Settimo
Milanese,
rapinano banca armati di
pistola
27 Novembre 2007 (omnimilano.it)
Due malviventi
mascherati questa
mattina alle 8,30 hanno
atteso l'arrivo degli
impiegati della banca
popolare di Milano,
agenzia di Settimo
Milanese. La coppia di
malviventi con sciarpe
per nascondere in parte
il volto e armati di
pistola hanno fatto
irruzione nella filiale
di via Silone.
Minacciando il direttore
si sono fatti consegnare
5mila euro in contanti
dileguandosi quindi a
piedi per le vie
circostanti. Ad agire
probabilmente italiani.
Indagini in corso da
parte dei carabinieri di
Rho e Settimo Milanese.
Phishing,
giovedì primo processo
per associazione
delinquere
27 Novembre 2007 (omnimilano.it)
Si svolgerà giovedì
prossimo a Milano il
primo processo in Italia
per il reato di
associazione per
delinquere finalizzata
al phishing, un
particolare tipo di
truffa telematica. Il
processo fa parte
dell'operazione "phish
and chip", svolta in
collaborazione tra
Italia e Romania, che ha
portato all'esecuzione
di 26 ordinanze di
custodie cautelare nei
confronti di italiani e
rumeni nello scorso
luglio.
La polizia ha anche
rintracciato in Romania
ed estradato in Italia
gli ultimi due latitanti
della banda di rumeni
sfuggiti agli arresti
del luglio e un
diciannovenne rumeno
considerato uno dei
phisher di spicco della
banda.
ALER,
131 alloggi
ricavati da sottotetti
per universitari
27 Novembre 2007
(omnimilano.it)
"Un programma ambizioso
per far rivivere i
quartieri con studenti
universitari". Lo ha
detto l'assessore
regionale alla Casa,
Mario Scotti,
intervenendo stamani
alla cerimonia di
consegna dei primi 36
alloggi destinati agli
studenti universitari
fuori sede in via
Moretto da Brescia e in
via Botticelli, zona
Città Studi, assieme al
presidente di Aler
Milano, Luciano Niero.
Sono 131 gli alloggi
ricavati dai sottotetti
degli stabili Aler:
monolocali, bilocali e
trilocali, da 45mq a 80
mq, disponibili a un
prezzo calmierato, 330
euro a posto letto
(comprese spese
generali, luce, gas,
riscaldamento, polizia e
biancheria), ad
universitari fuori sede,
il cui reddito della
famiglia di origine non
superi i 44mila euro.
Ambienti completamente
ristrutturati e arredati
con serramenti in legno
di abete, porte di
ingresso blindate, vetri
in lastre di cristallo,
pavimenti in grès
porcellanato.
Security
Point
per le zone a rischio
Saranno collocate in
Stazione Centrale,
piazza Duca D’Aosta,
piazza Tirana,
Giambellino, Baggio, via
Padova e Quarto Oggiaro
27 Novembre 2007 (Comune
di Milano)
Cinque stazioni mobili
dei Vigili per
presidiare le aree meno
sicure della città.
L'inaugurazione è
avvenuta questa mattina
alla presenza del vice
Sindaco e assessore alla
Sicurezza Riccardo De
Corato. “Da oggi sono
operativi cinque
security point
posizionati in alcune
aree critiche della
città. Un nuovo servizio
di sicurezza partecipata
e di prossimità che
risponde alle esigenze
dei cittadini e
consentirà un maggior
presidio del
territorio”.
“Le stazioni mobili – ha
precisato De Corato –
saranno principalmente
collocate in zone
soggette al reiterarsi
di episodi di
criminalità e di
illegalità. Alla
Stazione Centrale, in
piazza Duca D’Aosta; in
piazza Tirana, al
quartiere Giambellino,
oggetto di stazionamenti
di nomadi; a Baggio, tra
le vie Mar Nero e
Nikolaievka, dove c’è
spaccio di sostanze
stupefacenti; in via
Padova, dopo il ponte
ferroviario e verso la
periferia, dove, oltre
allo spaccio, si
verificano numerose
illegalità riconducibili
soprattutto all’alta
presenza di islamici; e
infine in via Lopez, a
Quarto Oggiaro, nota per
le occupazioni di case
abusive soprattutto da
parte di rom romeni”.
A bordo dei furgoni due
vigili addetti al
monitoraggio del
territorio. Le stazioni
mobili sono alimentate a
gasolio, equipaggiate
con sistemi di
videosorveglianza
sofisticati che captano
i segnali di tutte le
telecamere comunali
presenti sul territorio,
condividendoli con la
Centrale di piazza
Beccaria, dei
Carabinieri e della
Polizia di Stato.
Inoltre possono anche
riprendere, grazie a
telecamere a infrarossi,
aree attualmente
scoperte, a integrazione
e completamento degli
impianti di controllo.
“All’occorrenza, anche
su eventuali
segnalazioni dei
cittadini – ha aggiunto
il vice Sindaco –, gli
agenti garantiranno il
supporto e il
coordinamento in loco
delle pattuglie. Ma gli
uffici mobili dispongono
anche di attrezzature
che permettono
l’accertamento delle
persone, il recepimento
di testimonianze o
denunce. E potranno
essere utilizzati in
caso di incidenti
stradali, permettendo in
tempo reale la ripresa
dell’evento e la
verbalizzazione del
fatto. Garantiranno
inoltre il supporto
logistico negli
interventi di sgombero e
di controllo dei campi
nomadi e degli
insediamenti abusivi”.
In base alle necessità
inoltre i security point
saranno dirottati anche
in altri quartieri o
aree periferiche, in
modo da usufruire
pienamente delle loro
potenzialità di centri
di coordinamento e
controllo mobili. Sarà
fisso solo quello alla
Stazione Centrale, dove
opereranno anche nove
vigili dalle 7 alle 20 e
quattro dalle 20
all'1.30 di notte.
"Su quest’area,
controllata anche da
dieci agenti della
Polizia di Stato e dalla
Polfer, - ha specificato
Riccardo De Corato -
stiamo investendo molto.
Sono in funzione,
infatti, 68 telecamere e
10 colonnine Sos.
Prossimamente quelle più
sofisticate, dette “urla
e sparo”, diventeranno
9. Dal primo dicembre
Amsa potenzierà la
pulizia esterna, grazie
a 33 addetti che
opereranno sulle 24 ore
con 18 mezzi. Sul
monitoraggio delle
operazioni, poi,
continuerà a vigilare
una task force, di cui
fanno parte, oltre al
Comune di Milano, Grandi
Stazioni, Ferrovie dello
Stato, Aem, Amsa, Polfer
e Polizia Locale”.
Indagine
Fatebenefratelli e Amico
Charly
Suicidio,
a Milano
20mila giovani a rischio
In
Lombardia il più alto
numero di casi d'Italia.
Il picco intorno ai 16
anni. Un progetto
ospedaliero per la
prevenzione
27 Novembre 2007 (vivimilano.it)
Il suicidio giovanile è
diventato una vera e
propria emergenza
sociale in Lombardia,
che detiene il primato
per il più alto numero
di suicidi in Italia di
giovani tra gli 11 e i
24 anni, con un picco
intorno ai 16. A
ricordarlo sono gli
esperti dell'ospedale
Fatebenefratelli di
Milano e l'associazione
Amico Charly, che hanno
presentato a Milano i
risultati di un
progetto, avviato un
anno fa, per prevenire
il suicidio giovanile.
In particolare, spiega
Amico Charly, «le stime
più attuali dicono che
su una popolazione di
Milano e provincia di
circa 500 mila giovani
tra i 10 e i 20 anni, i
giovani a rischio per il
suicidio possano essere
attorno al 4%», cioè
circa 20 mila giovani.
In questa previsione
rientrano sia il
progetto del suicidio,
sia il tentativo vero e
proprio di uccidersi.
«Gli ultimi dati su
Milano, relativi al 2005
- dice Claudio Mencacci,
primario di psichiatria
al Fatebenefratelli -
sono di 15 adolescenti
suicidati, e una stima
di 150 tentati suicidi.
Se il tasso medio in
tutta Italia è di 8,6
adolescenti ogni 100
mila, calcoliamo che
nelle Regioni del nord
questo tasso arrivi a 10
su 100 mila».
PREVENZIONE - «Dato che
la Lombardia è una delle
aree più a rischio di
suicidio per gli
adolescenti anche a
livello europeo - spiega
Luciano Bresciani,
assessore alla sanità
della Regione - è
indispensabile un'azione
preventiva. Per questo
la Regione ha stanziato
450 mila euro in 3 anni
per il progetto del
Fatebenefratelli,
partito l'anno scorso».
Il progetto ha già
assistito 16 ragazzi tra
i 13 e i 21 anni,
equamente ripartiti tra
maschi e femmine, di cui
10 minorenni, e uno su
tre straniero. «Nel 76%
dei casi - dice Mencacci
- alla base del tentato
suicidio c'era un
disturbo psichico,
soprattutto depressione
e disturbi della
personalità, e nel 20%
dei casi c'era un
concomitante abuso di
cannabis e cocaina». Sei
ragazzi su 16 erano già
al secondo tentativo di
suicidio. Oltre alle
necessarie cure mediche
e psicologiche in pronto
soccorso (ci sono 2
posti letto dedicati),
scopo del progetto è
quello di prendere in
carico anche la
famiglia, che viene
affidata al Crisis
center dell'Amico Charly,
attivo già da qualche
anno. Ad oggi, il Crisis
center segue circa 170
persone, di cui 80
giovani a rischio e 90
familiari.
Venerdì 30
novembre
Sciopero
dell'Atm:
a rischio bus e metrò
Dalle 8.45 alle 15 e
dalle 18 alle 19.45. La
protesta contro i tagli
delle risorse nel
settore e per il
superamento delle crisi
aziendali
27 Novembre
2007 (vivimilano.it)
Nuovo sciopero del
trasporto pubblico e
disagi per gli utenti
dell'Atm. Venerdì 30
novembre è in programma
un'agitazione, promossa
da Filt-Cgil, Fit-Cisl,
Uilt-Uil, Ugl e Faisa
Cisal, dalle 8.45 alle
15 e dalle 18 alle
19.45. Questi orari
saranno seguiti dagli
addetti alla guida dei
treni del metrò, dei
mezzi di superficie, gli
agenti di stazione, gli
addetti ai parcheggi, i
tutor di linea e del
servizio di collegamento
tra l'ospedale San
Raffaele e la stazione
Cascina Gobba M2. Gli
ausiliari della sosta e
gli addetti del servizio
radiobus potranno invece
astenersi per l'intero
turno di lavoro
assegnato. La
circolazione, si legge
in una nota di Atm, sarà
comunque garantita
dall'inizio del servizio
alle 8.45, dalle 15 alle
18 e dalle 19.45 al
termine del servizio.
L'astensione dal lavoro
è stata organizzata,
come indicato dai
sindacati, per una
politica dei trasporti,
contro i tagli delle
risorse destinate al
settore, per il
superamento delle crisi
aziendali, per le
regole, i contratti, le
clausole sociali e la
tutela del diritto.
Nell'elenco c'è
anche il consigliere
comunale di An Stefano
Di Martino Rivolta
Sarpi,
chiuso
il fascicolo: 43
indagati
Le
accuse: adunata
sediziosa, interruzione
di servizio, resistenza
e violenza a pubblico
ufficiale,
danneggiamenti e lesioni
volontarie
27 Novembre 2007 (vivimilano.it)
Sono 43 le persone
inadagate per la rivolta
che il 12 aprile ha
invaso la Chinatown
milanese, tra via Paolo
Sarpi, via Nicolini e
via Giusti. Il pm di
Milano Piero Basilone ha
chiuso le indagini nei
confronti di 42 cinesi e
un italiano accusati di
adunata sediziosa,
interruzione di pubblico
servizio, resistenza e
violenza a pubblico
ufficiale,
danneggiamenti e lesioni
volontarie. L'unico
italiano cui è stato
notificato l'avviso di
chiusura delle indagini
è il consigliere
comunale di An Stefano
Di Martino. È accusato
di lesioni aggravate,
ingiuria aggravata e
resistenza a pubblico
ufficiale aggravata.
Contattato al telefono
Di Martino ha spiegato
di non aver mai ricevuto
alcun atto nel corso
delle indagini. Nei
giorni successivi ai
tafferugli, quando da
notizie di stampa
risultava iscritto nel
registro degli indagati,
aveva contattato il pm
Piero Basilone,
attraverso il suo legale
Manlio Marino, dando la
propria disponibilità a
essere sentito, proposta
che però non è stata mai
raccolta.
LA DINAMICA - Tutto era
nato quando una donna
cinese si è rifiutata di
mostrare i documenti a
due vigilesse per un
controllo di routine. In
seguito cìè stata una
sorta di sollevazione,
con tanto di traffico
bloccato per delle ore,
e aggresssioni a diversi
agenti. Danneggiate
diverse auto, tra cui
alcune della polizia e
dei vigili. Le due
vigilesse sono state
minacciate nel caso non
avesseo lasciato andare
la donna. Gli indagati
sono stati in gran parte
riconosciuti grazie ai
filmati registrati dalle
telecamere del Comune e
da alcune televisioni.
Anche la cinese che si
oppose
all'identificazione è
tra gli indagati,
accusata di resistenza a
pubblico ufficiale e
lesioni. Il bilancio
finale degli scontri era
stato di 14 agenti
medicati in ospedale con
circa 10 giorni di
prognosi per contusioni
e lievi ferite, mentre
un ufficiale era stato
ricoverato per una
frattura a una gamba.
Crolla
il soffitto
al Boccioni, ferita
un’alunna
27 Novembre 2007 (ilgiornale.it)
A parte lo spavento e
qualche ammaccatura, se
l’è cavata a buon
mercato la studentessa
di 15 anni del liceo
artistico Boccioni,
colpita da alcuni
calcinacci mentre si
trovava in classe.
Trasportata al Sacco, è
stata trattenuta per
qualche ora e poi
dimessa con 5 giorni di
prognosi. In «prognosi
riservata» invece
l’istituto: il preside
infatti è stato
costretto a sospendere
le lezioni per tre
giorni, in attesa che il
sopralluogo dei vigili
del fuoco e della
Provincia ne confermi
l’agibilità.
«La cosa più importante
è che la studentessa
stia bene» ha commentato
l’assessore Provinciale
all’Istruzione ed
edilizia scolastica,
Giansandro Barzaghi. Che
ha poi spiegato come
l’incidente fosse del
tutto imprevedibile.
«Nessuna crepa sui muri.
La caduta è forse dovuta
agli ultimi lavori
effettuati dal Demanio,
responsabile della
gestione dell’edificio
prima di noi, che ha
sovrapposto uno strato
di intonaco. La
Provincia aveva già
iniziato un intervento
di adeguamento e
ristrutturazione per un
milione di euro. Il caso
ha voluto che l’intonaco
cedesse proprio dove i
lavori non erano ancora
arrivati».
Il crollo è avvenuto
verso le 13 di ieri in
una classe II, al primo
piano della «casa Palla»
di piazza Arduino 4, e i
calcinacci hanno colpito
in pieno volto Francesca
M. Trasportata al Sacco
è rimasta alcune ore in
osservazione, poi i
medici l’hanno dimessa
con cinque giorni di
prognosi per leggere
ferite alla testa e al
naso.
Nel frattempo in piazza
Arduino arrivavano i
vigili del fuoco, che
dichiaravano inagibile
l’aula, e i tecnici
della Provincia per
controllare le
condizione dell’intero
stabile. Per consentire
le verifiche, il preside
Giuseppe Como è stato
costretto a sospendere
le lezioni per tre
giorni.
Lo stabile, ricostruito
nel 1936, bombardato
durante la seconda
guerra e quindi
nuovamente ricostruito,
aveva ospitato fin dal
1821 l’istituto per
sordomuti. L’attività
didattica, composta di
un ciclo completo di
scuole elementari e
medie, era continuata
fino alla fine degli
anni ’80 quando ha
ceduto il posto al liceo
artistico Boccioni.
Natale,
quest’anno i mercatini
si fanno in sette
27 Novembre 2007 (ilgiornale.it)
Non sarà Innsbruck o
Salisburgo. Ma anche
Milano punta a farsi un
nome tra gli
appassionati dei
mercatini di Natale, che
quest’anno saranno
ancora più numerosi e
sparsi in diverse strade
del centro. Trecento
bancarelle in tutto,
parola d’ordine
«qualità, sia per i
prodotti esposti che per
gli allestimenti». Ci
tiene la madrina
dell’iniziativa,
l’assessore alle
Attività produttive
Tiziana Maiolo, a cui
piacerebbe che gli stand
fossero addirittura
«monocromatici», se non
sarà possibile,
certamente «di buon
gusto». Seconda
raccomandazione: «Almeno
un presepe in tutte le
vie che ospitano i
mercatini». Terzo
slogan: «Niente
frittellume o biancheria
intima». L’assessore
quest’anno è stata
categorica: «Voglio
prodotti legati alla
tradizione, artigianato,
oggetti regalo di
qualità, anche prodotti
alimentari, ma tipici e
confezionati».
Fatta la premessa,
Maiolo racconta che dal
7 dicembre al 6 gennaio
si potrà andare a caccia
dei regali esposti sulle
300 bancarelle sparse in
diverse vie del centro.
Off limits solo corso
Vittorio Emanuele, dove
per lo shopping
natalizio bisognerà
«accontentarsi» dei
negozi tradizionali,
perché così ha voluto il
sindaco. Ben due
mercatini invece dove
verrà inaugurato il
Christmas Village, ai
giardini di via
Palestro: uno sarà
proprio all’interno del
villaggio, con casette
di legno, merceologie di
pregio e antiquariato,
l’altro davanti al Pac.
Sarà probabilmente
chiusa al traffico per
ospitare bancarelle
anche una parte di via
Marina. Ancora mercatini
lungo corso Europa, fino
a San Babila, in largo
Corsia dei Servi, nella
Loggia e in via dei
Mercanti. Dopo lo stop a
metà ottobre, torna
anche il mercatino degli
artigiani a Brera,
voluto dalla Maiolo e
dal vicesindaco Riccardo
De Corato anche per
scoraggiare il commercio
abusivo dei vu’ cumprà.
Il quartiere - da via
Maddonnina a via Brera e
Fiori Chiari - si
ri-trasforma in una
piccola Montmartre per
le feste «e speriamo
anche oltre», ammette
l’assessore. Che ha
imposto qualità e gazebi
tutti bianchi anche ai
400 espositori degli Oh
Bej Oh Bej che per il
secondo anno
circonderanno il
Castello Sforzesco, dal
6 al 9 dicembre. E
annuncia la lotta ai
prodotti contraffatti, i
furbi sono avvisati.
«Anche questa volta però
si chiuderà un occhio
sugli abusivi, gli si
troverà solo un’area
lontana dagli Oh Bej -
critica -: mi domando
perché la questura
consenta ogni anno la
loro presenza, non
dobbiamo tollerare
prepotenze».
Sequestrato
un milione
di falsi
27 Novembre 2007 (ilgiornale.it)
I tre magazzini scoperti
dalla Guardia di finanza
erano stipati fino
all'inverosimile
probabilmente in vista
delle festività
natalizie. Se la banda
di cinesi sperava di far
trovare sotto l'albero
dei milanesi prodotti di
pelletteria, capi di
abbigliamento,
giocattoli, occhiali e
cancelleria di marchi
contraffatti, ha dovuto
ricredersi. Grazie alla
brillante attività delle
Fiamme gialle del gruppo
di Milano, del nucleo
Polizia tributaria di
Milano e della compagnia
di Sesto San Giovanni,
il milione di prodotti
cinesi sequestrati
infatti, non sarà
venduto nei mercati
rionali, nella chinatown
milanese o alla fiera
degli O Bej o Bej. Le
indagini sono partite da
quelli che sono stati
definiti i «pesci
piccoli» del milanese.
L'esame della
documentazione di
prodotti sequestrati in
piccole quantità, il
controllo dei movimenti
in entrata e in uscita,
grazie anche a
pedinamenti e
sopralluoghi, hanno
portato ad individuare i
depositi dai quali,
quotidianamente,
mediante l'invio di
furgoni, si
approvvigionavano i
falsari milanesi.
L'operazione delle
Fiamme gialle,
organizzata nell'ambito
del «Patto per Milano
sicura», ha così portato
alla luce articoli di
abbigliamento
giocattoli, occhiali,
prodotti natalizi non
conformi alla normativa
di sicurezza. In un
magazzino alla periferia
di Monza, la compagnia
di Sesto ha sequestrato
- primo caso in Italia -
oltre 26mila matite e
pennarelli, di marca
nota e contraffatta,
che, in base ad analisi
effettuate a cura della
stessa società
danneggiata, si sono
rivelati falsi e
contenenti anche
sostanze tossiche. Il
valore commerciale
stimato della merce
sequestrata è di 8
milioni di euro.
Sono stati denunciati
all'autorità giudiziaria
11 cinesi, accusati di
introduzione nello Stato
e commercio di prodotti
con segni falsi, vendita
di prodotti industriali
con segni mendaci ed
inoltre dei reati
previsti per la
violazione alle norme
sulla sicurezza dei
giocattoli.
Miracolo
Expo,
tutti uniti per Milano
27 Novembre 2007 (ilgiornale.it)
Miracolo a Parigi.
«Milano è una
candidatura nazionale,
sostenuta con
convinzione da governo e
opposizione». Puff. Da
non credere: sparito il
derby tra capitali, Roma
contro la Madonnina,
primato morale ed
economico, destra e
sinistra, quelli da far
cadere e quelli che non
cadono, ostruzionismo e
senatori a vita. Visto
che si può? L’ha detto
davanti a delegati di
tutto il mondo il
premier Romano Prodi. Ha
ringraziato e sorriso il
sindaco Letizia Moratti.
Hanno fatto
da testimoni alla nuova
strana coppia il
governatore Roberto
Formigoni, il ministro
Giovanna Melandri, il
sottosegretario Bobo
Craxi, il presidente di
Confindustria Luca
Cordero di Montezemolo.
Gente che più diversa
non si può. E che ormai
anche sotto la doccia si
ripete «Io Expo», il
logo tormentone della
manifestazione mondiale
del 2015.
Ieri a Parigi l'ultima
grande presentazione
ufficiale davanti ai
membri del Bie, il
Bureau international des
expositions che il
prossimo 31 marzo
sceglierà tra Milano e
la turca Smirne.
Centoquaranta Paesi da
convincere. «Settanta
voti più uno - fa di
conto Prodi -. Io di
maggioranze sono ormai
esperto». Sorride. Sì,
soprattutto di quelle
che stanno su per un
voto. «Solo che qui - se
la cava con una buona
battuta - il voto in più
vale per tutta la durata
dell'Expo». È più di un
secolo, ricorda, che
all'Italia non viene
assegnata. «E noi
abbiamo scelto temi
importanti come la fame
nel mondo, la sicurezza
alimentare, l'acqua».
Non sarà «una vetrina
per Milano», gli fa eco
la Moratti rivolgendosi
a delegati stretti negli
abiti più diversi, ma
«l'Expo di ciascuno dei
vostri Paesi, per venire
incontro ai vostri
bisogni, alle vostre
aspettative, ai vostri
sogni». Formigoni
intorno all'homo ad
circulum di Leonardo
ricama «un umanesimo
nuovo e insieme antico
che aiuti la società
civile globale ad
affrontare le grandi
sfide del futuro».
Biodiversità e diritti
dei popoli a decidere
cosa e come mangiare,
lotta alle manipolazioni
genetiche come spiega
con parole toccanti e
rigore scientifico il
presidente di Slow food
Carlo Petrini. Ma Milano
è anche la Scala
raccontata a una platea
ammutolita dal
soprintendente Stéphan
Lissner o l'architettura
che diventa arte
spiegata da Vittorio
Sgarbi ai piedi delle
torri di Anselm Kiefer
nell'Hangar Bicocca. E
la Triennale, di cui il
presidente Davide
Rampello evoca Giorgio
De Chirico e il design.
Assist per Montezemolo
che ritrova lo spirito
della città
«nell'invenzione
artistica che diventa
ricerca, tecnologia,
industria».
Un caleidoscopio da far
rimaner stordito anche
il presidente della
Repubblica turca
Abdullah Gul arrivato
per l'occasione con
tanto di corazziere. È
bella Smirne. C'è il
mare, c'è sempre il
sole. Lì vicino c'è
Troia. E Kos dove
nacquero Ippocrate, la
medicina e la
farmacologia. Era l'alba
della civiltà,
meravigliose rovine lo
ricordano. Oggi Smirne
punta sulla salute, un
talento dell'ingegneria
genetica ricorda che nei
pochi minuti della sua
relazione sono nati
1.750 bambini. «Ma la
maggior parte non
festeggerà il primo
compleanno». Terribile.
Dovesse vincere Milano,
sindaco Moratti, perché
non recuperare queste
idee? Sono buone,
potrebbero salvare tante
vite. Tutto verissimo.
Ma con il rispetto
dovuto, oggi tra i due
dossier non c'è partita.
Presente una corazzata e
un canotto a remi? Ecco,
valesse soltanto il peso
dei due progetti, Milano
potrebbe già brindare.
E, invece, non sarà
così. Con quaranta Paesi
aggiunti solo all'ultimo
momento e la Turchia che
preme affinché sia
possibile votare
delegando ad altri.
Geopolitica, dice chi
parla con lingua
felpata. Non quella di
chi racconta che i
commissari del Bie in
trasferta a Smirne per
la relazione finale «si
sono divertiti davvero
molto». Milano risponde
con un inno nazionale
cantato da Andrea
Bocelli che fa arrossire
i detrattori di Mameli,
con i ballerini in erba
della Scala che ballano
ispirati dall'uomo di
Leonardo. Finché sul
palco arriva una torta.
Una sola candelina,
happy birthday donna
Letizia.