Diminuisce
disoccupazione
al 4%
10 Dicembre 2007 (AGR)
Cala a Milano e in
Lombardia il tasso di
disoccupazione, che
arriva sotto la soglia
del 4%, mentre la media
italiana e' al 6,8%. E'
quanto emerge dalla
ricerca "Il lavoro a
Milano" elaborato da
Assolombarda e Cgil,
Cisl e Uil, presentata
questa mattina a Milano
in Assolombarda. A
Lisbona l'obiettivo di
occupazione e' stato
fissato per il 2010 al
70% e Milano con il suo
68,1% e' molto vicina.
Tra i parametri fissati
a Lisbona c'e' anche
quello dell'occupazione
femminile, su questo
Milano e' proiettata in
avanti e supera
l'obiettivo del 60%
quattro anni prima della
scadenza. La regione
Lombardia, invece, e' al
56,5% ma l'Italia e'
lontana al 46,3%.
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Paziente
muore
cadendo da scale,
Fondazione paga 85mila
euro
10 Dicembre 2007 (AGR)
Fondazione condannata a
risarcire per 85mila
euro la famiglia di un
paziente che era morto
cadendo dalle scale
nell'Istituto Sacra
Famiglia Onlus di Cesano
Boscone, in provincia di
Milano. L'uomo, 44 anni,
affetto da gravi
patologie croniche fra
cui la cecita', era
morto nel 2000 cadendo
nella tromba delle scale
cui aveva avuto accesso
per una porta lasciata
inavvertitamente aperta.
Dopo che l'inchiesta
penale era stata
archiviata i familiari
dell'uomo si sono
rivolti al tribunale per
la tutela della salute e
hanno vinto la causa
civile.
Incendio
distrugge
fabbrica
10 Dicembre 2007 (AGR)
Un incendio, ieri, ha
completamente distrutto
una fabbrica di materie
plastiche a Lainate, in
provincia di Milano. Per
fortuna nessuno e'
rimasto coinvolto nel
rogo, visto che l'attivita'
e' ferma la domenica. Le
fiamme hanno avvolto
tutti i capannoni della
Rubbermax, circa 5mila
metri quadrati di
azienda.
Droga:
Milano,
due arresti per spaccio
10 Dicembre
2007 (AGR)
Due arresti nel milanese
in un'operazione
antidroga dei
carabinieri. In manette
due marocchini
clandestini, di 22 e 30
anni, bloccati in un
parcheggio di Binasco in
un'auto dove erano
nascosti 255 chili di
hascisc. Le indagini
erano partite da alcuni
appostamenti sui tetti
di viale Monza la
settimana scorsa. La
droga sarebbe stata
destinata soprattutto a
viale Monza e corso Como
a Milano.
Oh
Bej Oh Bej,
polemiche per bancarelle
abusive
10 Dicembre 2007 (AGR)
Grande ressa ieri nel
centro di Milano per il
lungo ponte di shopping
natalizio
dell'Immacolata.
Affollati soprattutto la
Fiera degli Artigiani,
che ha registrato
affluenze da record, e i
tradizionali 'Oh Bej Oh
Bej'. Polemiche pero',
ha suscitato il grande
numero di bancarelle
abusive. ''Dal prossimo
anno sarebbe opportuno
limitare la fiera degli
Oh bej Oh bej al solo
giorno di Sant'Ambrogio",
ha dichiarato il vice
sindaco e assessore alla
Sicurezza di Milano
Riccardo De Corato. "In
questo modo si
eviterebbe di
trasformare quei giorni
di festa in un grande
mercato
dell'abusivismo".
Corsi
antistupro
830 donne in lista
d’attesa
10 Dicembre 2007 (ilgiornale.it)
Tutto va male, escluso
il tenore di vita. Che,
per la cronaca, a Milano
si (ri)conferma quello
dell’anno scorso: terza
posizione mentre Roma
arretra al
quarantunesimo e Napoli
scivola alla centesima.
Certificazione che non
ammette repliche, quella
contenuta nel rapporto
sulla qualità della vita
2007.
E la sicurezza? Be’,
palese che la fiducia
dei milanesi vacilli,
osservano i sondaggisti.
Difficile dargli torto.
Ci sarà infatti un
motivo se tremila e
passa donne reclamano
informazioni per un
corso di autodifesa e
se, dopo le 347
frequentanti le lezioni
di «cintura rosa», c’è
una lista d’attesa lunga
come la fame: altre 830
sono le signore
prenotate. Numeri
preoccupanti. Tanto
quanto l’insicurezza che
è oggi nostra quotidiana
vicina pure di tram e,
perché no, anche di
scrivania d’ufficio.
Secondo i sondaggisti
Milano è stabile a quota
novanta su cento. Sì,
novantesima Provincia su
centotré quanto a
reattività rispetto alla
criminalità. Record
niente male, che riporta
gli orologi della storia
cittadina indietro al
2005. Risultato che,
dunque, non solo vale un
titolo in cronaca ma
anche l’esaurimento nei
negozi del settore degli
spray pepper fog. Unica
soddisfazione? «Altre
città hanno richiesto di
poter esportare il
progetto milanese»
rivela il vicesindaco
Riccardo De Corato.
Applausi al Comune, che
fa marketing persino da
export.
Arriva
dal Salvador
la baby gang più
spietata
10 Dicembre 2007 (ilgiornale.it)
Hanno già terrorizzato
Stati Uniti, dove c’è
una speciale branca
dell’Fbi per
combatterli, e Sud
America, in Salvador la
polizia spara a vista
appena li riconosce, e
ora sbarcano anche in
Italia. Sono i «Mara
Salvatrucha», la più
feroce tra le bande
giovanili
latinoamericane. In
particolare allarma le
Questure di Milano, come
conferma il capo della
mobile Francesco
Messina, e Genova, le
città con le più folte
comunità ispaniche.
La «Mara» nasce negli
anni ’80 a Los Angeles
dove si rifugiarono
migliaia di salvadoregni
in fuga dalla guerra
civile che stava
dilaniando il loro
Paese. E come sempre
capita, i giovani si
riunirono in bande per
difendersi dagli altri
gruppi etnici. Come
fecero i portoricani
negli anni ’50 a
Chicago, dando vita ai
«Latin Kings». E, come
loro, anche la «Mara»
diventa una formazione
criminale specializzata
in traffico di armi,
droga e clandestini,
furti, rapine e omicidi.
La «Mara» pesca negli
strati più emarginati e
disperati della comunità
latina come «alternativa
di chi non ha
alternative» e diviene
in breve la più feroce
aggregazione giovanile.
Visti i loro
comportamenti al limite
del paranoico, le
autorità statunitensi
rispediscono quanti più
«mareros», come si
chiamano gli aderenti
alla gang, a El
Salvador, ottenendo come
unico risultato di far
attecchire il fenomeno
anche nel Paese
sudamericano e poi via
via in quelli
confinanti.
Anzi, da quel momento i
«mareros» iniziano a
espandersi in Honduras,
Guatemala e Messico,
mentre dagli Usa si
muovono alla «conquista»
del Canada. Per
contrastarli, negli
Stati Uniti viene
allestita un’apposita
branca all’interno della
sezione «gang giovanili»
dell’Fbi. In Salvador,
vengono creati i «Sombra
negra», squadroni della
morte che sparano a
vista quando vedono un
giovane con il tatuaggio
«MS 13» in carattere
gotico, che testimonia
l’affiliazione alla
banda.
Ma il fenomeno non si
ferma: attualmente ci
sono 10mila adepti in
Usa, 50mila in Sud
America, 100mila nel
mondo. Europa compresa.
Prima in Spagna, dove si
sono rifugiati una
trentina tra i più
pericolosi ricercati
d’oltreoceano. Poi in
Italia, in particolare a
Milano e Genova.
«Conosciamo il fenomeno
- conferma Francesco
Messina, capo della
squadra mobile - e lo
stiamo costantemente
monitorando. Da noi la
gang è ancora alla fase
embrionale, aggregativa.
L’arruolamento, però, da
tempo non è più
circoscritto ai soli
salvadoregni, ma è
aperto a tutti i
sudamericani. E per
creare una banda non
servono particolari
investiture dall’alto:
basta adottare rituali,
abiti e tatuaggi del
gruppo e si diventa
automaticamente “mareros”.
Potremmo definirlo una
sorta di “franchising”.
Il fatto di conoscere i
loro comportamenti e la
loro estrema
pericolosità, ci mette
comunque in grado di
contrastare il fenomeno
prima che vada fuori
controllo».
Pestaggi
e stupri
per entrare nel branco
10 Dicembre 2007 (ilgiornale.it)
Sono nati meno di 20
anni fa, ma i «mareros»
hanno già soppiantato in
pericolosità tutte le
altre baby gang
americane. Si
riconoscono subito
perché sono coperti di
tatuaggi gotici dalla
testa ai piedi, per la
ferocia paranoica, per
la capacità di
espandersi con estrema
rapidità. Ormai basta il
nome «Mara Salvatrucha»
o la loro sigla «MS-13»
per incutere terrore.
Adolescenti assassini
Quale sia l’origine
dell’«MS-13», in Sud
America basta questa
sigla tatuata per essere
uccisi dagli squadroni
della morte. Nel solo
distretto di Tegucigalpa
in Honduras, sono finora
stati massacrati un
migliaio di adolescenti
tra i 12 e i 18 anni.
Come tutta risposta i «mareros»
hanno attaccato un bus
di linea, massacrando 28
passeggeri. Bassissima
l’età media dei
componenti la «Mara».
Raramente superano i 25
anni, oltre il 50 per
cento ha meno di 15 anni
e il due per cento
addirittura meno di 10.
Tatuaggi e bandane
Oltre alla sigla MS-13
si fanno tatuare sul
corpo, faccia compresa,
anche le lettere «sur»,
che dovrebbero
significare «sureño» o «southerner»,
le corna del diavolo e
il nome della propria
banda. Oltre ai tatuaggi
sono riconoscibili per
gli abiti in stile «hip-hop»,
le bandane bianche e
azzurre (la bandiera del
Salvador) e i graffiti
usati per delimitare il
territorio.
Traffico di armi a droga
Il sodalizio criminale
in pochi anni è
diventato una leggenda,
tanto che ora si dice
sia collegato alla mafia
messicana e persino ad
Al Qaida, che la
userebbe per infiltrarsi
negli Stati Uniti. Forse
è solo frutto delle
paure americane, ma vero
è che nella attività
della banda rientrano,
oltre alla droga, i
furti e le rapine, anche
il traffico di armi e
clandestini e l’omicidio
su commissione.
Cieca violenza
I loro comportamenti
sono sempre mossi dalla
cieca violenza:
l’iniziazione dei maschi
avviene dopo feroci
pestaggi, quella delle
femmine dopo stupri di
gruppo. E una volta
entrati non si esce più,
farlo, magari dopo aver
tradito il gruppo
collaborando con la
polizia, significa
morte, l’unica costante:
morte per difendersi,
per fare soldi, per
incutere terrore, morte
come fine certa per
tutti i «mareros».
«Solo
calunnie,
vogliono incastrarmi»
10 Dicembre 2007 (ilgiornale.it)
«Ho detto al Presidente
che sono un uomo di
servizio e che quindi,
come sempre, il mio
mandato è nelle sue
mani. Ma contro di me
c’è una campagna di
denigrazione e di
calunnie». Domenico
Zambetti, assessore
regionale
all’Artigianato dato in
uscita dalla giunta,
racconta le difficoltà
di trovarsi accusato per
vecchie vicende da cui
ripete di essere
estraneo. «Si tratta di
una storia nata nel 2004
e per la quale ho
presentato alla Guardia
di finanza una denuncia
querela per calunnia
tendente a denigrare un
personaggio politico».
Esponente politico dell’Udc,
passato alla Nuova Dc di
Gianfranco Rotondi in
polemica con le scelte
di Pierferdinando
Casini, è rimasto in
giunta per richiesta di
Forza Italia anche
quando l’Udc ha ottenuto
un altro uomo in giunta
al suo posto.
C’è una sua
disponibilità a
rimettere il mandato se
necessario. Un atto da
gentiluomo?
«Un rimpasto non è
all’ordine del giorno,
da Formigoni e dalle
istituzioni ho avuto
soltanto solidarietà. Ma
se esistono logiche
politiche per cui vanno
prese certe decisioni,
sono disponibile. Sono
decisioni che
eventualmente potranno
essere prese nelle sedi
opportune ma è ora che
si ritorni a fare
politica in modo
corretto e senza
sciacallaggi inutili».
Che cosa ha detto al
presidente Formigoni?
«Ho avuto un colloquio
con lui la scorsa
settimana. Gli ho detto
che sono un uomo al
servizio delle
istituzioni e che
quindi, come sempre, il
mio mandato è nelle sue
mani, anche se lui non
ha chiesto la mia
disponibilità. Ma è
ovvio: il giorno in cui
decide, Formigoni può
mandarci a casa tutti.
Sia chiaro che contro di
me si agitano calunnie e
denigrazioni».
Chi e che cosa ha
denunciato alla Guardia
di finanza?
«È una storia di cui
preferirei non parlare
più, anche perché era
venuta fuori alla
vigilia delle regionali
e avevo già chiarito
tutto. Non ho nulla da
farmi perdonare e non ho
mai avuto problemi
personali. Sono vittima
di una vicenda
denigratoria a cui ho
risposto nelle sedi
istituzionali
competenti. Da ciò a
montare assurdità ce ne
passa. A questo punto
vedo una mano sottile
muoversi dietro l’intera
vicenda».
Vede una mano sottile?
Vuol dire che pensa a
una manovra contro di
lei e ha un’idea di chi
possa averla
orchestrata?
«Questo marciume è una
cosa incredibile e
immagino che ci sia
qualcuno a orchestrare,
ma non è mia abitudine
accusare senza prove. È
un’azione tendente a
denigrarmi anche agli
occhi di Formigoni. Di
certo qualche
consigliere aspira a
incarichi diversi ma non
mi spingo a pensare
altro».