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Settimo Milanese, rapinano banca armati di pistola
27 Novembre 2007 (omnimilano.it)

   Due malviventi mascherati questa mattina alle 8,30 hanno atteso l'arrivo degli impiegati della banca popolare di Milano, agenzia di Settimo Milanese. La coppia di malviventi con sciarpe per nascondere in parte il volto e armati di pistola hanno fatto irruzione nella filiale di via Silone. Minacciando il direttore si sono fatti consegnare 5mila euro in contanti dileguandosi quindi a piedi per le vie circostanti. Ad agire probabilmente italiani. Indagini in corso da parte dei carabinieri di Rho e Settimo Milanese.


Phishing, giovedì primo processo per associazione delinquere
27 Novembre 2007 (omnimilano.it)

   Si svolgerà giovedì prossimo a Milano il primo processo in Italia per il reato di associazione per delinquere finalizzata al phishing, un particolare tipo di truffa telematica. Il processo fa parte dell'operazione "phish and chip", svolta in collaborazione tra Italia e Romania, che ha portato all'esecuzione di 26 ordinanze di custodie cautelare nei confronti di italiani e rumeni nello scorso luglio.
La polizia ha anche rintracciato in Romania ed estradato in Italia gli ultimi due latitanti della banda di rumeni sfuggiti agli arresti del luglio e un diciannovenne rumeno considerato uno dei phisher di spicco della banda.


ALER, 131 alloggi ricavati da sottotetti per universitari
27 Novembre 2007 (omnimilano.it)

   "Un programma ambizioso per far rivivere i quartieri con studenti universitari". Lo ha detto l'assessore regionale alla Casa, Mario Scotti, intervenendo stamani alla cerimonia di consegna dei primi 36 alloggi destinati agli studenti universitari fuori sede in via Moretto da Brescia e in via Botticelli, zona Città Studi, assieme al presidente di Aler Milano, Luciano Niero. Sono 131 gli alloggi ricavati dai sottotetti degli stabili Aler: monolocali, bilocali e trilocali, da 45mq a 80 mq, disponibili a un prezzo calmierato, 330 euro a posto letto (comprese spese generali, luce, gas, riscaldamento, polizia e biancheria), ad universitari fuori sede, il cui reddito della famiglia di origine non superi i 44mila euro. Ambienti completamente ristrutturati e arredati con serramenti in legno di abete, porte di ingresso blindate, vetri in lastre di cristallo, pavimenti in grès porcellanato.


Security Point per le zone a rischio
Saranno collocate in Stazione Centrale, piazza Duca D’Aosta, piazza Tirana, Giambellino, Baggio, via Padova e Quarto Oggiaro
27 Novembre 2007 (Comune di Milano)

   Cinque stazioni mobili dei Vigili per presidiare le aree meno sicure della città. L'inaugurazione è avvenuta questa mattina alla presenza del vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. “Da oggi sono operativi cinque security point posizionati in alcune aree critiche della città. Un nuovo servizio di sicurezza partecipata e di prossimità che risponde alle esigenze dei cittadini e consentirà un maggior presidio del territorio”.
“Le stazioni mobili – ha precisato De Corato – saranno principalmente collocate in zone soggette al reiterarsi di episodi di criminalità e di illegalità. Alla Stazione Centrale, in piazza Duca D’Aosta; in piazza Tirana, al quartiere Giambellino, oggetto di stazionamenti di nomadi; a Baggio, tra le vie Mar Nero e Nikolaievka, dove c’è spaccio di sostanze stupefacenti; in via Padova, dopo il ponte ferroviario e verso la periferia, dove, oltre allo spaccio, si verificano numerose illegalità riconducibili soprattutto all’alta presenza di islamici; e infine in via Lopez, a Quarto Oggiaro, nota per le occupazioni di case abusive soprattutto da parte di rom romeni”.

A bordo dei furgoni due vigili addetti al monitoraggio del territorio. Le stazioni mobili sono alimentate a gasolio, equipaggiate con sistemi di videosorveglianza sofisticati che captano i segnali di tutte le telecamere comunali presenti sul territorio, condividendoli con la Centrale di piazza Beccaria, dei Carabinieri e della Polizia di Stato. Inoltre possono anche riprendere, grazie a telecamere a infrarossi, aree attualmente scoperte, a integrazione e completamento degli impianti di controllo.

“All’occorrenza, anche su eventuali segnalazioni dei cittadini – ha aggiunto il vice Sindaco –, gli agenti garantiranno il supporto e il coordinamento in loco delle pattuglie. Ma gli uffici mobili dispongono anche di attrezzature che permettono l’accertamento delle persone, il recepimento di testimonianze o denunce. E potranno essere utilizzati in caso di incidenti stradali, permettendo in tempo reale la ripresa dell’evento e la verbalizzazione del fatto. Garantiranno inoltre il supporto logistico negli interventi di sgombero e di controllo dei campi nomadi e degli insediamenti abusivi”.

In base alle necessità inoltre i security point saranno dirottati anche in altri quartieri o aree periferiche, in modo da usufruire pienamente delle loro potenzialità di centri di coordinamento e controllo mobili. Sarà fisso solo quello alla Stazione Centrale, dove opereranno anche nove vigili dalle 7 alle 20 e quattro dalle 20 all'1.30 di notte.
"Su quest’area, controllata anche da dieci agenti della Polizia di Stato e dalla Polfer, - ha specificato Riccardo De Corato - stiamo investendo molto. Sono in funzione, infatti, 68 telecamere e 10 colonnine Sos. Prossimamente quelle più sofisticate, dette “urla e sparo”, diventeranno 9. Dal primo dicembre Amsa potenzierà la pulizia esterna, grazie a 33 addetti che opereranno sulle 24 ore con 18 mezzi. Sul monitoraggio delle operazioni, poi, continuerà a vigilare una task force, di cui fanno parte, oltre al Comune di Milano, Grandi Stazioni, Ferrovie dello Stato, Aem, Amsa, Polfer e Polizia Locale”.


Indagine Fatebenefratelli e Amico Charly
Suicidio, a Milano 20mila giovani a rischio
In Lombardia il più alto numero di casi d'Italia. Il picco intorno ai 16 anni. Un progetto ospedaliero per la prevenzione  
27 Novembre 2007 (vivimilano.it)

   Il suicidio giovanile è diventato una vera e propria emergenza sociale in Lombardia, che detiene il primato per il più alto numero di suicidi in Italia di giovani tra gli 11 e i 24 anni, con un picco intorno ai 16. A ricordarlo sono gli esperti dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano e l'associazione Amico Charly, che hanno presentato a Milano i risultati di un progetto, avviato un anno fa, per prevenire il suicidio giovanile. In particolare, spiega Amico Charly, «le stime più attuali dicono che su una popolazione di Milano e provincia di circa 500 mila giovani tra i 10 e i 20 anni, i giovani a rischio per il suicidio possano essere attorno al 4%», cioè circa 20 mila giovani. In questa previsione rientrano sia il progetto del suicidio, sia il tentativo vero e proprio di uccidersi. «Gli ultimi dati su Milano, relativi al 2005 - dice Claudio Mencacci, primario di psichiatria al Fatebenefratelli - sono di 15 adolescenti suicidati, e una stima di 150 tentati suicidi. Se il tasso medio in tutta Italia è di 8,6 adolescenti ogni 100 mila, calcoliamo che nelle Regioni del nord questo tasso arrivi a 10 su 100 mila».

PREVENZIONE - «Dato che la Lombardia è una delle aree più a rischio di suicidio per gli adolescenti anche a livello europeo - spiega Luciano Bresciani, assessore alla sanità della Regione - è indispensabile un'azione preventiva. Per questo la Regione ha stanziato 450 mila euro in 3 anni per il progetto del Fatebenefratelli, partito l'anno scorso». Il progetto ha già assistito 16 ragazzi tra i 13 e i 21 anni, equamente ripartiti tra maschi e femmine, di cui 10 minorenni, e uno su tre straniero. «Nel 76% dei casi - dice Mencacci - alla base del tentato suicidio c'era un disturbo psichico, soprattutto depressione e disturbi della personalità, e nel 20% dei casi c'era un concomitante abuso di cannabis e cocaina». Sei ragazzi su 16 erano già al secondo tentativo di suicidio. Oltre alle necessarie cure mediche e psicologiche in pronto soccorso (ci sono 2 posti letto dedicati), scopo del progetto è quello di prendere in carico anche la famiglia, che viene affidata al Crisis center dell'Amico Charly, attivo già da qualche anno. Ad oggi, il Crisis center segue circa 170 persone, di cui 80 giovani a rischio e 90 familiari.


Venerdì 30 novembre
Sciopero dell'Atm: a rischio bus e metrò
Dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 alle 19.45. La protesta contro i tagli
delle risorse nel settore e per il superamento delle crisi aziendali
27 Novembre 2007 (vivimilano.it)

   Nuovo sciopero del trasporto pubblico e disagi per gli utenti dell'Atm. Venerdì 30 novembre è in programma un'agitazione, promossa da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Ugl e Faisa Cisal, dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 alle 19.45. Questi orari saranno seguiti dagli addetti alla guida dei treni del metrò, dei mezzi di superficie, gli agenti di stazione, gli addetti ai parcheggi, i tutor di linea e del servizio di collegamento tra l'ospedale San Raffaele e la stazione Cascina Gobba M2. Gli ausiliari della sosta e gli addetti del servizio radiobus potranno invece astenersi per l'intero turno di lavoro assegnato. La circolazione, si legge in una nota di Atm, sarà comunque garantita dall'inizio del servizio alle 8.45, dalle 15 alle 18 e dalle 19.45 al termine del servizio. L'astensione dal lavoro è stata organizzata, come indicato dai sindacati, per una politica dei trasporti, contro i tagli delle risorse destinate al settore, per il superamento delle crisi aziendali, per le regole, i contratti, le clausole sociali e la tutela del diritto.


Nell'elenco c'è anche il consigliere comunale di An Stefano Di Martino Rivolta Sarpi, chiuso il fascicolo: 43 indagati
Le accuse: adunata sediziosa, interruzione di servizio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, danneggiamenti e lesioni volontarie
27 Novembre 2007 (vivimilano.it)

   Sono 43 le persone inadagate per la rivolta che il 12 aprile ha invaso la Chinatown milanese, tra via Paolo Sarpi, via Nicolini e via Giusti. Il pm di Milano Piero Basilone ha chiuso le indagini nei confronti di 42 cinesi e un italiano accusati di adunata sediziosa, interruzione di pubblico servizio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, danneggiamenti e lesioni volontarie. L'unico italiano cui è stato notificato l'avviso di chiusura delle indagini è il consigliere comunale di An Stefano Di Martino. È accusato di lesioni aggravate, ingiuria aggravata e resistenza a pubblico ufficiale aggravata. Contattato al telefono Di Martino ha spiegato di non aver mai ricevuto alcun atto nel corso delle indagini. Nei giorni successivi ai tafferugli, quando da notizie di stampa risultava iscritto nel registro degli indagati, aveva contattato il pm Piero Basilone, attraverso il suo legale Manlio Marino, dando la propria disponibilità a essere sentito, proposta che però non è stata mai raccolta.
LA DINAMICA - Tutto era nato quando una donna cinese si è rifiutata di mostrare i documenti a due vigilesse per un controllo di routine. In seguito cìè stata una sorta di sollevazione, con tanto di traffico bloccato per delle ore, e aggresssioni a diversi agenti. Danneggiate diverse auto, tra cui alcune della polizia e dei vigili. Le due vigilesse sono state minacciate nel caso non avesseo lasciato andare la donna. Gli indagati sono stati in gran parte riconosciuti grazie ai filmati registrati dalle telecamere del Comune e da alcune televisioni. Anche la cinese che si oppose all'identificazione è tra gli indagati, accusata di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Il bilancio finale degli scontri era stato di 14 agenti medicati in ospedale con circa 10 giorni di prognosi per contusioni e lievi ferite, mentre un ufficiale era stato ricoverato per una frattura a una gamba.


Crolla il soffitto al Boccioni, ferita un’alunna
27 Novembre 2007 (ilgiornale.it)

   A parte lo spavento e qualche ammaccatura, se l’è cavata a buon mercato la studentessa di 15 anni del liceo artistico Boccioni, colpita da alcuni calcinacci mentre si trovava in classe. Trasportata al Sacco, è stata trattenuta per qualche ora e poi dimessa con 5 giorni di prognosi. In «prognosi riservata» invece l’istituto: il preside infatti è stato costretto a sospendere le lezioni per tre giorni, in attesa che il sopralluogo dei vigili del fuoco e della Provincia ne confermi l’agibilità.

«La cosa più importante è che la studentessa stia bene» ha commentato l’assessore Provinciale all’Istruzione ed edilizia scolastica, Giansandro Barzaghi. Che ha poi spiegato come l’incidente fosse del tutto imprevedibile. «Nessuna crepa sui muri. La caduta è forse dovuta agli ultimi lavori effettuati dal Demanio, responsabile della gestione dell’edificio prima di noi, che ha sovrapposto uno strato di intonaco. La Provincia aveva già iniziato un intervento di adeguamento e ristrutturazione per un milione di euro. Il caso ha voluto che l’intonaco cedesse proprio dove i lavori non erano ancora arrivati».

Il crollo è avvenuto verso le 13 di ieri in una classe II, al primo piano della «casa Palla» di piazza Arduino 4, e i calcinacci hanno colpito in pieno volto Francesca M. Trasportata al Sacco è rimasta alcune ore in osservazione, poi i medici l’hanno dimessa con cinque giorni di prognosi per leggere ferite alla testa e al naso.

Nel frattempo in piazza Arduino arrivavano i vigili del fuoco, che dichiaravano inagibile l’aula, e i tecnici della Provincia per controllare le condizione dell’intero stabile. Per consentire le verifiche, il preside Giuseppe Como è stato costretto a sospendere le lezioni per tre giorni.

Lo stabile, ricostruito nel 1936, bombardato durante la seconda guerra e quindi nuovamente ricostruito, aveva ospitato fin dal 1821 l’istituto per sordomuti. L’attività didattica, composta di un ciclo completo di scuole elementari e medie, era continuata fino alla fine degli anni ’80 quando ha ceduto il posto al liceo artistico Boccioni.


Natale, quest’anno i mercatini si fanno in sette
27 Novembre 2007 (ilgiornale.it)

   Non sarà Innsbruck o Salisburgo. Ma anche Milano punta a farsi un nome tra gli appassionati dei mercatini di Natale, che quest’anno saranno ancora più numerosi e sparsi in diverse strade del centro. Trecento bancarelle in tutto, parola d’ordine «qualità, sia per i prodotti esposti che per gli allestimenti». Ci tiene la madrina dell’iniziativa, l’assessore alle Attività produttive Tiziana Maiolo, a cui piacerebbe che gli stand fossero addirittura «monocromatici», se non sarà possibile, certamente «di buon gusto». Seconda raccomandazione: «Almeno un presepe in tutte le vie che ospitano i mercatini». Terzo slogan: «Niente frittellume o biancheria intima». L’assessore quest’anno è stata categorica: «Voglio prodotti legati alla tradizione, artigianato, oggetti regalo di qualità, anche prodotti alimentari, ma tipici e confezionati».

Fatta la premessa, Maiolo racconta che dal 7 dicembre al 6 gennaio si potrà andare a caccia dei regali esposti sulle 300 bancarelle sparse in diverse vie del centro. Off limits solo corso Vittorio Emanuele, dove per lo shopping natalizio bisognerà «accontentarsi» dei negozi tradizionali, perché così ha voluto il sindaco. Ben due mercatini invece dove verrà inaugurato il Christmas Village, ai giardini di via Palestro: uno sarà proprio all’interno del villaggio, con casette di legno, merceologie di pregio e antiquariato, l’altro davanti al Pac. Sarà probabilmente chiusa al traffico per ospitare bancarelle anche una parte di via Marina. Ancora mercatini lungo corso Europa, fino a San Babila, in largo Corsia dei Servi, nella Loggia e in via dei Mercanti. Dopo lo stop a metà ottobre, torna anche il mercatino degli artigiani a Brera, voluto dalla Maiolo e dal vicesindaco Riccardo De Corato anche per scoraggiare il commercio abusivo dei vu’ cumprà. Il quartiere - da via Maddonnina a via Brera e Fiori Chiari - si ri-trasforma in una piccola Montmartre per le feste «e speriamo anche oltre», ammette l’assessore. Che ha imposto qualità e gazebi tutti bianchi anche ai 400 espositori degli Oh Bej Oh Bej che per il secondo anno circonderanno il Castello Sforzesco, dal 6 al 9 dicembre. E annuncia la lotta ai prodotti contraffatti, i furbi sono avvisati. «Anche questa volta però si chiuderà un occhio sugli abusivi, gli si troverà solo un’area lontana dagli Oh Bej - critica -: mi domando perché la questura consenta ogni anno la loro presenza, non dobbiamo tollerare prepotenze».


Sequestrato un milione di falsi
27 Novembre 2007 (ilgiornale.it)

   I tre magazzini scoperti dalla Guardia di finanza erano stipati fino all'inverosimile probabilmente in vista delle festività natalizie. Se la banda di cinesi sperava di far trovare sotto l'albero dei milanesi prodotti di pelletteria, capi di abbigliamento, giocattoli, occhiali e cancelleria di marchi contraffatti, ha dovuto ricredersi. Grazie alla brillante attività delle Fiamme gialle del gruppo di Milano, del nucleo Polizia tributaria di Milano e della compagnia di Sesto San Giovanni, il milione di prodotti cinesi sequestrati infatti, non sarà venduto nei mercati rionali, nella chinatown milanese o alla fiera degli O Bej o Bej. Le indagini sono partite da quelli che sono stati definiti i «pesci piccoli» del milanese. L'esame della documentazione di prodotti sequestrati in piccole quantità, il controllo dei movimenti in entrata e in uscita, grazie anche a pedinamenti e sopralluoghi, hanno portato ad individuare i depositi dai quali, quotidianamente, mediante l'invio di furgoni, si approvvigionavano i falsari milanesi.

L'operazione delle Fiamme gialle, organizzata nell'ambito del «Patto per Milano sicura», ha così portato alla luce articoli di abbigliamento giocattoli, occhiali, prodotti natalizi non conformi alla normativa di sicurezza. In un magazzino alla periferia di Monza, la compagnia di Sesto ha sequestrato - primo caso in Italia - oltre 26mila matite e pennarelli, di marca nota e contraffatta, che, in base ad analisi effettuate a cura della stessa società danneggiata, si sono rivelati falsi e contenenti anche sostanze tossiche. Il valore commerciale stimato della merce sequestrata è di 8 milioni di euro.

Sono stati denunciati all'autorità giudiziaria 11 cinesi, accusati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, vendita di prodotti industriali con segni mendaci ed inoltre dei reati previsti per la violazione alle norme sulla sicurezza dei giocattoli.


Miracolo Expo, tutti uniti per Milano
27 Novembre 2007 (ilgiornale.it)

   Miracolo a Parigi. «Milano è una candidatura nazionale, sostenuta con convinzione da governo e opposizione». Puff. Da non credere: sparito il derby tra capitali, Roma contro la Madonnina, primato morale ed economico, destra e sinistra, quelli da far cadere e quelli che non cadono, ostruzionismo e senatori a vita. Visto che si può? L’ha detto davanti a delegati di tutto il mondo il premier Romano Prodi. Ha ringraziato e sorriso il sindaco Letizia Moratti. Hanno fatto
da testimoni alla nuova strana coppia il governatore Roberto Formigoni, il ministro Giovanna Melandri, il sottosegretario Bobo Craxi, il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo. Gente che più diversa non si può. E che ormai anche sotto la doccia si ripete «Io Expo», il logo tormentone della manifestazione mondiale del 2015.

Ieri a Parigi l'ultima grande presentazione ufficiale davanti ai membri del Bie, il Bureau international des expositions che il prossimo 31 marzo sceglierà tra Milano e la turca Smirne. Centoquaranta Paesi da convincere. «Settanta voti più uno - fa di conto Prodi -. Io di maggioranze sono ormai esperto». Sorride. Sì, soprattutto di quelle che stanno su per un voto. «Solo che qui - se la cava con una buona battuta - il voto in più vale per tutta la durata dell'Expo». È più di un secolo, ricorda, che all'Italia non viene assegnata. «E noi abbiamo scelto temi importanti come la fame nel mondo, la sicurezza alimentare, l'acqua». Non sarà «una vetrina per Milano», gli fa eco la Moratti rivolgendosi a delegati stretti negli abiti più diversi, ma «l'Expo di ciascuno dei vostri Paesi, per venire incontro ai vostri bisogni, alle vostre aspettative, ai vostri sogni». Formigoni intorno all'homo ad circulum di Leonardo ricama «un umanesimo nuovo e insieme antico che aiuti la società civile globale ad affrontare le grandi sfide del futuro». Biodiversità e diritti dei popoli a decidere cosa e come mangiare, lotta alle manipolazioni genetiche come spiega con parole toccanti e rigore scientifico il presidente di Slow food Carlo Petrini. Ma Milano è anche la Scala raccontata a una platea ammutolita dal soprintendente Stéphan Lissner o l'architettura che diventa arte spiegata da Vittorio Sgarbi ai piedi delle torri di Anselm Kiefer nell'Hangar Bicocca. E la Triennale, di cui il presidente Davide Rampello evoca Giorgio De Chirico e il design. Assist per Montezemolo che ritrova lo spirito della città «nell'invenzione artistica che diventa ricerca, tecnologia, industria».

Un caleidoscopio da far rimaner stordito anche il presidente della Repubblica turca Abdullah Gul arrivato per l'occasione con tanto di corazziere. È bella Smirne. C'è il mare, c'è sempre il sole. Lì vicino c'è Troia. E Kos dove nacquero Ippocrate, la medicina e la farmacologia. Era l'alba della civiltà, meravigliose rovine lo ricordano. Oggi Smirne punta sulla salute, un talento dell'ingegneria genetica ricorda che nei pochi minuti della sua relazione sono nati 1.750 bambini. «Ma la maggior parte non festeggerà il primo compleanno». Terribile. Dovesse vincere Milano, sindaco Moratti, perché non recuperare queste idee? Sono buone, potrebbero salvare tante vite. Tutto verissimo. Ma con il rispetto dovuto, oggi tra i due dossier non c'è partita. Presente una corazzata e un canotto a remi? Ecco, valesse soltanto il peso dei due progetti, Milano potrebbe già brindare. E, invece, non sarà così. Con quaranta Paesi aggiunti solo all'ultimo momento e la Turchia che preme affinché sia possibile votare delegando ad altri. Geopolitica, dice chi parla con lingua felpata. Non quella di chi racconta che i commissari del Bie in trasferta a Smirne per la relazione finale «si sono divertiti davvero molto». Milano risponde con un inno nazionale cantato da Andrea Bocelli che fa arrossire i detrattori di Mameli, con i ballerini in erba della Scala che ballano ispirati dall'uomo di Leonardo. Finché sul palco arriva una torta. Una sola candelina, happy birthday donna Letizia.

 

 

 

 

 

 

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