Un
nuovo Piano
di Zona per Milano
25 Settembre 2007 (Comune
di Milano)
Approvato dalla Giunta
di Palazzo Marino il
“Piano Regolatore” dei
servizi e degli
interventi
socio-assistenziali e
socio-sanitari e rivolti
alla città.
Un Piano di Zona per
Milano tra gli argomenti
all'ordine del giorno
della Giunta di oggi a
Palazzo Marino. Si è
discusso di servizi
socio-sanitari con la
messa a punto di quello
che è lo strumento
attraverso cui i Comuni,
in collaborazione con
tutti i soggetti attivi
sul territorio,
disegnano il sistema
integrato degli
interventi e dei
servizi. Il “Piano
Regolatore” dei servizi
e degli interventi
socio-assistenziali e
socio-sanitari e rivolti
alla città.
A presentare il Piano di
Zona alla stampa, gli
assessori alla Famiglia,
Scuola e Politiche
sociali, Mariolina
Moioli e la sua collega
alla Salute, Carla De
Albertis.
“La revisione del Piano
di Zona per il triennio
2006/2008 – ha spiegato
Mariolina Moioli – pone
al centro la famiglia.
Pensiamo alle famiglie
con disabili a carico,
gli anziani soli, gli
adulti in difficoltà.
Provvedimenti come il
bonus bebè, il buono
libri, l’aumento dei
posti nido rappresentano
vere e proprie politiche
di sostegno della
famiglia, in una società
che cambia e nella quale
diventa difficile anche
affrontare la
quotidianità. Previsti
investimenti a favore
degli anziani degli
immigrati e interventi
contro le dipendenze e
l’emarginazione”.
“E’ aumentata la spesa
per l’area disabili - ha
spiegato l’assessore
alla Salute De Albertis.
- Si è puntato in
special modo alla
centralità della
famiglia, ai progetti
personalizzati, alla
sussidiarietà,
all’innovazione. Questi
punti sono stati
sintetizzati nel
progetto ‘Dentro
noi/Dopo di noi’. Il
progetto vuole mettere a
sistema un quadro di
interventi di
accompagnamento del
disabile e della
famiglia lungo progetti
individualizzati.
Vogliamo innovare i
servizi per consentire
alle famiglie dei
disabili di programmare
con maggiore serenità il
futuro dei loro figli
per poter affrontare per
tempo gli aspetti
residenziali,
psicologici, finanziari,
patrimoniali, con
appositi interventi di
formazione alle famiglie
e agli operatori”.
Leoncavallo,
atteso ufficiale
giudiziario
25 Settembre 2007 (AGR)
Questa mattina e' atteso
l'ufficiale giudiziario
al centro sociale
Leoncavallo, nella sede
di via Watteau, a
Milano. E' l'ennesimo
rinvio dopo che i
giovani del centro
sociale hanno tentato
diverse strade per
risolvere l'impasse,
anche con la proprieta'
dello stabile. L'ultimo
passo, ieri, la
presentazione del
bilancio del centro
sociale.
Boom
delle baby
prostitute
Colpa dei clienti e
della legge
sull’immigrazione
25 Settembre 2007
(panorama.it)
Un aumento preoccupante
della prostituzione
minorile sulle strade
italiane, che ha due
conseguenze: le
organizzazioni
criminali, ben sapendo
che le minorenni non
possono essere espulse,
le utilizzano sempre di
più; le maggiorenni
spesso fingono di avere
meno di 18 anni o si
truccano in modo da
sembrare più giovani. E
una causa: la richiesta
crescente dei clienti,
la “bambolina” è sempre
più ricercata. I lavori
dell’ “Osservatorio
sulla prostituzione e
sui fenomeni delittuosi
ad essa connessi”,
istituito dal ministero
dell’Interno lo scorso
24 gennaio, termineranno
tra qualche giorno. Per
i primi di ottobre è
fissata la presentazione
della relazione finale
al ministro Amato. Ma
alcune importanti
conclusioni, quelle più
rilevanti e condivise da
tutti i componenti, sono
già emerse.
“Per ora”, spiega il
sottosegretario Marcella
Lucidi, che presiede
l’Osservatorio “posso
dire che c’è unanimità
di intenti sulla
prostituzione minorile.
Proporremo l’inescusabilità
dell’ignoranza della
minore età della
vittima. Nessun cliente
potrà dire che non
sapeva che età avesse la
baby-prostituta. Se il
fenomeno della
prostituzione minorile è
in aumento, questo è
dovuto al fatto che la
domanda è forte, tanto
che ormai un gran numero
di maggiorenni simulano
di essere più piccole. A
questo si aggiunge il
fatto che la legge
sull’immigrazione
prevede giustamente la
non espellibilità dei
minorenni. Le
organizzazioni criminali
lo sanno e perciò le
preferiscono”. La prima
proposta sarà quindi,
oltre al potenziamento
dell’attività di
indagine e contrasto
agli sfruttatori, di
colpire più severamente
i clienti delle
prostitute ragazzine.
Già oggi chi viene
sorpreso con una
baby-lucciola è punibile
con il carcere, secondo
la legge 38 del 2006, di
cui è stata relatrice in
Parlamento proprio
l’onorevole Lucidi. La
stessa norma ha
innalzato da 16 a 18
anni l’età in cui la
vittima è considerata
minore, escludendo la
possibilità di
patteggiamento. Le città
con più lucciole
minorenni sono Roma e
Milano, le sfruttate
sono soprattutto donne
tra i 16 e i 18 anni.
Un altro fenomeno che
salta all’occhio degli
osservatori è il forte
aumento delle straniere
comunitarie, in
particolare romene, sui
marciapiedi. Chi le
sfrutta le preferisce
alle altre straniere
perché non è più
possibile espellerle. In
città con un alto numero
di immigrati, come
Milano, Roma, Bologna,
Padova questo ha portato
negli ultimi anni a un
dilagare della
prostituzione su strada.
Una delle difficoltà
maggiori per
l’Osservatorio è stata
quella di avere a che
fare con realtà spesso
molto diverse fra loro e
non è stato facile
elaborare risposte
adeguate e condivise da
tutti. Anche perché ogni
sindaco ha lanciato idee
diverse per contrastare
il sesso a pagamento
nella sua città, dalla
creazione di quartieri a
luci rosse al rendere
illegale questa attività
sulle strade.
Ai lavori
dell’Osservatorio hanno
infatti partecipato i
sindaci e gli assessori
competenti di tutti i
Comuni interessati,
oltre che le prefetture,
i rappresentanti delle
forze dell’ordine e le
associazioni che
combattono lo
sfruttamento delle donne
e degli uomini costretti
a vendersi. Tra le
altre, Caritas, Acli,
Save the children,
Abele, Mit (Movimento
identità transessuale) e
molti altri enti che
operano a livello
locale. Lo scopo
dell’Osservatorio è di
fare il punto sulla
prostituzione in
generale e su reati come
la tratta, lo
sfruttamento e
l’induzione in schiavitù
e sull’efficacia o no
degli attuali mezzi per
prevenirli e
contrastarli, infine di
proporre nuove misure.
Via
Stendhal
chiusa per un incendio
25 Settembre 2007 (AGR)
Via Stendhal a Milano e'
chiusa al traffico per
un grave incendio. Sul
posto sono al lavoro la
polizia municipale e i
vigili urbani.
Ladri
d’appartamento
rubano gioielli per
100mila euro
25 Settembre 2007 (ilgiornale.it)
Brusco rientro in città
per una famiglia
milanese, che si è vista
svaligiare la propria
abitazione dai ladri:
più di 100mila euro il
bottino. Il
proprietario, un
consulente finanziario,
è rientrato dopo essere
stato qualche giorno
lontano da Milano e ha
trovato la porta
d’ingresso della casa di
via Monte Grappa e gli
ambienti interni
letteralmente a
soqquadro. La polizia,
giunta sul posto, ha
accertato che i ladri si
erano introdotti
nell’appartamento
attraverso la finestra
del salone, che era
stata forzata. I ladri,
dopo aver individuato
una cabina armadio
blindata, l’hanno
aperta, portando via
gioielli con brillanti
antichi e due orologi di
marca: un Rolex e un
Patek Philippe. Cospicuo
il «tesoro» racimolato
dai ladri: la vittima
del furto ha
quantificato il tutto
per un valore di circa
100mila euro.
Frutta
e verdura
low cost Saldi e vendita
in piazza
25 Settembre 2007 (ilgiornale.it)
Frutta e verdura dei
mercati e
dell’Ortomercato venduta
a prezzi popolari nelle
piazze. È l’idea che
Assoconsumatori intende
proporre al Comune e
alla Sogemi. I
rappresentanti di
Palazzo Marino si
dichiarano disponibili
purché - spiegano -
«siano d’accordo anche i
grossisti».
Il
Comune: «A
casa i rom senza lavoro»
25 Settembre 2007 (ilgiornale.it)
Da questa mattina
controlli a tappeto nei
12 campi nomadi regolari
della città. Polizia e
carabinieri
verificheranno se le tre
condizioni poste dalla
direttiva europea per
gli immigrati comunitari
- domicilio, mezzi di
sostentamento e
assistenza sanitaria -
sono rispettate. Da fine
luglio i ghisa hanno già
identificato 400 romeni
soggetti al rimpatrio,
se a un secondo
controllo e dopo tre
mesi di soggiorno
dovessero risultare di
nuovo sprovviste di
casa, lavoro o
assistenza sanitaria. Ma
De Corato frena gli
entusiasmi: «Oggi il
prefetto può solo
intimare di lasciare
l’Italia, finché il
ministro Amato non
presenta un decreto
legge, non è ancora
previsto il rimpatrio
coatto». Di un piano di
rientri, invece, la
Romania non vuol sentir
parlare. Come fa
discutere l’iniziativa
della «Casa della
Carità»: ospitare ogni
notte i nomadi sfollati
da via San Dionigi nelle
parrocchie della città.
La destra sul piede di
guerra: «Marce di
protesta contro
l’ennesimo ricatto»,
tuona Giovanni De Nicola
Il
Leonka
non cede, è scontro sul
mea culpa
25 Settembre 2007 (ilgiornale.it)
È passato un anno tra
tavoli, incontri,
dichiarazioni d’intenti
ma niente ancora è
cambiato. Oggi gli
autonomi del centro
sociale Leoncavallo
aspetteranno il messo
comunale che annuncerà
l’ennesimo rinvio dello
sfratto.
L’assessore ai Giovani e
Tempo Libero Giovanni
Terzi, incaricato un
anno fa dal sindaco di
risolvere il problema, è
perentorio: «Il
Leoncavallo deve
ripudiare pubblicamente
l’uso della violenza,
altrimenti non ci sarà
mai dialogo». Richiesta
su cui il vicesindaco De
Corato è irremovibile.
Ma i leoncavallini non
ci stanno e la buttano
in politica : «È una
scusa, il problema è la
mancanza di accordo
nella maggioranza. Noi
abbiamo fatto quello che
ci è stato chiesto».