Moratti,
"La citta'
sia capace di
riconciliazione"
2
Novembre 2007 (AGR)
"Altri paesi sono stati
capaci di farlo quindi
mi auguro che anche
Milano, come simbolo
della Resistenza, sia la
citta' capace della
riconciliazione''. Cosi'
Letizia Moratti, sindaco
di Milano, a margine
della cerimonia con cui
sono stati iscritti
altri 14 defunti
illustri nel Famedio del
Cimitero Monumentale di
Milano, ha ribadito
l'intenzione di
realizzare un sacrario
comune che raccolga le
spoglie di partigiani e
repubblichini.
Rapine
a studentesse,
due arresti
2 Novembre 2007 (AGR)
Due senegalesi sono
finiti in manette con
l'accusa di essere gli
autori di tre rapine
compiute la notte di
Halloween a Milano.
Vittime dei furti tre
giovani studentesse che
camminavano per strada
da sole o con amici in
zona Citta' Studi e
Monforte.
Ruba
vino
e cioccolato in centro
anziani, arrestato
romeno
2
Novembre 2007 (AGR)
E' entrato nel centro
anziani di via don Carlo
Sammartino a Milano, ha
rotto il registratore di
cassa ma non ha trovato
soldi, ha mangiato
alcune brioche e ha
rubato dieci bottiglie
di vino e qualche
tavoletta di cioccolato.
In manette un romeno di
24 anni, arrestato in
flagranza di reato dai
carabineri intervenuti
dopo lo scatto
dell'allarme.
Rho,
nasce
prima Pro Loco
2 Novembre 2007 (omnimilano.it)
A Rho si è costituita
ufficialmente la prima
Pro Loco. Il logo con
un'onda blu rappresenta
la gente che comunica
che si integra e al
centro Rho stampato in
rosso. Presidente
dell'associazione Paolo
Aiello, vice Luca
Radice, segretario
Silvana Massavelli.
"Con la Pro Loco si
costituisce un luogo per
agire a favore di chi ci
vive di che ci lavora -
ha spiegato il neo
presidente -.
Nel ricco programma
iniziative a carattere
culturale, artistico,
ludico, alimentare
commerciale per una
migliore visibilità
interna ed esterna del
territorio. Alle
associazioni già
presenti chiediamo di
collaborare unitamente a
tutti i rhodensi che
amano il loro
territorio".
2
novembre:
potenziati servizi
autobus per i cimiteri a
Milano
2
Novembre 2007 (AGR)
Atm ha potenziato 15
linee di autobus verso i
cimiteri della citta' in
occasione della
commemorazione dei
defunti. I servizi
straordinari saranno
attivi fino a domenica
prossima.
Una
stele
per i caduti sul lavoro
2
Novembre 2007 (Comune di
Milano)
Domani solenne cerimonia
al Cimitero Maggiore per
l'inaugurazione del
monumento voluto dal
Sindaco in omaggio alle
tanti morti bianche
Il Comune di Milano
vuole ricordare tutte le
donne e tutti gli uomini
che sono caduti sul
lavoro, a Milano, in
Italia e in ogni parte
del mondo. Così domani,
venerdì 2 novembre, alle
ore 13, il Sindaco di
Milano Letizia Moratti,
presso il Cimitero
Maggiore (aiuola esterna
campo 1), inaugurerà la
Stele voluta da lei, per
ricordarli.
A fronte delle
dichiarazioni del
Presidente Napolitano di
pochi mesi fa,
riguardanti le morti sul
lavoro, il Comune di
Milano sta agendo per
trovare risposte e
strumenti concreti,
affinché queste tragedie
non si verifichino più.
Ogni anno in Italia
muoiono in media 1.328
persone per infortuni
sul lavoro. Di questi
l'8% sono donne. Questi
morti non devono essere
dimenticati.
Oltre al Sindaco saranno
presenti l’Assessore
alle Politiche del
lavoro e
dell’Occupazione Andrea
Mascaretti, il
rappresentante della
UIL, Michele La Torraca
e quello della CGIL,
Stefano Landini.
Cerimonia
al Famedio
con sindaco
2 Novembre 2007 (AGR)
Il sindaco Letizia
Moratti partecipera'
questa mattina alle
11.15 alla cerimonia di
scoprimento delle lapidi
in memoria di 14
cittadini illustri,
benemeriti e distinti
nella Storia Patria.
Appuntamento al Famedio
del Cimitero
Monumentale. Saranno
ricordati Ester
Angiolini, Carlo Maria
Badini, Gaspare
Barbiellini Amidei,
Floriano Bodini, Corso
Bovio, Jolanda Colombini
Monti, Luigi Crivelli,
Alberto Falck, Mercedes
Garberi, Giorgio Pardi,
Luciano Pavarotti, Amato
Santi, Walter Valdi e
Gianni Versace.
Il
crisantemo
passa di moda
2 Novembre 2007 (AGR)
I cimiteri di Milano
sono stati affollati per
tutta la giornata da
famiglie e persone di
ogni eta', che hanno
fatto visita ai propri
morti. Come sempre, e'
stato il giorno dei
grandi affari per i
fioristi e per i
caldarrostai che hanno
portato le loro
bancarelle accanto al
portone del camposanto.
Qualcuno ha avuto da
ridire sui prezzi di
crisantemi e piante
ornamentali: 7 euro il
prezzo medio per un
mazzo dei fiori piu'
tipici. Tra i fiori piu'
venduti comunque
spiccavano piuttosto le
rose e le composizioni,
aumentata anche la
vendita dei fiori piu'
piccoli.
Scomparso
il nipote di Ida di
Benedetto
2 Novembre 2007 (AGR)
Da due giorni non si
hanno piu' notizie di
Massimiliano di Grazia,
nipote dell'attrice Ida
di Benedetto. Il
ragazzo, 19 anni, e'
scomparso alla stazione
centrale di Milano
mentre era con la madre.
Si e' allontanato per
andare in bagno e non ha
fatto piu' ritorno.
Indossava una giacca di
pelle verde e pantaloni
militari. Fra i
particolari che fanno
preoccupare la famiglia
il fatto che il giovane
deve prendere
regolarmente medicine.
Per chi avesse notizie
il numero da contattare
e': 339.8873208.
Traffico
di droga,
sequestro da 2 mln di
euro
2
Novembre 2007 (AGR)
Un'inchiesta partita
dall'esame dei conti
correnti di cinque
indagati per traffico
internazionale di
stupefacenti ha portato
ieri al sequestro, da
parte della guardia di
finanza di Milano, di
due ville in provincia
di Roma, 14 auto di
grossa cilindrata e
sette motociclette,
oltre a quote societarie
per un valore di quasi
due milioni di euro.
L'indagine patrimoniale
ora e' stata estesa ad
altre 22 persone,
intestatarie di ingenti
disponibilita' capitali
e sospettate di essere
in realta' prestanome
dei trafficanti.
La
centrale di
polizia non apre: è
fuorilegge
2 Novembre 2007 (ilgiornale.it)
Ottobre 2003. Questa
data poteva segnare
l’epilogo di una bella
storia e invece ha
determinato l’inizio e,
contemporaneamente, la
fine di chi sperava di
poter finalmente
lavorare in un luogo
migliore e in condizione
dignitose, dopo aver
lasciato angusti e
oscuri bugigattoli,
totalmente inadeguati
innanzitutto alle
persone e poi
all’importanza delle
attività che vi si
svolgono. Sulla porta
della centrale operativa
trasmissioni (Cot) della
questura, infatti, non
sta scritto «Lasciate
ogni speranza voi
ch’entrate», ma la
sostanza, per chi ci
lavora, è questa. La
segreteria sindacale
milanese dell’Uilps
(Unione italiana
lavoratori polizia di
stato) ci fa notare
come, sin dall’inizio
cioè da quando i
poliziotti s’installano
lì per lavorare, nel
famigerato ottobre 2003
- la centrale è una
cattedrale nel deserto
che presenta più
problemi di quelli che
potrà risolvere.
L’allora questore Paolo
Scarpis, mostrandola a
un gruppo di cronisti,
meravigliati da tanta
apparente bellezza (è
costata circa un milione
e 500mila euro)
raccomandò loro: «Non
scrivete nulla: non la
farò inaugurare fino a
quando il ministero non
la farà mettere a posto,
adesso non è a norma».
Infatti la «nuova»
centrale operativa,
all’alba del 2008, non è
mai stata inaugurata.
Del resto come si può
inaugurare qualcosa che
non è a norma al cento
per cento? Una circolare
del ministero delle
Infrastrutture e dei
Trasporti, datata 15
febbraio 2006 (sono
passati ben 2 anni e
mezzo da quell’ottobre
2003, ndr) e firmata dal
direttore dei lavori, il
geometra Riccardo
Mauriello (parente di
colui che, allora, in
via Fatebenefratelli era
vicario, Luigi Mauriello)
invita l’impresa Mancini
di Roma e il
collaudatore Corrado
Maria Cipriani, dietro
segnalazione della
questura stessa, a
«(...) voler espletare,
con ogni dovuta
rapidità, un sopralluogo
presso la centrale, al
fine di verificare
quanto segnalato(...)».
Infatti, poco meno di un
mese prima, il 18
gennaio, l’Ufficio
servizi
tecnico-logistici della
questura, aveva scritto
al ministero denunciando
che «(...) la situazione
del pavimento
galleggiante della nuova
Cot non è più
sostenibile in quanto
causa della continua
rottura delle mattonelle
unita all’impossibilità
da parte di questo
Ufficio di poterle
sostituire, rende il
pavimento medesimo
impraticabile (...) in
caso di mancato e
radicale intervento
urgente per la
sistemazione del
predetto problema, non
si esclude che la
centrale operativa possa
essere dichiarata
impraticabile».
Da allora, abbiamo
controllato, qualche
piastrella del pavimento
galleggiante è stata
sistemata (ma non tutte,
basta andare a vedere!),
così come quello
sgabuzzino che era il
«nuovo» ufficio di
coordinamento è stato
completamente rifatto e
allargato nel 2004 (non
ci stavano nemmeno le
scrivanie!). Tuttavia la
sicurezza della centrale
è inesistente: chiunque
può accedervi senza
controllo dato che non
funzionano i sistemi di
apertura elettronici
delle porte e la
sistemazione logistica
dei centralinisti e del
capo turno della radio è
ancora quella criticata
dall’ex dirigente.
Ma non basta. Il sistema
di radio-localizzazione
delle pochissime
autovetture efficienti
non ha mai funzionato.
Del resto cosa
pretendere se,
all’interno della
struttura, anche la
stampante viaggia a
mezzo servizio? Per non
parlare, poi, delle
porte dei bagni, degli
arredi degli uffici o
del testo del codice
penale che, in centrale,
non c’è. Infine il
locale per le
macchinette del caffè
dove la luce elettrica è
inesistente. E non,
badate bene, perché
bruciatasi una
lampadina, non l’hanno
più sostituita, ma
perché... È stato
progettato senza la
plafoniera per le luci!
«Così, di sera e di
notte, il caffè si beve
al buio. Che atmosfera!»
commentano esasperati i
poliziotti.
Ronde
armate per
difendersi dai rom
Novembre
2007 (ilgiornale.it)
Ormai ci hanno fatto il
callo. Ai bambini che
tirano sassi sui vetri
delle macchine. Ai
genitori che liberano
l’intestino sui
marciapiedi. E a quel
puzzo di fogna che
ammorba via Triboniano.
Ma il limite, avvertono,
è superato. E adesso
sono pronti a sparare.
Reazione da mal di
pancia, quella del
signor Spinella e dei
cittadini costretti a
convivere con la
polveriera di Triboniano.
«Noi siamo le vittime,
non loro», leit motiv di
trenta disperati che lì,
a un passo dal cimitero
Maggiore, vivono da
trenta e passa anni.
«Siamo vittime ma non
abbiamo intenzione di
arrenderci ai rom, che
per riempire la noia di
un pomeriggio danno la
caccia a topi grandi
così».
Già, nella favela del
campo di Triboniano si
vive nel fango, tra
immondizie e escrementi.
Quando piove, raccontano
gli italiani, le strade
diventano una latrina a
cielo aperto e le scarpe
sono ingoiate da una
poltiglia maleodorante.
«Ci sono stati
dieci-casi-dieci di
epatite A. E poi
un’epidemia di morbillo»
racconta una vicina,
«mio malgrado», nella
baraccopoli. Sì, dieci
casi di una malattia
debellata in Occidente,
che aggredisce per lo
più i bambini del Terzo
Mondo e che, sorpresa, è
ricomparsa nella favela
milanese.
Rischio sanitario che ha
persino smosso l’advisor
group on forced
evictions dell’Onu, con
tanto di richiesta al
Comune di un dettagliato
rapporto. Ma report a
parte, restano i cumuli
di rifiuti a fianco di
roulotte dismesse e
baracche di cartone e
assi di legno. Non ci
sono gabinetti e quelli
mobili sono perennemente
fuori uso, «li
distruggono nello spazio
di un’ora». Bagni
chimici insozzati e
inaccessibili, a un
palmo dalle dispense
dove accatastano pentole
con la ciorba, mix di
carne e pomodoro dal
fetore insopportabile.
Ma il tour nel campo
dell’illegalità - a
Milano si declina in un
esercito di 10mila rom
spalmati su centinaia di
aree tutte nell’estrema
periferia - si completa
con uno sguardo alla
cronaca nera e
giudiziaria, con lo
sfruttatore di cento
prostitute che aveva un
tetto, si fa per dire,
in quel Triboniano e con
quel via vai di bambini
rom dallo sguardo triste
e affaticato usati dai
genitori come
mendicanti. Quadretto
nell’ultimo lembo della
città, al confine nord,
dove l’integrazione è
fallita. «Assurdo
pensarlo» commenta
l’assessore regionale
Davide Boni: «Tutta
colpa di una politica
buonista che non si
occupa della sicurezza
dei cittadini, italiani
costretti sempre a
pagare il lassismo delle
Istituzioni che
sottovalutano la
situazione». Nessuna
sorpresa, nessun stupore
nella Milano che reclama
pene più severe e più
forze dell’ordine contro
chi bivacca da anni nei
ghetti che alimentano
criminalità e pure
lavoro in nero. «Il
decreto del governo
Prodi è meglio di
niente» osserva
l’assessore Mariolina
Moioli: «Insufficiente
perché a monte non c’è
il governo dei flussi».
Come dire: «Se le
istituzioni non
intervengono con
decisione si continua a
svuotare il mare con il
cucchiaio».
Metafora a parte, resta
quel fardello di miseria
e di vita ammassata in
poche centinaia di metri
che si contrappone alle
regole del vivere
civile. Legittima la
domanda che si pone il
coordinatore di Forza
Italia Maria Stella
Gelmini: «Perché il
governo Prodi non ha
agito prima?».
Interrogativo che
suscita un’altra
questione, «perché ha
apportato tagli in
Finanziaria ai fondi
destinati alle forze
dell’ordine?».
Rispondono i fatti: «Un
governo che tiene alla
sicurezza non penalizza
i primi che possono
garantirla». Ma,
soprattutto, il
«pacchetto sicurezza» ha
eluso «la patata
bollente che Milano
affronta ogni giorno:
l’esplosione
dell’immigrazione, i cui
numeri rendono la città
ingovernabile» commenta
il vicesindaco Riccardo
De Corato.
Nota di
un’amministrazione che
si è spesa, anche a
Triboniano (nella fascia
del campo «regolare»),
per coniugare
solidarietà e legalità.
Impegno che il prefetto
Gian Valerio Lombardi
rimarca dicendo: «Ora
procederemo a controlli
straordinari in numerosi
insediamenti, conoscenza
del territorio
indispensabile per
verificare i requisiti
di pericolosità». Quelli
che portano milanesi
disperati a tenere un
fucile a portata di
mano.