatisi,
intorno alle 23.30,
all’interno di uno dei
soliti vagoni fermi per
la manutenzione, dove
lei tentava di riposare
per quella notte.
Cos’era accaduto?
Semplice: dopo averle
offerto del vino, senza
fare troppi complimenti,
i romeni le erano
saltati addosso,
cercando di spogliarla.
Era stato allora che un
connazionale, amico
della donna e di 20 anni
più di lei (ma che
sembrerebbe essere il
suo compagno, ndr)
l’aveva difesa
apertamente,
schierandosi contro i
due balordi che le
avevano messo le mani
addosso e favorendo la
fuga della donna dal
vagone. È stato a quel
punto che i due romeni,
i cui schifosi piani
sulla polacca erano
stati mandati all’aria
proprio da quell’intruso,
ne avevano approfittato
per picchiarlo
selvaggiamente.
Quando i poliziotti sono
intervenuti sul treno
hanno trovato il polacco
che aveva preso le parti
della compagna tentando
di difenderla e
permettendole così di
scappare, in condizioni
pietose, con il volto
pieno di sangue,
completamente tumefatto.
Così si sono messi alla
ricerca dei due romeni
e, una volta che li
hanno trovati, uno di
loro ha tentato di
colpire gli agenti della
Polfer scagliando una
bottiglia nella loro
direzione.
La notizia di quanto è
accaduto qualche notte
fa si è saputa solo ieri
perché il gip voleva
prima convalidare gli
arresti dei due balordi
romeni e disporre la
custodia cautelare in
carcere.